
Le indagini
Stupro di San Zenone al Lambro, si usa il metodo adottato per Yara: dna a tappeto fra i migranti del centro d’accoglienza
I medici della clinica Mangiagalli sono riusciti a isolare tracce biologiche sulla 18enne milanese vittima della violenza. La Procura di Lodi ha dato il via libera ai prelievi salivari per cercare di identificare l'aggressore
Le indagini tradizionali e il metodo applicato nel caso di Yara Gambirasio: test del dna a tappeto da incrociare con il materiale genetico rinvenuto sulla vittima. La Procura di Lodi si sta avvalendo anche di questo strumento per cercare di individuare l’uomo che nella notte tra sabato e domenica ha violentato una 18enne milanese nei pressi di un sottopassaggio della stazione di San Zenone al Lambro.
Le indagini sullo stupro nei pressi della stazione di San Zenone al Lambro
Secondo quanto riferito dal Corriere della sera, martedì sera i carabinieri della compagnia di San Donato si sono recati nel centro di prima accoglienza per migranti “Casa Papa Francesco”, che dista meno di un chilometro dal luogo dell’aggressione, e hanno sottoposto a tampone volontario un centinaio di ospiti, circa la metà del totale.
I prelievi di dna nel centro per migranti
La vittima, pur sotto choc, era riuscita a fornire una descrizione dell’aggressore, indicato come di carnagione scura e con i capelli ricci. Un identikit che ha convinto gli investigatori dell’origine africana dell’uomo. Durante i controlli alla clinica Mangiagalli, dove la ragazza è stata portata dai soccorritori, i medici sono riusciti a prelevare quelle tracce di dna che ora sono al centro delle indagini e che potrebbero essere decisive per inchiodare l’aggressore.
La 18enne ha lottato per quasi un’ora
Il racconto della violenza reso dalla vittima è drammatico e ha trovato riscontro nel referto medico: la ragazza ha lottato per circa un’ora, durante la quale è stata brutalmente malmenata, riportando lividi su diversi parti del corpo. L’uomo l’ha aggredita mentre si stava recando in stazione per tornare a casa, l’ha presa alle spalle e trascinata in una zona buia, tra gli alberi, dove ne ha abusato. Poi è fuggito e la ragazza ha potuto chiamare i soccorsi, riuscendo anche a dare indicazioni preziose per le indagini.