I “mostri” di Parigi che hanno ucciso Lola l’avevano anche stuprata: si indaga su una banda di algerini

17 Ott 2022 17:00 - di Monica Pucci

E’ morta per asfissia, ma per l’omicidio della piccola Lola Daviet, a Parigi, la procura francese ipotizza i reati di assassinio, stupro e tortura. L’orripilante delitto commesso nel 19° arrondissement della capitale francese, con la bambina di 10 anni, figlia del portiere del palazzo, rapita in un appartamento e uscita da lì morta e rinchiusa in una valigia, non ha ancora una soluzione certa ma la pista del traffico di organi umani al momento non è la principale, o comunque non l’unica.

Lola uccisa a Parigi, sospetti su una donna algerina

Avrebbe un nome, Dahbia, la donna sospettata di aver ucciso la dodicenne trovata sgozzata nella tarda serata di venerdì scorso. Origini algerine, 24 anni, è stata ufficialmente indagata insieme a un’altra donna, Amine, 33 anni, sua connazionale, ma ci sarebbero anche dei complici: due uomini di una quarantina d’anni, sospettati di aver aiutato in qualche modo Dahbia, sono tuttora in stato di fermo.

Lola era uscita da scuola venerdì scorso ed è stata avvicinata al portone di casa da una donna, forse proprio l’algerina Dahbia, una senzatetto con precedenti psichiatrici. Si fa strada la pista di un delitto commesso senza un vero movente da un gruppo di emarginati. La possibile assassina era stata vista nel quartiere nel pomeriggio di venerdì, quando ormai Lola era già scomparsa, mentre parlava da sola, camminando, scalza, fra il negozio di un fornaio e una tabaccheria. Vicino a lei, c’era il contenitore in plastica, pesante, che non riusciva a trasportare dopo aver chiesto, invano, l’aiuto di alcuni passanti.

I fiori a scuola dei compagni di classe della bambina

Oggi, intanto, ragazzi e ragazze sono tornati nella scuola di Georges-Brassens dove Lola studiava. Gli studenti, quasi tutti accompagnati dai genitori, si sono fermati davanti all’ingresso dell’istituto, dove sono raccolti fiori e ricordi di Lola.
Il padre aveva denunciato la scomparsa della figlia perché non l’aveva vista rientrare proprio da una classica giornata di lezioni nella scuola di Georges-Brassens. In realtà Lola, dopo aver lasciato la scuola intorno alle 15 di venerdì scorso, era rientrata nel palazzo dove abitava dove era stata avvicinata da una donna, che aveva seguito forse in un appartamento.

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