Il provvedimento
Ecco cosa cambia con la nuova iscrizione all’albo per gli “influencer rilevanti” dell’Agcom: più sicurezza sui social
Il presentatore e giornalista Igor Righetti ha chiarito tanti dubbi di chi lavora sui social e non sa se iscriversi all’elenco degli “Influencer rilevanti”. L’ha fatto durante “Igorà-La piazza social di Radio1“: si tratta di un programma che va in onda e in diretta da lunedì a giovedì alle 15 su Rai Radio1 e su RaiPlaySound, molto attento alle tematiche social e dell’intelligenza artificiale. Ultimamente, la trasmissione aveva ricevuto moltissimi messaggi da parte degli ascoltatori in cerca di chiarimenti sul nuovo registro online. Così, Righetti ha invitato e intervistato il commissario AgCom Massimiliano Capitanio e il presidente di Assoinfluencer, Jacopo Ierussi, assieme all’influencer e social media manager
Lorenzo Castelluccio, voce della generazione Z, che in studio ha svelato i retroscena del mondo social.
Influencer e il nuovo albo per i più rilevanti: ecco cosa sapere
Nel corso della trasmissione, Ierussi ha evidenziato la principale preoccupazione raccolta dagli associati: “La necessità prioritaria è comprendere bene le regole. Non sono viste negativamente nei contenuti, ma si teme l’impatto burocratico, soprattutto nella fase iniziale. Parliamo comunque di professionisti e imprenditori, quindi nulla di nuovo sul fronte occidentale. Siamo fiduciosi di arrivare a un approdo eccellente, anche grazie al percorso di consultazione pubblica al quale abbiamo partecipato”. Il commissario Massimiliano Capitanio, invece, ha spiegato criteri e finalità dell’elenco: “L’obiettivo è identificare gli influencer rilevanti che svolgono attività di marketing, vendita di prodotti o promozione dietro compenso o omaggio. Serve a garantire trasparenza pubblicitaria e tutela dei consumatori e dei minori da discorsi d’odio, fake news e challenge pericolose. Il tavolo di confronto resta aperto, quindi eventuali criticità verranno risolte anche nei prossimi mesi. Presto AgCom pubblicherà, sul proprio sito Internet, domande frequenti per
rispondere ai dubbi di questi giorni”.
Il tema delle sanzioni sui social: cosa cambia per gli influencer
Sul tema delle sanzioni e sull’eventuale introduzione di una soglia basata sul fatturato, Ierussi ha precisato: “Abbiamo proposto il criterio economico come possibile alternativa a quello delle visualizzazioni, della condivisione di video e del numero di follower perché riteniamo possa essere utile. Dobbiamo però fare attenzione perché c’è anche tanta cattiva informazione e per fortuna ‘Igorà’ è un’eccezione alla regola. In questi giorni si è parlato di un albo degli influencer, quindi di una cosa totalmente diversa, si è parlato
di sanzioni impossibili e quant’altro. Le sanzioni fino a 600 mila euro riguardano casi gravissimi, soprattutto legati ai minori, come la promozione del gioco d’azzardo o violazioni preesistenti. I creator onesti non devono temere”.
Quanto al rischio di denunce strumentali tra creator, il commissario dell’Autorità per le comunicazioni ha offerto dei chiarimenti: “Quelli che non hanno intenzione di truffare gli utenti, di trasmettere messaggi acchiappaclick spesso dannosi, non hanno nulla da temere. Alcune regole, quelle presenti sui discorsi d’odio, sono in vigore dal 2019. Da quell’anno, nei confronti per esempio delle televisioni e delle radio, AgCom ha adottato solo due provvedimenti sanzionatori di fronte ad alcune espressioni assolutamente deprecabili e condannabili, a fronte tra l’altro di diffide precedenti. Quindi il fatto che vengano utilizzate le segnalazioni per colpire l’avversario di audience lo vedo difficile. Poi non è che la denuncia contiene già l’esito della sentenza, la denuncia è semplicemente una segnalazione che viene sottoposta agli uffici e collegi per una decisione finale di assoluto buon senso e ponderatezza”.
La regolamentazione delle challenge virali e i rischi
Successivamente Capitanio ha affrontato il tema delle challenge virali fatto emergere dall’influencer Lorenzo Castelluccio: “Quando i trend, i topic diventano pericolosi, faccio riferimento a dei casi in cui l’autorità è intervenuta chiedendo e ottenendo dalle piattaforme la rimozione dei contenuti. Penso, per esempio, al fenomeno drammatico della cicatrice francese, in cui i ragazzi venivano invitati a ferirsi o procurarsi degli ematomi per poi metterli in mostra oppure alla sfida di questa estate di invitare gli utenti a ustionarsi con i marchi dei principali brand per poi farseli tatuare sul corpo”.
“Ma penso anche alla sfida della patatina piccante che invita i ragazzi a mangiare questo prodotto – ha proseguito -. Negli Stati Uniti ha provocato la morte di un bambino. Questi sono esempi di challenge che se vengono ritenute pericolose, vengono denunciate e rimosse”. Peraltro, “altri tipi di topic che potrebbero strizzare l’occhio al consumo di sostanze vanno valutate ricordando che la libertà di espressione anche artistica è garantita sia dalla dichiarazione dei diritti dell’uomo sia dalla nostra Costituzione”.
I messaggi degli ascoltatori e i chiarimenti sull’albo
Infine, Igor Righetti ha dato poi spazio ai messaggi di alcuni ascoltatori come quello di una ragazza la quale ha sollevato la difficoltà, a causa dello spazio ridotto, di inserire la dicitura “Iscritto all’elenco degli influencer rilevanti” nella biografia social. Ierussi ha risposto: “Le bio sono strumenti professionali. Abbiamo già chiesto ad AgCom di
valutare una soluzione alternativa o una semplificazione. È una fase di test e il tavolo resterà aperto”. Gli ha fatto eco Capitanio: “Il tavolo è stato mantenuto aperto proprio per discutere, affrontare e risolvere eventuali criticità. Quindi questa sarà una di quelle all’attenzione degli uffici“.