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Festa dell’Unità, agguato al ministro Zangrillo: prima lo invitano poi lo fanno “linciare” dai centri sociali

Caos a Torino

Festa dell’Unità, agguato al ministro Zangrillo: prima lo invitano poi lo fanno “linciare” dai centri sociali

Politica - di Robert Perdicchi - 14 Settembre 2025 alle 16:55

Momenti di caos, l’altra sera, alla festa dell’Unità di Torino, dove il ministro della Pubblica amministrazione del governo Meloni, Paolo Zangrillo, invitato a un dibattito, è stato lasciato alla mercè dei militanti del centro sociale “Askatasuna”, che lo hanno fischiato e insultato dalla platea. Sul palco, la vice presidente Dem del Senato Anna Rossomando elogia quanto fatto dal centrosinistra per le periferie torinesi ma Zangrillo denuncia la mano morbida usata con quelli di Askatasuna, da sempre considerati sponda dei movimenti No Tav protagonisti di scontri di piazza. Partono fischi, dalla platea arrivano insulti, Zangrillo è costretto a fermarsi, alla faccia della democrazia.

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La Festa dell’Unità e le parole di Zangrillo che scatenano la platea

Si parte dal tema della cittadinanza. “Cercare di costruire un percorso che effettivamente consenta a chi non è nato cittadino italiano di poter acquisire questa qualifica e mi fa piacere essere qui alla festa dell’Unità”, dice il ministro, che è anche il coordinatore regionale di Forza Italia al suo arrivo in piazza d’Armi. “Denominatore è la formazione. È la capacità di costruire un percorso che consenta a chi ambisce – non a chi lo fa per sport o perché gli interessa avere la cittadinanza itlaiana per altri motivi – ma a chi ha l’ambizione di essere cittadino italiano dobbiamo garantire un percorso che consenta di avere consapevolezza di cosa significa essere italiano”, aggiunge il ministro.

Anna Rossomando replica, con la consueta posizione del Pd. “Noi dobbiamo mirare ad avere cittadine e cittadini consapevoli e responsabili – spiega Anna Rossomando -. Chi viene in questo Paese deve essere un cittadino e una cittadina e deve contribuire al progresso di questo Paese. Per questo da sempre il Pd è impegnato su una legge sulla cittadinanza che superi la normativa del 1992. Forza Italia ha una sua proposta di legge. Non è la nostra ma intanto è importantissimo discuterne e discuterne in Parlamento. Ci credo davvero moltissimo. Anzi, lo dico iqui Forza Italia se ha una proposta la calendarizzi in aula e apra una discussione e noi saremo pronti a contribuire”, conclude la vice presidente del Senato.

Poi il dibattito va sulle periferie, sugli spazi occupati dall’ultra sinistra – come il Leoncavallo a Milano, da poco sgomberato – e Zangrillo chiede rigore anche per Askatasuna. Non l’avesse mai fatto. Vaffa, fischi, urla. Lui replica: “Vergognatevi”. La democrazia, alla Festa dell’Unità, mai così in crisi come in questa estate, non è una priorità per chi vi partecipa.

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di Robert Perdicchi - 14 Settembre 2025