Capovolta la realtà
Pro Pal a Udine, le balle di Amnesty International: violati i diritti dei manifestanti. Piantedosi: per fortuna tutti hanno visto
Anche Amnesty International si erge a paladina dei bravi ragazzi dei dell’ultrà sinistra, centri sociali e antagonisti, che in Italia mettono a ferro e fuoco le città in nome della Palestina libera. Nel mirino di un report della ong finiscono gli agenti che avrebbero leso i diritti dei manifestanti durante gli scontri di Udine dello scorso 14 ottobre in occasione del corteo Pro Pal. Violato i diritti dei manifestanti? Le cronache, al contrario, riportano una violenza inaudita dei militanti pro Pal accorsi per protestare contro lo svolgimento della partita Italia-Israele. Successe di tutto, con feriti tra gli agenti e i giornalisti. E le forze dell’ordine furono costretti a rispondere con cariche di alleggerimento.
Scontri a Udine, Amnesty International capovolge la realtà
I pro Pal sfondarono il cordone di sicurezza del servizio d’ordine della manifestazione cercando il contatto fisico con il cordone di poliziotti schierato. Divelte le barriere di protezione, fronteggiamenti minacciosi contro la polizia e scontri. Lungo il percorso del corteo e in altri punti della città le forze dell’ordine dovettero intervenire con lacrimogeni per fermare gli attacchi. Durante gli scontri venne è finito in ospedale anche un giornalista colpito da un sasso lanciato alla testa. La sintesi di un pomeriggio di violenza sta nelle parole del questore di Udine. “Un centinaio di manifestanti ha attaccato con violenza i mezzi delle forze dell’ordine costringendoci a replicare con l’utilizzo degli idranti e dei lacrimogeni”.
La Ong contro i poliziotti: lesi i diritti dei manifestanti
Ma per Amnesty International la colpa è tutta dei poliziotti ‘manganellatori’ al servizio del governo, ovviamente. Il report è un clamoroso capovolgimento dei fatti come sottolinea il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Nel dossier si legge che 6 osservatori sul posto e 18 interviste a partecipanti, organizzatori, un avvocato e un giornalista documenterebbero un “uso massiccio e indiscriminato di munizioni e granate contenenti gas lacrimogeni, cannoni ad acqua a distanza ravvicinata e, in misura minore, manganelli” da parte delle forze dell’ordine.
Piantedosi: per fortuna tutti hanno visto quello che è successo
“Per fortuna – la risposta pacata ma ferma del titolare del Viminale – hanno visto tutti quello che è successo. Trovo anche pietoso rovesciare in questo modo la verità, visto che ci sono stati dei facinorosi che, a prescindere dall’evento sportivo e dal sostegno alla causa palestinese, hanno approfittato come sempre dell’occasione per mettere in campo delle violenze. Amnesty? In democrazia ognuno è libero di dire ciò che vuole ma tutti hanno visto”.
La polizia: i diritti lesi sono quelli degli agenti aggrediti
I diritti lesi sono quelli degli agenti, è la replica di Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp. “Sono quelli dei poliziotti, offesi e aggrediti mentre garantivano la sicurezza di tutti, manifestanti compresi. Le critiche sono legittime, certo, ma devono poggiare su una ricostruzione integra e non su un racconto selezionato: le immagini, i video e le testimonianze dei presenti mostrano agenti bersagliati da oggetti, spinti, aggrediti”.