Verso una nuova gestione
Hamas e Anp trovano l’accordo per il controllo di Gaza. Intanto l’Italia accoglie i bambini palestinesi a Ciampino
Un comitato tecnico per valichi e sicurezza prende forma tra le due fazioni, mentre tre voli dell’Aeronautica militare italiana portano in salvo diciannove bambini feriti nei bombardamenti
Un mese dopo l’inizio del cessate il fuoco, la Striscia di Gaza resta sospesa tra tregua e incertezza. Nelle ultime ore uno dei leader di Hamas, Moussa Abu Marzouk, ha annunciato un’intesa con l’Autorità nazionale palestinese per la creazione di un comitato tecnico incaricato di gestire i valichi e coordinare le forze di sicurezza. Un passo che, nelle intenzioni, dovrebbe segnare l’avvio di una transizione istituzionale. Ma la strada resta minata da ostacoli politici e diplomatici.
Il doppio veto
L’accordo necessita di due approvazioni cruciali. Da un lato, quella di Washington, che ha appena condiviso con i dieci membri eletti del Consiglio di Sicurezza una bozza di risoluzione sul piano di pace firmato da Donald Trump. Dall’altro, quella del governo israeliano, che ha già ribadito la propria linea: Hamas dovrà essere eliminata e non potrà partecipare a nessuna forma di governance futura.
Così, la tregua regge ma rimane precaria, un equilibrio sostenuto più dalla fatica diplomatica che da una reale convergenza di obiettivi.
Le mosse di Hamas
Nella serata di ieri, Hamas ha consegnato il corpo di un altro ostaggio israeliano. Un gesto che, nelle parole del capo politico Halil Hayye, rappresenta «l’impegno al totale rispetto delle clausole dell’accordo». Una dichiarazione che mira a preservare la fragile credibilità del movimento mentre la diplomazia cerca uno spiraglio nel labirinto mediorientale.
Roma al centro della scena
In queste ore il lavoro diplomatico si sposta anche in Italia. Il presidente dell’Anp Abu Mazen è giunto a Roma per una serie di incontri destinati a rafforzare il sostegno politico e umanitario alla causa palestinese. Oggi sarà ricevuto in Vaticano da Papa Leone XIV, dopo una breve sosta nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove ha reso omaggio alla tomba di Papa Francesco.
Domani vedrà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni. L’agenda italiana del leader palestinese si inserisce in un quadro di contatti già avviati a luglio, quando Leone XIV e Abu Mazen avevano discusso della violenza dei coloni in Cisgiordania e del dramma umanitario nella Striscia.
L’impegno italiano
Nel frattempo, l’Italia rinnova il proprio ruolo umanitario. Tre aerei dell’Aeronautica militare sono atterrati ieri sera a Ciampino con un nuovo gruppo di 19 minori palestinesi, accompagnati da personale medico e volontari, destinati a quindici ospedali su tutto il territorio nazionale.
«Ancora una volta – ha sottolineato il ministro della Difesa Guido Crosetto – l’Italia dimostra con i fatti il proprio impegno umanitario».Un gesto concreto che si inserisce in un contesto complesso, dove ogni segnale di cooperazione è anche un atto politico.
Uno scenario sospeso
Il futuro della Striscia di Gaza resta un mosaico incompleto. L’accordo tra le milizie armate e l’Anp apre una breccia in uno scenario dominato da sfiducia e rivalità interne. Sullo sfondo, le cancellerie internazionali tentano di bilanciare l’urgenza della stabilità con la consapevolezza che nessuna pace potrà durare senza una struttura di potere condivisa.