
Italia a lutto
È morto Pippo Baudo, l’uomo che ha scritto la storia della tv, intimo amico degli italiani che ha raccontato e intrattenuto
Addio a un gigante del piccolo schermo, a una figura familiare entrata con garbo e professionalità nelle case dei telespettatori. Il presentatore, uomo dei record d'ascolti, mattatore dell'Ariston e pigmalione di molte star di ieri e di oggi, si è spento a 89 anni
Lo schermo è a nero: è morto oggi a 89 anni Pippo Baudo. A dare la notizia all’agenzia Ansa, come riporta il Corriere della sera, sono state «fonti vicine alla famiglia. A confermarla lo storico legale e amico fraterno, l’avvocato Giorgio Assumma». Un addio che, tra cordoglio e gratitudine, la premier Meloni ha affidato a una riflessione e un riconoscimento postati su X per il grande presentatore, scrivendo: «Ci lascia a 89 anni Pippo Baudo, uno dei più grandi protagonisti della storia della televisione italiana. Il suo volto e la sua voce hanno accompagnato intere generazioni, regalando emozioni, sorrisi e momenti indimenticabili. Grazie di tutto».
L’Italia a lutto: è morto Pippo Baudo
Un mostro sacro della televisione italiana, maestro di tanti, pigmalione dei più che oggi emulano il suo indelebile esempio. Sì, perché è quasi impossibile parlare della storia della televisione italiana senza menzionare lui: l’uomo che per oltre sessant’anni ha dominato il piccolo schermo, riscrivendo la grammatica catodica e diventando una figura onnipresente, quasi familiare, per milioni di italiani. Perché lo showman siciliano, conduttore nazional-popolare, presentatore e ospite discreto ma onnipresente delle trasmissioni televisive che hanno fatto epoca e storia del piccolo schermo, non è stato solo un protagonista del piccolo schermo. Ma un vero e proprio architetto del varietà. Un talent scout instancabile. E il volto rassicurante e autorevole di un’epoca d’oro.
Un talento votato all’affetto per il pubblico
Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, al secolo Giuseppe Baudo, si laurea in giurisprudenza. Ma la sua passione per lo spettacolo ha la meglio. Inizia come musicista e cantante, per poi approdare in Rai nei primi anni Sessanta. La sua ascesa è fulminante. Travolgente. Incontenibile. Con una conduzione elegante, ma allo stesso tempo energica, e grazie a un’innata capacità di interloquire con spettatori a casa e protagonisti della scena italiana – big della politica o degli spettacoli, indifferentemente – Baudo non è stato solo il punto di riferimento per programmi di successo. Ma il termometro del Paese riletto attraverso la lenta catodica.
Un appassionato raccontatore dei nostri costumi
Un appassionato dei costumi – non solo mediatici – della nostra storia. Un appassionato commentatore che ha accompagnato gli italiani nel racconto del loro stesso cammino. Non per niente la sua carriera è costellata di successi, a partire dai programmi storici che hanno segnato intere generazioni: da Canzonissima a Fantastico, da Domenica In a Serata d’onore. Anche se, è inutile negarlo, il suo nome è indissolubilmente legato al Festival di Sanremo, che ha condotto per ben 13 edizioni: un record ancora imbattuto. Sotto la sua guida, la kermesse dell’Ariston non è stata solo una competizione canora. Ma un vero e proprio evento culturale e di costume, capace di catalizzare l’attenzione dell’intero Paese.
È morto Pippo Baudo, addio al Pigmalione che ha scoperto i big di ieri e di oggi
Non solo. Oltre a essere un impeccabile padrone di casa, Baudo ha dimostrato un fiuto eccezionale per i talenti emergenti. Ha lanciato, o contribuito a consolidare, le carriere di innumerevoli artisti che sono diventati pilastri dello spettacolo italiano. Per citarne solo alcuni: Lorella Cuccarini, Heather Parisi, Giorgia, Laura Pausini e Andrea Bocelli. E non per niente, la sua abilità nel riconoscere e valorizzare il potenziale altrui gli ha valso il soprannome di “Pippo nazionale”, un titolo che riflette il profondo affetto e la stima che il pubblico nutre per lui.
La sua carriera: un esempio di dedizione, serietà e passione
La sua carriera è stata un esempio di longevità, dedizione e professionalità. Fino a tempi recenti, Baudo è rimasto una presenza attiva e influente nel panorama televisivo. Anche quando il mondo dello spettacolo è cambiato radicalmente, e lui si è ritrovato fuori da un mondo che a quel punto era diventato irriconoscibile per chi ha contribuito a costruirne le fondamenta. E lui ha saputo adattarsi. Pur rimanendo fedele al suo stile e alla sua professionalità. coordinate di riferimento nella vita e nel lavoro, che lo hanno reso l’icona che è e che sempre sarà.
Perché per il Paese intero, Pippo Baudo non è stato solo un presentatore. Ma un pezzo di storia italiana. Un testimone e un protagonista dei grandi cambiamenti sociali e culturali a cui la tv ha fatto da specchio e da contraltare. E proprio per questo la sua eredità è fatta di eleganza, votata alla competenza e intrisa di un amore sconfinato per il suo mestiere. E, anche se oggi si è ritirato per sempre dalle scene, la sua influenza e il suo impatto rimangono indelebili nel tessuto della nostra televisione. Nella trama di ciò che siamo, e in cui ci riconosciamo.