
Il baratto
Campania dynasty, De Luca detta le condizioni a Schlein: sì a Fico ma in cambio della guida del Pd al figlio Piero
"Don Vincenzo" pronto a dire si ai Cinquestelle in cambio della nomina per la prole. Ancora una volta la segretaria nazionale del Pd si fa dettare tempi e regole dagli altri
Il raìs detta le carte. Perché Don Vincenzo De Luca “tiene ‘e vot e tiene famiglia”. E se decide di spaccare il fronte, per il centrosinistra la partita in Campania si perde. E così ha perfezionato il baratto con Elly Schlein: un si sofferto a Roberto Fico in cambio della guida del partito in Campania al figlio Pino, che è già deputato di Largo del Nazareno.
Fare fuori, “O Sarracino”
In questa straordinaria commedia, recitata nel luogo in cui il Teatro è simbolo di prestigio in tutto il mondo, non potevano mancare i sarcasmi. E così ecco spuntare il nome di chi dovrebbe lasciare il posto a Pino De Luca. Si tratta di Marco Sarracino, (dal cognome che ricorda il capolavoro di Renato Carosone), anche lui parlamentare in carica. Ma stavolta non si tratta di richiamai arabi: Don Vincenzo fa sul serio. E gioca a poker abilmente.
La Schlein si arrende a De Luca
Come il gatto con il topo, De Luca ha messo Elly Schlein all’angolo. Il 5 agosto ha riunito i suoi fedelissimi. Tra questi, il consigliere regionale Diego Venanzoni, che si è esposto dicendo che, “Fico non è proprio il candidato ideale”. Un’altra mossa per destabilizzare la segretaria, agitando lo spettro della scissione. Ma è proprio qui che Schlein dimostra di non sapere reggere il gioco.
Cosa farebbe De Luca per non salvare il figlio?
Se Schlein rovesciasse le condizioni potrebbe mettere De Luca al muro: o righi dritto, senza fare nessuna lista civica, oppure tuo figlio non sarà ricandidato. Ma questo presupporrebbe una forza e un carisma che la segretaria nazionale non ha. Tra i due, in fondo, il leader è proprio “Don Vincenzo”.
Oltre alla famiglia ci saranno i suoi consiglieri
De Luca, oltre alla nomina del figlio Pino come segretario regionale del partito, pretenderà che i suoi più fidati, e votati, consiglieri siano in lista. Un gruppo di sei-sette persone da eleggere e in grado in ogni caso di condizionare la nuova maggioranza.
Il criticatutto che salva se stesso
Come un vecchio personaggio di Drive In, De Luca fa il criticatutto (e tutti), ma si guarda bene dall’osservare il precetto evangelico del medice cura te ipsum. Baratta l’accordo con la Campania, dopo avere sbeffeggiato Fico e i Cinquestelle, pur di salvaguardare la prole. E Schlein, che ormai rischia di passare alla storia come la più dorotea dei postcomunisti, incassa e sta a guardare.