
Eliseo nel caos
Macron solo e assediato. Bardella: “Ora sciogliere subito l’Assemblea nazionale”
Giornata comica ieri a Parigi, se non fosse drammatica. L’ultimo primo ministro nominato dal presidente Emmanuel Macron è già tornato a casa. Sébastien Lecornu non ha retto alle pressioni dei partiti impazziti (“non c’erano le condizioni per proseguire, hanno prevalso interessi di parte”). Non resterebbe che andare alle urne se monsieur le président non fosse abbarbicato all’Eliseo, pronto a tutto pur di arrivare al 2027.
Bardella: chiedo di sciogliere l’Assemblea nazionale e di ascoltare i francese
“Chiedo ancora una volta al presidente della Repubblica di ascoltare le sofferenze del Paese e di sciogliere l’Assemblea nazionale”. Così Jordan Bardella, presidente del Rassemblement national, ai microfoni di Bfmtv-Rmc. Già ieri il leader della destra guidata da Marine Le Pen aveva chiesto a Macron di sciogliere il Parlamento subito dopo le dimissioni del premier Lecornu, che nel frattempo ha accettato di guidare gli “ultimi colloqui con le forze politiche” chiesti dal presidente.
Terremoto politico senza precedenti, nuovo premier o voto anticipato
Il suo è il governo più breve dal 1958 con 27 giorni trascorsi a Matignon dal 6 ottobre. Un caos senza precedenti mentre Macron continua a prendere tempo. Almeno fino a mercoledì 8 ottobre, affidando al premier dimissionario di condurre i negoziati per arrivare a “una piattaforma di azione comune per la stabilità del Paese”. In caso di fallimento Macron, ormai solo all’angolo, si è detto pronto ad ”assumersi le proprie responsabilità”. Una delle opzioni sul tavolo è la nomina di un nuovo premier, magari di sinistra come invocato dal Partito socialista. Un nuovo scioglimento dell’Assemblée Nationale dopo quello che portò alle elezioni anticipate nell’estate 2024 o improbabili dimissioni presidenziali reclamate a dalla gauche radicale di Mélenchon.
Le immagini del presidente sconsolato lungo la Senna
Intanto, stanno facendo il giro del mondo le immagini di Macron, solo e vestito di nero, che passeggia sconsolato lungo la Senna. Deve gestire un terremoto politico senza precedenti, che lo ha colto alla sprovvista. “Per anni i francesi hanno creduto che la sovranità consistesse nel non rispettare il Patto di stabilità e gli impegni presi con l’Europa, che andavano a loro stesso vantaggio. La grave situazione economica e politica in cui si trovano oggi affonda le radici in questo errore”. Così Sylvie Goulard, ex ministra della Difesa, ora docente alla Bocconi, in una intervista al Corriere della Sera. La crisi di queste ore “rivela un tratto che viene da lontano. E che ha a che fare con una concezione assoluta, sbagliata della sovranità. Che poi porta all’incapacità di trovare compromessi, anche in politica”.
Il politologo Lazard: è paradossale, la Francia ignare i parametri Ue
È paradossale”, secondo Goulard, che gli impegni sull’euro siano stati traditi “perché è stata soprattutto la Francia a volere la moneta unica, a volere l’euro come strumento di potenza mondiale”. E Macron ha una parte di responsabilità perché usa la sovranità che gli viene dal popolo “ignorando i parametri dell’Unione europea dal lato economico e dal lato politico costruendo, o tentando di costruire, maggioranze artificiali”.
Per Marc Lazar, storico e politologo, docente alla Luiss di Roma, è “sconcertante. Siamo in una situazione assurda, in cui il presidente della Repubblica sembra aver perso ogni razionalità politica. Ha nominato Lecornu, poi ha accettato le sue dimissioni, e infine lo ha rimesso in pista per due giorni, nonostante il rigetto generale”. Un cortocircuito politico totale. “Macron potrebbe ancora tentare un colpo di scena, ma la direzione – dice Lazar – è quella dello scioglimento dell’Assemblea nazionale”.