Tortura, barbarie, stupro
Barbaro omicidio della 12enne Lola Daviet: ergastolo per la migrante algerina, irregolare sul territorio francese
Per tutto il giorno la Francia è stata col fiato sospeso in attesa della sentenza su uno dei crimini più efferati che ha sconvolto il mondo intero. La ragazzina tre anni fa venne avvicinata subito dopo l’uscita di scuola a Parigi, e poi uccisa dopo ore di sevizie. L'omicida avrebbe dovuto essere espulsa
Per tutto il giorno la Francia è stata col fiato sospeso in attesa della sentenza su uno dei crimini più efferati: le torture e poi l’omicidio di Lola Daviet, la ragazzina dodicenne che tre anni fa venne avvicinata subito dopo l’uscita di scuola a Parigi, e poi uccisa dopo ore di sevizie. È stata condannata all’ergastolo senza possibilità di riduzione della pena l’algerina Dahbia Benkired, 27 anni, unica imputata nel processo. Lo riportano i media francesi. Si tratta della pena che era stata richiesta dalla procura.
“Signora Benkired, la Corte e la giuria hanno risposto sì a tutte questioni”, ha detto il presidente della Corte: “lei è stata dichiarata colpevole di stupro, colpevole di atti di tortura e barbarie. Considerando che tali atti sono stati commessi mentre Lola Daviet era ancora in vita, lei è anche colpevole dell’omicidio di Lola Daviet: preceduto da atti di tortura e barbarie”. “In assenza di patologie psichiatriche, gli esperti hanno ritenuto che lei sia una persona molto pericolosa”, ha aggiunto. Lo riporta l’agenzia LaPresse.
L’omicidio ebbe una vasta eco per l’orrore che suscitò sulla stampa internazionale. Il corpo della ragazzina, scomparsa mentre tornava da scuola, fu trovato il 14 ottobre 2022 in un baule vicino a un edificio nel 19esimo arrondissement di Parigi dove viveva con la sua famiglia. Benkired, nata nel 1998 ad Algeri, senza fissa dimora, si trovava irregolarmente in Francia dal 2019. All’epoca dei fatti era ospitata dalla sorella maggiore Friha Benkired nello stesso palazzo dove viveva la 12enne. Nelle sue ultime parole, l’imputata aveva chiesto nuovamente “perdono”. “È orribile quello che ho fatto”, ha detto. L’avvocato difensore, durante l’arringa, aveva affermato di ritenere che la sua assistita fosse “colpevole di stupro e omicidio”, ma non di “atti di tortura e barbarie”.
Gli psichiatri: “Nessun disturbo mentale”
Durante il processo esperti psichiatri sono stati interrogati sulla salute mentale dell’imputata. Ma non hanno identificato alcun disturbo mentale. Benkired ha detto poco prima che la corte si riunisse per deliberare: “Chiedo perdono, quello che ho fatto è orribile. È tutto ciò che ho da dire”. E’ apparsa fredda, distaccata e confusa, al punto da fornire diverse spiegazioni al suo gesto: ha chiamato in causa finendo per evocare la sua relazione tossica con un ex compagno.
“Un’ora e 37 minuti di sofferenza”
Il pubblico ministero ha riassunto davanti alla Corte d’Assise di Parigi il calvario di Lola Daviet. Le violenze contro di lei per mano di Dahbia Benkired sono avvenute nell’appartamento al sesto piano. Lola fu trascinata nell’ascensore da Benkired. “La trappola si chiude su di lei e non potrà più scappare. È lì che inizia il calvario”, ha affermato il pm, “1 ora e 37 minuti per tre reati. Dahbia Benkired la violenterà, la torturerà, la ucciderà per asfissia, poi cercherà di smembrarla e di sbarazzarsi del cadavere. 1 ora e 37 minuti di orrore.