
Il caso di Lucia Regna
Massacra di botte l’ex perché aveva un’altra relazione: niente carcere. Per il giudice di Torino “va compreso”
Lucia Regna ha subito un pestaggio violento dall’ex marito il 28 luglio 2022: un’aggressione che le ha lesionato un nervo oculare “in maniera permanente”. Eppure lui, che al processo era “libero presente”, secondo la sentenza va compreso: perché la moglie “ha sfaldato un matrimonio”. E l’ha fatto “per sua iniziativa personale”. Si trattava di un “matrimonio ventennale, allietato dalla nascita di due figli”. Peraltro, secondo il verdetto la donna ha “comunicato la separazione in maniera brutale. In sostanza “l’amarezza” dell’imputato per la “dissoluzione della comunità domestica era umanamente comprensibile”.
Lucia Regna maltrattata e il marito ottiene le attenuanti nella sentenza
Suo marito la offendeva apertamente davanti ai figli, dicendole: “Sei una p*na, non vai un c*o, non sei una brava madre”. Secondo il giudice di Torino Paolo Gallo, l’uomo ha nutrito “n sentimento molto umano e comprensibile per chiunque” e si sentiva “vittima di un torto” perché la moglie aveva un’altra relazione. Secondo la sentenza, nello stato d’animo dell’imputato “va cercata una delle chiavi di lettura di quel che accadde la sera dell’episodio violento”. Ed è per questo motivo che l’uomo ha ottenuto una condanna a un anno e sei mesi solo per il reato di lesioni, con attenuanti e condizionale. Anche se la pm Barbara Badellino ne aveva chiesti quattro e mezzo.
La donna è sotto choc
Lucia Regna non ha intenzione di esprimersi sul fatto, come ha riportato La Stampa, e la segretaria dello studio legale ha rimarcato che “la signora non riesce a parlare. La dobbiamo ancora ricevere. È la sua psicologa che le sta leggendo la sentenza. È sotto choc, meglio che gliele spieghi prima lei”. Il giudice ha scritto che il racconto della donna va considerato “con estrema cautela perché è portatore di macroscopici interessi”. Il motivo? La donna ha chiesto un risarcimento di 100mila euro di risarcimento all’ex marito che le ha devastato il volto.
Cosa dice l’avvocato della signora Regna
L’avvocato della donna, Annalisa Baratto, ha spiegato che “la sentenza viviseziona e mortifica la persona offesa, mentre è indulgente verso l’uomo che ha massacrato il volto a Lucia e le ha fatto perdere la vista da un occhio”. Poi ha aggiunto: “Non mi stupisco quando le donne mi dicono che hanno perso la forza di denunciare perché temono di finire sotto processo loro”. Ebbene, il collegio ha annunciato che le offese e le minacce ricevute dalla donna “frasi che devono essere calate nel loro specifico contesto, l’amarezza (dell’imputato, ndr) per la dissoluzione della comunità domestica, che era umanamente comprensibile”. L’imputato, definito “sincero e persuasivo”, ha avuto uno “sfogo perché si sentiva vittima di un torto” nella notte dell’aggressione. Per giunta, il marito sapeva che il nuovo compagno di Regna era stato “nella casa che per quasi vent’anni era stata la sua dimora familiare“.