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Manchester conservatori

La destra guarda al futuro

A Manchester la “Conservative Party Conference” nel segno delle due priorità: “Più forti i confini, più solida l’economia“

Sovranità, ordine e cooperazione al centro della conferenza Tory. Presenti anche Fidanza e Giordano per l’Ecr Party

Esteri - di Alice Carrazza - 7 Ottobre 2025 alle 13:13

Sulla facciata del centro congressi di Manchester, dove si è tenuta la Conservative Party Conference, campeggia la scritta: “Stronger Border, Stronger Economy”. Più forti i confini, più solida l’economia. Uno slogan che riassume il filo conduttore dei lavori dei conservatori britannici, guidati dalla leader Kemi Badenoch, e si ispira alla linea italiana di Giorgia Meloni: sicurezza e crescita come pilastri della stessa visione di governo.

“Il Regno Unito dice stop all’immigrazione incontrollata”

Nel suo discorso di apertura, Badenoch ha dichiarato che il Regno Unito è “irrevocabilmente impegnato a lasciare la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (Echr)”. Una scelta che, ha spiegato, è “la decisione giusta per il Regno Unito”, poiché le interpretazioni della Corte di Strasburgo sugli articoli 3 e 8 “rendono quasi impossibile difendere le frontiere contro chi non dovrebbe essere qui.”

La leader Tory ha ricordato che il partito dispone ora di un rapporto tecnico di quasi duecento pagine, redatto da Lord Wolfson, che conferma la praticabilità giuridica dell’uscita dall’Echr e smonta alcune obiezioni, tra cui quelle relative al Good Friday Agreement.

Secondo The Spectator, Badenoch “sta giocando una mano difficile, ma la gioca bene”, distinguendosi dal partito di Nigel Farage: “Reform Uk fa annunci senza piani; noi abbiamo già il piano e gli strumenti per attuarlo”.

L’Italia sulla stessa linea di principio

Sebbene il governo italiano non abbia mai annunciato un’uscita dalla Convenzione, la posizione del presidente del Consiglio Meloni è analoga sul piano politico. Nel maggio scorso, l’Italia — insieme ad altri otto Paesi europei — ha firmato una lettera aperta chiedendo una revisione dell’interpretazione della Convenzione, giudicata troppo ampia e limitante per le politiche migratorie nazionali.

Meloni aveva osservato che “il mondo è cambiato radicalmente rispetto a quando molte delle nostre idee sono state concepite”, invitando a un aggiornamento dei trattati internazionali “per affrontare le sfide moderne”. Non un abbandono, ma una richiesta di equilibrio: la stessa filosofia che oggi muove Badenoch e i Conservatori britannici.

Proteste pro-Palestina: due Paesi, una sfida comune

Fuori dal centro congressi di Manchester, migliaia di manifestanti pro-Palestina hanno protestato contro il governo laburista di Keir Starmer. Nel suo intervento, Badenoch ha definito queste manifestazioni “carnivals of hatred” — carnevali d’odio — affermando che “non si può invocare la libertà per diffondere odio”.

Le sue parole arrivano dopo un fine settimana di forte tensione: la polizia britannica ha arrestato quasi 500 persone durante un sit-in del gruppo Palestine Action a Londra. Il governo ha annunciato una proposta di legge per limitare le proteste ripetute, valutandone “l’impatto cumulativo” sulla sicurezza pubblica.

Uno scenario che richiama quanto accaduto anche in Italia, dove cortei filo-palestinesi e occupazioni universitarie hanno sollevato interrogativi simili sul confine tra dissenso politico e incitamento all’odio. Da Roma a Londra, la risposta conservatrice è la stessa: difendere la libertà, ma garantire l’ordine.

Fidanza e Giordano in rappresentanza dell’Ecr Party

Alla conferenza erano presenti Carlo Fidanza e Antonio Giordano, rispettivamente vicepresidenti dell’International democrat union nonchè vice e segretario generale dell’Ecr party, la famiglia europea dei Conservatori. I due esponenti italiani hanno partecipato ai lavori e a diversi incontri bilaterali con figure del partito Tory, tra cui Priti Patel, attuale segretario ombra agli Esteri, e Kevin Hollinrake, chairman del partito, oltre a un confronto con il Chartered Institute for Export and International Trade.

La loro presenza ha confermato il crescente dialogo tra le destre europee di governo: più cooperazione tra Stati, meno burocrazia sovranazionale, e un’idea comune di Europa come spazio di libertà, non di vincoli.

Una destra pragmatica e responsabile

Nei padiglioni di Manchester, gremiti di delegati, lo spirito del congresso è stato sobrio ma deciso. Niente proclami, solo lavoro politico e senso di responsabilità. Anche un po’ d’ironia nei confronti del “circo sinistro” o come viene chiamato qui “Labour’s circus”. L’atmosfera, era quella di un partito che non rinuncia ai propri principi ma li adatta al mondo di oggi. 

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di Alice Carrazza - 7 Ottobre 2025