
I tafferugli degli antagonisti
Guerriglia a Torino: i pro-pal assaltano l’aeroporto e la sede di Leonardo. FdI: “Violenti che si fanno scudo dei bambini di Gaza”
Scontri con la Polizia a Torino, dove si è verificata l’ennesima manifestazione pro-Pal. Stavolta i contestatori sono partiti da piazza Crispi, alla periferia nord del capoluogo piemontese, gridando “Free Palestine”. L’obiettivo prefissato era quello di raggiungere l’aeroporto torinese di Caselle. Il corteo si è aperto con un folto gruppo di manifestanti in bicicletta, che ha iniziato a sventolare bandiere palestinesi seguito dagli striscioni. “A noi non basta che gli aiuti della Flotilla arrivino a Gaza, vogliamo che si fermi il genocidio e che venga fermata l’entità sionista di Israele”, hanno urlato dal microfono. Sui social avevano spiegato che “bloccare l’aeroporto significa apportare un danno economico a uno dei punti nevralgici della viabilità nazionale e internazionale della regione Piemonte. Per loro “l’aeroporto poi non è solo uno snodo di viabilità, perché dentro c’è la sede del colosso bellico Leonardo”. Ecco svelato il secondo obiettivo degli antagonisti.
Scontri con la Polizia a Torino: i pro-Pal provano l’assalto all’aeroporto di Caselle
Prima che la contestazione pro-Pal riuscisse a raggiungere l’aeroporto di Caselle, un ingente schieramento di forze dell’ordine ha bloccato il passaggio, per non permettere al corteo di proseguire. La situazione è degenerata dopo poco tempo, quando i manifestanti hanno iniziato a lanciare bottiglie, fumogeni, grossi petardi, sassi contro gli agenti, che hanno risposto usando i manganelli, gli idranti e i lacrimogeni. Per il momento è tornata la calma all’aeroporto, dopo che il corteo ha deciso di ritirarsi e trovare un altro modo per raggiungere Caselle.
“Non facciamoci spaventare, riprendiamo come siamo partiti, sapendo che siamo dalla parte giusta della storia e questo ci da’ la forza di continuare”, hanno detto i manifestanti dal microfono, cercando di incoraggiarsi a vicenda. Una cinquantina di loro, provenienti da Borgaro Torinese, hanno attraversato i campi limitrofi nel tentativo di raggiungere l’aeroporto.
Montaruli: vogliono solo mettere in ginocchio la città
“A Torino oggi è stato esposto uno striscione che paragona Israele al Terzo reich. È l’ennesima dimostrazione di come il movimento pro-Pal miri solo a provocare, capovolgere la storia, creare danni facendosi scudo, in maniera vergognosa, di bambini e attaccare le forze dell’ordine. Tutto questo è inaccettabile. Ancora una volta vanno in scena atti di violenza, con l’unico scopo di mettere in ginocchio la città”. Questa la denuncia del vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Augusta Montaruli.
Per l’europarlamentare della Lega Silvia Sardone e la deputata Elena Maccanti, “questi delinquenti sono purtroppo coccolati dall’amministrazione comunale e in generale dalla sinistra sempre pronta a prendere le loro difese. I centri sociali sono invece realtà che sarebbero da chiudere senza tanti tentennamenti”. “Preoccupa inoltre questa nuova alleanza tra estrema sinistra e realtà islamiste filo Hamas – concludono -. Ormai per loro è un’abitudine creare disordini e prendere di mira uomini e donne in divisa”.