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Ucraina Zelensky

Tensioni fuori dal tavolo

Ucraina, Zelensky firma una legge che agita Bruxelles. Mentre a Istanbul si tratta per la pace cresce la protesta interna

La riforma subordina gli organi anticorruzione al controllo politico della Procura: "La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha espresso forti preoccupazioni ed è in contatto con il governo di Kiev"

Esteri - di Alice Carrazza - 23 Luglio 2025 alle 18:41

Alle 19 ora locale, nel palazzo di Ciragan a Istanbul, si riapre il sipario sul terzo round di negoziati tra Russia e Ucraina. Il luogo è lo stesso, le delegazioni pure, ma l’atmosfera è tutt’altro che immutata. Stavolta, all’inquietudine per l’esito del tavolo, si aggiunge il trambusto che arriva da Kiev e genera interrogativi anche tra gli alleati occidentali: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato una legge che, secondo Bruxelles, rischia di compromettere il cammino europeo del Paese dell’Est. «La presidente Ursula von der Leyen ha espresso forti preoccupazioni sulle conseguenze di questi emendamenti e ha chiesto spiegazioni al governo ucraino», riferisce il portavoce della Commissione europea Guillaume Mercier.

Le parti arrivano a Istanbul, obiettivo: pace in Ucraina

La delegazione russa, guidata dal consigliere del Cremlino Vladimir Medinsky, è atterrata intorno alle 15.40. «Nessuno si aspetta una strada facile. Sarà molto difficile», ha dichiarato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, quasi a voler abbassare preventivamente le aspettative. Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan e il capo dei servizi segreti Ibrahim Kalin faranno da garanti.

Una firma che divide l’Europa

Nella notte tra lunedì e martedì, il leader ucraino ha infatti posto la sua firma per porre l’Ufficio nazionale anticorruzione (Nabu) e la Procura speciale anticorruzione (Sap) sotto l’autorità della Procura generale. Una mossa che ha provocato la prima ondata di proteste popolari dall’invasione russa del febbraio 2022, e che ha sorpreso Bruxelles.

Ursula von der Leyen non ha esitato: «È stata in contatto con il presidente Zelensky riguardo a questi ultimi sviluppi», riporta la bocca dell’esecutivo Ue. «Il rispetto dello Stato di diritto e la lotta alla corruzione sono elementi fondamentali dell’Unione. In quanto Paese candidato, l’Ucraina è tenuta ad aderire pienamente a questi standard. Non può esserci alcun compromesso», sentenzia ancora Mercier.

Preoccupazioni da nord a sud

Anche António Costa, presidente del Consiglio europeo, ha trasmesso le sue perplessità con una formula semplice. «Domande serie», fanno sapere fonti Ue a Politico, parlando in forma anonima. La Germania è andata oltre: «Limitare l’indipendenza delle agenzie ostacola il cammino dell’Ucraina verso l’Unione europea», ha scritto su X Johann Wadephul, viceministro degli Esteri tedesco.

La legge, criticano gli osservatori, assegna alla Procura – figura nominata politicamente – il controllo su Nabu e Sap, azzerandone di fatto l’autonomia. Anche i sostenitori più convinti di Kiev, come la Svezia, hanno fatto sentire la loro voce. La ministra svedese Maria Malmer Stenergard ha parlato di «serie preoccupazioni». Più netto il ministro ceco Jan Lipavský: «Il nostro sostegno non è mai stato, e mai sarà, un assegno in bianco per qualsiasi decisione del governo».

Il risveglio delle piazze

Nelle stesse ore in cui la legge veniva promulgata, la piazza si è svegliata. Migliaia di manifestanti si sono radunati a Kiev, Leopoli, Dnipro e Odessa. «La guerra ci ha portato tante tragedie, ma ha anche rappresentato una svolta: stavamo lottando per un Paese migliore», ha detto Anastasia, studentessa di biologia di 21 anni. «Non possiamo permettere un ritorno al passato. Non vogliamo corruzione, vogliamo un governo onesto».

Nonostante la legge marziale e il coprifuoco notturno, centinaia di cittadini, veterani e attivisti si sono mossi verso il centro della capitale. «Veto! Veto! Veto!», gridavano sotto l’ufficio presidenziale. Le immagini hanno fatto il giro del web.

Zelensky difende la scelta

Eppure, Zelensky non mostra segnali di ripensamento, e nel suo messaggio notturno su Telegram ha difeso la scelta. «L’infrastruttura anticorruzione continuerà a funzionare», ha affermato. La riforma, ha aggiunto, serve a «ripulire il sistema da infiltrazioni russe», facendo riferimento ad arresti recenti che avrebbero coinvolto agenti collusi con Mosca.

Ma la spiegazione non convince molti. «Qualsiasi limitazione imposta alle istituzioni anticorruzione è inaccettabile e dannosa per il loro lavoro e la loro indipendenza», ha spiegato Stephan, studente di giurisprudenza di 23 anni sceso in piazza. «Questa protesta è una dimostrazione della nostra intolleranza verso la corruzione e la regressione, anche sotto legge marziale. Non potevamo restare a casa. Non c’è altra strada».

L’avvertimento: “L’assistenza finanziaria è condizionata”

Perfino l’Ocse ha inviato una nota formale alla presidenza ucraina, avvertendo che la legge rischia di scoraggiare investitori e alleati.

Il portavoce della Commissione ha comunque escluso – almeno per ora – la sospensione degli aiuti economici. Valdis Dombrovskis, commissario Ue all’Economia, ha puntualizzato: «L’assistenza finanziaria all’Ucraina è condizionata alla trasparenza, alle riforme giudiziarie e al rispetto dei principi democratici».

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C'è un commento:

  1. Marco ha detto:

    Zelensky vuole arrivare al potere assoluto, continua a rimandare le elezioni, modifica le leggi a suo piacimento.

di Alice Carrazza - 23 Luglio 2025