
Subito rimosso
Roma, figuraccia Atac: vandali mettono un manifesto antisemita nella pensilina di Travestere
Il testo era inserito nella teca dove compaiono i messaggi pubblicitari. Denunciato il fatto alla Procura della Repubblica della Capitale
Un manifesto antisemita in una teca dove compaiono i messaggi pubblicitari dell’Atac. E’ successo in una fermata di Travestere a Roma. Il manifesto è stato subito rimosso e sono state preannunciate iniziative giudiziarie volte ad individuare i colpevoli.
Il manifesto antisemita
“L’azienda per la mobilità di Roma Atac ha chiesto al concessionario di provvedere rapidamente alla rimozione di un manifesto antisemita abusivo che era stato inserito nella teca di una pensilina a Trastevere. L’intervento è stato effettuato”. Lo comunica la stessa azienda in una nota. “Il grave atto vandalico, che Atac stigmatizza con fermezza, sarà oggetto di denuncia a cura del concessionario che gestisce l’infrastruttura e lo spazio”.
Una responsabilità omissiva
Mettere un manifesto antisemita all’interno di una teca pubblicitaria dell’azienda comunale dei trasporti è un fatto grave. Ovviamente non è una colpa diretta dell’Atac o del concessionario pubblicitario ma c’è perlomeno una responsabilità omissiva e politica di cui tenere conto. Possibile che non vi siano sistemi di sicurezza adeguati da parte del concessionario, dalle videocamere al resto ? Ed è possibile che chiunque si insinui in una teca pubblicitaria avendo il tempo di rimuovere gli annunci regolari e di inserire un atto altamente offensivo senza che nessuno si accorga di niente ?
Roma e l’antisemitismo in crescita
Anche a Roma, come nel resto d’Italia e d’Europa, l’antisemitismo è in forte crescita. Soprattutto in relazione alle tragiche vicende di Gaza. La comunità ebraica che risiede nella Capitale è stata spesso oggetto di atti vandalici e intimidatori. Sono apparse scritte offensive contro Israele e gli ebrei in diversi punti della città. I movimenti di estrema sinistra hanno spesso approfittato di manifestazioni che avevano altri fini, come il recente Pride, per insultare la comunità ebraica. Andando ben oltre un legittimo diritto di critica politica contro Israele, che sarebbe stato in linea con la libertà costituzionale, e offendendo gratuitamente un’intera comunità.