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Jihadista tunisino aspirante martire dell’Islam arrestato dalla Digos a Torino

Torino, arrestato aspirante martire jihadista: tunisino seguace di Bin Laden, indottrinava i detenuti e pianificava un attentato

Cronaca - di Italpress - 15 Settembre 2025 alle 23:51

Nell’ambito dell’attività di contrasto al fenomeno terroristico di matrice jihadista, la Digos di Torino e il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, avvalendosi del Nucleo regionale, con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, hanno condotto in ambito carcerario un’articolata e complessa attività di indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Torino, all’esito della quale è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere ad un cittadino tunisino 40enne, con l’accusa di partecipazione all’organizzazione terroristica jihadista.

Jihadista tunisino aspirante martire dell’Islam arrestato dalla Digos a Torino

L’operazione ribattezzata “Shaytan” ha consentito di acquisire elementi sulla partecipazione all’organizzazione terroristica dell’indagato – che ha vissuto in Italia per oltre 10 anni con un nome fittizio –. E su cui è emerso che ha conosciuto l’organizzazione Al Qaeda, idolatrando e seguendo gli insegnamenti di Osama Bin Laden. Nonché partecipando in Tunisia all’organizzazione terroristica Ansar al-Sharia.

Seguace di Bin Laden, indottrinava i compagni di cella ed era vicino a un’organizzazione terroristica

Non solo. Durante il periodo di detenzione sono stati registrati diversi suoi racconti, intervallati dai canti di nasheed tipici della propaganda islamista. Oltre a storie, anche di natura mistica, e a citazioni sul volere di Dio. Tutti mezzi e argomenti usati dall’uomo per convincere gli stranieri, che di volta in volta hanno condiviso la camera di detenzione con il tunisino, a scegliere la strada del Jihad. Oltretutto, facendo anche leva sulla mancanza di rispetto della religione islamica da parte degli occidentali. E sull’esaltazione degli attentati eseguiti dallo Stato Islamico sul territorio europeo.

Pianificava un attentato una volta uscito dal carcere…

Infine, se già tutto questo non fosse ancora abbastanza, sul conto dell’aspirante martire jihadista è emerso anche un suo presunto progetto di impugnare le armi per onorare l’Islam, ritenendo la Sharia l’unica legge da applicare, mediante il martirio. Circa l’appartenenza dell’uomo ad organizzazioni terroristiche jihadiste, infine, dall’attività di indagine è risultato che il tunisino 40enne sarebbe stato pronto a compiere un attentato una volta uscito dal carcere. Morendo in nome dell’Islam. E alzando la bandiera dell’Islam.

(Italpress)

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di Italpress - 15 Settembre 2025