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Ornella Vanoni e quella “lunga storia d’amore” con Gino Paoli

Tormento e estasi in musica

Ornella Vanoni, passione e tradimenti: il cuore spezzato per Strehler e quella “lunga storia d’amore” e canzoni con Gino Paoli (video)

Decenni di carriera, anni di amori, tradimenti e addii che tra dolore e passione hanno ispirato musica e successi di un repertorio incredibile e di una vita sentimentale vissuta con grinta e talento

Cronaca - di Giulia Melodia - 22 Novembre 2025 alle 09:42

Non era una tigre (di Cremona) come Mina, né una pantera (di Goro) come Milva, e neppure un’aquila (di Ligonchio) come Iva Zanicchi. Né tantomeno un usignolo. Ma se proprio dovessimo associarla a un totem, a una creatura simbolica con cui è entrata nell’immaginario collettivo potremmo senz’altro dire che Ornella Vanoni, scomparsa all’età di 91 anni, sarebbe una leonessa: fiera, elegante, indipendente. Milanese nell’anima e nelle origini – nata il 22 settembre 1934 – con lo sguardo regale e una voce che sapeva ruggire e accarezzare insieme, Ornella Vanoni è stata per decenni la più anticonvenzionale delle interpreti italiane. E la sua immagine, da artista raffinata a fenomeno social degli ultimi anni, ha fatto altrettanto.

Del resto, attraversando quasi settant’anni di musica, Ornella Vanoni ha saputo restare se stessa. Diva malgrado ruvidezza caratteriale e vezzi caustici, sofisticata ma mai distante, colta senza accademismi, sensuale senza mai essere volgare, ha incarnato una femminilità da virago autentica quanto a volte “aggressivamente” personale. In ogni fase della sua carriera, è rimasta una voce fuori dal coro: dissonante rispetto alle mode, capace di raccontare il tempo senza adeguarvisi. Le sue rughe, il sarcasmo, i silenzi, l’inconfondibile voce impastata di fumo e sentimento, sono diventati parte del patrimonio culturale italiano. E le sue storie d’amore, il segno dei tempi e il diapason della sua vita artistica.

E allora, eleganza, ironia e una vita sentimentale complessa quanto la sua arte. Ornella Vanoni, icona della canzone italiana, non è stata solo una straordinaria interprete, ma anche la protagonista di amori intensi e spesso tormentati che ne hanno plasmato l’esistenza. Dai primi e scandalosi battiti del cuore per il maestro Giorgio Strehler – una relazione segnata da vizi e gelosie –. Al breve matrimonio con l’impresario Lucio Ardenzi – conclusosi prima della nascita del figlio Cristiano –. Fino all’indimenticabile, ma difficile, legame con il cantautore Gino Paoli. Una carrellata di passioni che, come le sue canzoni, raccontano un pezzo di storia della musica e del costume italiano.

Ornella Vanoni, con Gino Paoli un amore “senza fine”

Non si può non partire, nel ricordare la Vanoni in musica e amori, proprio dal legame indissolubile con Gino Paoli (anche se cronologicamente arriva dopo il suo legame con Giorgio Strehler): una “lunga storia d’amore” e un rapporto tanto tormentato quanto fertile, capace di trasformare la passione privata in musica “senza fine”. Sì, perché la storia d’amore tra Ornella Vanoni e Gino Paoli è una delle più emblematiche e articolate che la canzone italiana abbia mai registrato. Il loro incontro risale al 1960, quando entrambi erano legati all’etichetta Ricordi: da quel momento nasce non solo una collaborazione professionale, ma anche una relazione sentimentale intensa e complicata. Paoli, già sposato in quel periodo, scrive per Ornella alcuni dei suoi brani più importanti, come “Senza fine” e “Che cosa c’è”, che rimangono tra le pietre miliari del repertorio della Vanoni.

Eppure, stando a quanto negli anni la stessa artista ha raccontato, svelato e confessato, la relazione fu dolorosa e controversa: «Quando è scoppiato l’amore con Gino Paoli, lui era sposato e io mi sono sposata poco dopo. Una sofferenza tremenda, altro che scandalo», avrebbe detto nel tempo e a più riprese Ornella in varie interviste. Eppure, come spesso accade in un processo di creazione artistica, è proprio da quel tormento e da quella complessità sentimentale che il loro rapporto ha generato uno dei brani più eleganti e struggenti della musica italiana: Senza fine, scritta da Paoli, è una ballata romantica dallo stile quasi waltz, che si chiude con una delicata dissolvenza, simbolo di un amore che sembra non finire mai. Anche Che cosa c’è, un altro valzer sentimentale, nacque dal loro legame: il testo, intriso di tenerezza e malinconia, sembra riflettere proprio l’architettura articolata ma solida della loro unione.

Tanto che, non a caso, la loro collaborazione professionale non si esaurisce con la fine della relazione sentimentale. Negli anni a seguire, infatti, Paoli e Vanoni continuano a duettare e a esibirsi insieme: un esempio è l’album live “Insieme”, pubblicato nel 1985, che raccoglie molti dei loro pezzi più famosi, come appunto Senza fine, Che cosa c’è, L’appuntamento e Non andare via

Ornella Vanoni, amori tormentati e passioni in musica: da Strehler a Gino Paoli

Ma, come noto e come anticipato, il primo amore importante di Ornella Vanoni fu con Giorgio Strehler. Appena ventenne, la giovane artista si innamorò del maestro del Piccolo Teatro di Milano, imparando da lui le prime lezioni di recitazione e interpretazione. Tuttavia, la differenza di età e la condizione matrimoniale di Strehler resero la relazione scandalosa per l’epoca. E furono proprio le mancanze e la gelosia del regista a farle prendere la dolorosa decisione di lasciarlo. La stessa Vanoni ha in seguito dichiarato che lasciò il regista per via di alcune cattive abitudini non condivise, quali ad esempio l’assunzione di cocaina.

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di Giulia Melodia - 22 Novembre 2025