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La Cassazione dà ragione a Stefano Puzzer, volto dei “No Green pass”: un’altra botta per le vedove di Conte e Speranza

Criminalizzato dalla sinistra

La Cassazione dà ragione a Stefano Puzzer, volto dei “No Green pass”: un’altra botta per le vedove di Conte e Speranza

Cronaca - di Carlo Marini - 15 Settembre 2025 alle 14:12

In Cassazione ha vinto Stefano Puzzer, il leader dei portuali e volto dei no green pass. Un’altra clamorosa sconfessione dei governi Conte e Draghi sulla gesiont delle pandemia.

La Suprema Corte ha dato ragione a Stefano Puzzer, annullando il licenziamento disposto dall’Agenzia lavoro portuale di Trieste il 16 aprile 2022. “Quando ho saputo la notizia stavo andando al lavoro. Ho parlato brevemente con i miei avvocati, ma solo oggi ho potuto leggere la sentenza con calma. Da oggi posso iniziare a gioire”, ha dichiarato Puzzer all’Ansa, esprimendo sollievo dopo una lunga battaglia legale.

Cacciati con gli idranti dal presidio di Trieste

La protesta contro il Green Pass al porto di Trieste Il 15 ottobre 2021 Puzzer, in qualità di rappresentante del sindacato CLPT, guidò la storica protesta al Varco IV del porto di Trieste contro l’obbligo di Green Pass sui luoghi di lavoro. Quella mobilitazione, iniziata come presidio locale, si trasformò in pochi giorni in un fenomeno nazionale, attirando migliaia di persone da ogni parte della penisola. In piazza Unità d’Italia arrivarono lavoratori e simpatizzanti, ma anche gente esasperata dalla gestione disastrosa dell’emergenza Covid, una situazione di tensione che scaturì il 18 ottobre nel contestato intervento delle forze dell’ordine, che sgomberarono il presidio con gli idranti.

Perché Puzzer è stato licenziato e riassunto

L’Agenzia contestò a Puzzer l’assenza ingiustificata: pur avendo i requisiti per ottenere il Green Pass, si era rifiutato di esibirlo, risultando quindi non idoneo a lavorare per diversi giorni consecutivi. Ma la Cassazione ha chiarito un punto fondamentale: secondo la normativa allora in vigore, i lavoratori privi di Green Pass erano considerati assenti ingiustificati, ma non potevano essere sanzionati disciplinarmente né licenziati, avendo diritto alla conservazione del posto di lavoro.

“La mia storia sia d’esempio, non mollate mai”

Stefano Puzzer ha affidato le sue reazioni a un video social. Ha parlato di vittoria storica, ringraziando la famiglia e i legali: «Solo grazie a loro siamo arrivati a questo risultato». Ora la decisione passa alla Corte d’Appello di Venezia, che nei prossimi tre mesi dovrà esprimersi sull’eventuale reintegro di Puzzer al porto di Trieste.

L’ex portuale, tuttavia, non esclude un futuro diverso: «Non so ancora se tornerò a lavorare al porto, anche se per me è sempre stata una famiglia. Nel frattempo ho trovato altre occupazioni, soprattutto stagionali». Oggi Puzzer lavora come aiuto cuoco e custode in un campeggio a Muggia, ma la sentenza ha già dato il via a numerosi messaggi di sostegno da tutta Italia. «La soddisfazione più grande – ha commentato Puzzer – è aver difeso i miei diritti fino in fondo. Spero che questa decisione sia d’esempio per altri: non mollate mai».

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di Carlo Marini - 15 Settembre 2025