
Cambio di regia
Stop al woke e all’obesità, l’esercito americano si rimette in riga: Hegseth e Trump vogliono dei soldati presentabili
La convocazione di centinaia di generali e ammiragli da parte del segretario della Difesa statunitense, Pete Hegseth, ha destato grande scalpore nei media americani. Ultimamente, il capo del Pentagono si è concentrato sull’innovazione dell’esercito e uno dei suoi obiettivi, con buone probabilità, è quello di smantellare il programma di integrazione forzata noto come Dei (Diversità, equità, inclusione ndr). “E’ inaccettabile vedere generali e ammiragli grassi nella base del Pentagono”, ha affermato Hegseth in un discorso alla base militare di Quantico, in Virginia. “E’ un brutto modo di presentarsi – ha ripreso – e non ci rappresenta”. Poi ha dato altre informazioni sul reclutamento, precisando che uomini e donne verranno trattati nello stesso modo: “Se le donne ce la fanno è perfetto, altrimenti il responso dev’essere accettato così com’è (It is what it is ndr). Questo vorrà dire che anche gli uomini deboli non saranno reclutati, perché non stiamo facendo un gioco. Si tratta di vita e di morte”.
Pete Hegseth tende a riformare l’esercito americano: basta con l’integrazione forzata
Insomma, l’obiettivo di Hegseth è quello di potenziare l’esercito americano, senza alcuna distinzione di etnia e sesso. Il segretario della difesa ha denunciato che: “Siamo diventati il dipartimento woke, ma adesso non più”. Un cambio di passo rispetto all’amministrazione Biden, che aveva incentivato alcune misure “arcobaleno” nell’esercito per accontentare la base democratica. Una mossa che non ha a che vedere con il potenziamento, ma con la politica. Ed è sbagliato, perché come ricorda Abcnews, “l’esercito degli Usa è nato per essere apolitico, leale verso la costituzione americana e indipendente da ogni partito o movimento politico”. Insomma, i progressisti hanno provato a monopolizzare ideologicamente l’esercito e adesso tocca a Donald Trump ricostruirlo.
Già a maggio del 2025, il Pentagono aveva lanciato un nuovo spot sulle forze armate. Nel video non c’erano bandiere arcobaleno o messaggi d’integrazione, ma venivano mostrate le esercitazioni dei soldati e l’accensione dei fumogeni. Una pubblicità che serviva a dare una nuova idea dell’esercito e che non mostrasse debolezza o mancanza di serietà. Nel corso di un dibattito, Charlie Kirk aveva denunciato che “l’azione affermativa e la Dei abbassano il merito, riducono la soglia degli standard e aumentano aspetti che non contano: come il colore della pelle e l’origine etnica”.
La fine del woke e l’inizio della normalità
L’immagine che Pete Hegesth vorrebbe dare dell’esercito americano trasmette serietà: la stessa che in effetti dovrebbe avere ogni forza militare sul campo. Come ha ricordato durante il suo discorso, anche l’aspetto fisico dei soldati è importante e non va trascurato: “L’era delle apparenze poco professionali è finita, basta con le barbe lunghe”. Inoltre, il capo del Pentagono ha sottolineato che tutti gli ufficiali sollevati dall’incarico fossero parte di una “cultura rotta”. Infine, ha parlato dell’importanza dei test attitudinali per comprendere se i soldati siano abbastanza preparati per far parte dell’esercito americano. Un modo per riportare alla normalità un settore strategico fondamentale per una superpotenza come quella americana.
Trump rassicura i soldati
“Se non vi piace ciò che sto dicendo puoi lasciare la stanza, ovviamente da questo dipende il tuo grado e il tuo futuro”. Parole dure quelle pronunciate da Donald Trump alla base di Quantico dopo l’intervento di Hegseth. Ma la sua è una posizione necessaria, che serve a far capire quanto sia importante mantenere la lucidità quando si fa parte di un corpo militare. Poi si è rivolto nuovamente ai soldati che stavano ascoltando nella platea: “Io sono con voi, sono il vostro presidente, vi copro le spalle al 100%”. Un messaggio che è servito a infondere coraggio dopo il brusco segnale verso chi pensava di potersi opporre alla nuova riforma militare.
Perché l’esercito americano sta cambiando
Alla base del cambiamento radicale americano, probabilmente, c’è anche la volontà di competere qualitativamente con il resto degli eserciti mondiali, come quelli russi e cinesi che sfilano spesso per le strade durante le festività. Peraltro, a causa della guerra in Ucraina e del conflitto in Medio Oriente, l’Occidente sta vivendo un periodo di incertezza da circa 3 anni. Per questo motivo, gli Usa non vorrebbero ritrovarsi impreparati di fronte al peggio.