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“Premio Nobel per la Pace a Flotilla”: è scattata la ridicola campagna di sinistra. Come per Obama il guerrafondaio

La sfida a Trump

“Premio Nobel per la Pace a Flotilla”: è scattata la ridicola campagna di sinistra. Come per Obama il guerrafondaio

Esteri - di Lucio Meo - 3 Ottobre 2025 alle 13:12

Pronto, partenza, via alla Flotilla: è scattata l’operazione “Premio Nobel per la Pace” ai navigatori che speravano di raggiungere Gaza, ovviamente con la modalità preferite dalla sinistra: i buoni li scelgono solo dalla loro parte, se la pace si farà in Medio Oriente non sarà merito di Donald Trump ma di quelli che hanno provato a portare gli aiuti umanitari ai palestinesi, anche a costo di far saltare la stessa trattativa di pace. Due giorni fa una parlamentare del M5S aveva lanciato sulla piattaforma change.org, oggi “Il Fatto Quotidiano” si aggancia subito con una lettera aperta di uno scrittore arabo e una missiva di un lettore nella rubrica della posta a Travaglio. Flotilla merita il Nobel per la Pace, magari come lo meritò il presidente Usa Barak Obama prima che iniziasse a fare le guerre?

Le proposte della sinistra per dare il Nobel per la Pace a Flotilla

“Il Nobel per la Pace dovrebbe andare alla Global Sumud Flotilla. Ci hanno insegnato che la Pace si cerca con l’azione non violenta: quella di cercare di rompere un blocco che affama una intera popolazione che muore sul palcoscenico globale. A guardare, complici o inermi, i governi mondiali che non sono capaci di dare una risposta coesa. Il loro immobilismo, però, è stato scosso dall’azione di semplici cittadini…”, ha scritto oggi Shadi Hamadi. 

“Sono una parlamentare profondamente colpita dal coraggiao e dall’impegno civile della Flotilla per Gaza. In un contesto dove la politica ha tristemente fallito nel portare giustizia e pace, questi individui straordinari si sono sollevati per fare la differenza, rischiando le loro vite per portare aiuti alimentari e sanitari alla popolazione stremata dalla guerra a Gaza”, è invece l’appello di Marinella Pacifico, senatrice e componente Commissione Esteri. 

Il ricordo dei premi a Obama e ung San Suu Kyi

La corsa per il Nobel, dunque, potrebbe vedere opposti la Flotilla a Trump, incredibile ma vero. Del resto le scelte bizzarre e compulsate dalla sinistra sugli organismi di Stoccolma in passato non sono mancati. Da Henry Kissinger, premiato nel 1973 insieme al nordvietnamita Lê Đức Thọ per i negoziati di pace sulla guerra in Vietnam, ma fortemente contestato perché, nonostante la firma degli accordi di Parigi, il conflitto continuò ancora per anni e Lê Đức Thọ rifiutò il premio proprio per questa ragione. Ma soprattutto Barack Obama, insignito nel 2009, ricevette critiche per aver vinto pochi mesi dopo l’inizio della sua presidenza, quando gli Stati Uniti erano ancora coinvolti in diverse guerre e per la mancanza di risultati concreti in tema di pace in quel periodo. I tabloid inglesi e perfino quelli american si scatenarono: “Perchè gli è stato assegnato? Per aver fatto pace con Hillary Clinton?  Per aver rinunciato allo scudo missilistico e per aver incoraggiato gli iraniani? Perchè sta preparando un aumento delle truppe in Afghanistan?”. Ed ancora, Aung San Suu Kyi, vincitrice nel 1991, inizialmente celebrata per la sua lotta non violenta, successivamente criticata per il suo silenzio e la mancata condanna delle violenze contro la minoranza Rohingya in Myanmar.

 

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di Lucio Meo - 3 Ottobre 2025