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Bologna, Lepore cola a picco nella classifica dei sindaci. Il centrodestra: “Asfaltato. La città è ora contendibile”

Bocciatura impietosa

Bologna, Lepore cola a picco nella classifica dei sindaci. Il centrodestra: “Asfaltato. La città è ora contendibile”

Il centrodestra esulta per la bocciatura del sindaco rosso sempre criticato su sicurezza, mobilità, crisi abitativa : "Ssono le emergenze della città che la giunta cittadina non sta affrontando. I bolognesi gli volteranno le spalle"

Politica - di Angelica Orlandi - 7 Luglio 2025 alle 18:22

Tra gli ottimi risultati degli amministratori del centrodestra e il crollo di popolarità e di buongoverno di quelli del centrosinistra spicca – oltre alla débacle di Gualtieri a Roma- il calo drastico di Lepore, sindaco di Bologna. Il calo di consensi del sindaco Matteo Lepore, 58esimo nella classifica di gradimento pubblicata da ‘Il Sole 24 Ore’, non può che trovare la soddisfazione del centrodestra cittadino, sempre sul pezzo nella opposizione alle politiche del primo cittadino.  “Lepore cola a picco”, afferma il consigliere comunale Matteo Di Benedetto (Lega): “Siamo a -8,4% dalle elezioni. Andando avanti così, tra due anni, quando voteremo, sarà sotto il 50%. Non stupisce, visto che sta amministrando senza tenere in considerazione le necessità dei cittadini”. Sicurezza, mobilità e crisi abitativa “sono le emergenze della città” e Lepore “sta facendo poco e nulla per affrontarle”, continua. Rilevando che “l’amministrazione della lega di Ferrara, invece, cresce nei consensi, arrivando tra le prime dieci in Italia. Dove la Lega amministra, cresce”.

Bologna, Lepore, sprofondo rosso nella classifica dei sindaci

A questo punto l’opinione è che  che Bologna “è contendibile. Puindi “invitiamo i bolognesi a ragionare su questi aspetti e a aiutarci nel dare un cambio di passo alla nostra città, che è possibile col voto nel 2027”. Dalle file di Fratelli d’Italia interviene la consigliera comunale Francesca Scarano.  Lepore “precipita nella classifica”, mentre per il consigliere regionale Francesco Sassone il sindaco risulta “asfaltato” da una rilevazione “impietosa”. I bolognesi hanno “bocciato senza appello” il sindaco perché “da quando Lepore guida Bologna, la città è diventata invivibile: una viabilità congestionata a causa dei cantieri e della follia di Bologna 30; l’aumento dei biglietti del trasporto pubblico, tra i più costosi in Europa, che stanno vessando i cittadini. Ricordiamo poi che Bologna è ai vertici europei per inquinamento acustico e il livello di degrado della città è ormai fuori controllo”, dichiara l’esponente di FdI.

Centrodestra: “Asfaltato”, Bologna contendibile

Quello di Lepore è “un calo drastico, sintomatico delle scelte scellerate di un’amministrazione impratica e non lungimirante. Che adotta mezzi di trasporto ed opere infrastrutturali vetuste a scapito di commercianti e residenti afflitti da cantieri in ogni dove”. E’ l’analisi del consigliere comunale Giulio Venturi, fresco di nomina a responsabile nazionale del dipartimento Mare di Forza Italia. “Per non parlare dell’insicurezza dilagante – aggiunge-  frutto di un permissivismo ed un buonismo protratto negli anni”.

Lepore bocciato, Bologna invivibile

“Lepore ci regala una città senza anima. Il calo di consensi un campanello di allarme sulla qualità della giunta”, aggiunge Manes Bernardini, responsabile regionale dei dipartimenti di Fi: “Il segno meno è senza alcun dubbio confermato dal comune sentire di una città, provata e disorientata”. A tre anni dalla sua elezione, insomma, Lepore  incassa una pesante bocciatura da parte dei cittadini. Tutto il centrodestra coglie il significato di questa bocciatura. Si tratta di “un segnale politico inequivocabile”: i bolognesi stanno voltando le spalle a un’amministrazione che, dietro slogan e grandi annunci, ha progressivamente smarrito il contatto con la realtà della città. Un segnale forte, che conferma quanto già si percepisce quotidianamente nelle strade e nei quartieri.

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Ci sono 8 commenti

  1. Maxo ha detto:

    1.
    La principale obiezione alla teoria dei 30 all’ora – invisa alla maggior parte degli automobilisti che a loro volta costituiscono la maggioranza (ignorata da media e politici) della popolazione – riguarda non tanto i tempi di percorrenza quanto la difficoltà di guidare contro l’istinto automobili non progettate per quelle velocità, dal che si producono stress, frustrazione e livore che non fanno bene né ai singoli né alla comunità.

    2.
    Le statistiche delle morti.
    Innanzitutto non sono statistiche perché non assumono un campione totale al quale riferirsi.
    Sono solo un numero: 3000 morti all’anno. Poco meno di 5 morti al giorno sull’intero territorio nazionale.
    Io non saprei quanti di noi muoiono ogni giorno per decine e decine di altri motivi ma credo di più.
    Veniamo al campione di riferimento, la popolazione italiana, 60 milioni di abitanti, e produciamo una vera, seria statistica.
    3000/60.000.000 equivale circa a 1/20.000.

    Quindi ogni anno in Italia muore di incidente stradale muore una persona su 20.000 ripeto una su ventimila.

    Io mi chiedo se tale incidenza giustifichi di mettere in discussione un sistema di vita, più ancora che di mobilità, il quale coinvolge pesantemente milioni di persone e sulla base del quale la nostra società, le nostre città sono state progettate e costruite nell’arco di un secolo (!!) senza che i fautori dei 30 all’ora abbiano seriamente modificato tali strutture urbanistiche, forse’anche perché l’ambizione è grande ma la difficoltà di realizzazione (nei fatti, non nelle parole) lo è ancora di più.

    Tornando alle statistiche mi preme segnalare a tutti coloro che fossero distratti dal grande numero (3000 morti/anno), un dato relativo alle loro individuali probabilità di morire per incidente stradale considerando una vita media oltretutto superiore al reale, di ottanta anni.
    Ebbene introducendo quest’ultima variabile la probabilità per ciascuno di noi di morire di incidente stradale nell’arco di ottant’anni è di 1/250.
    Una persona su 250 in Italia muore di incidente stradale.
    Non so, non mi pare essere in cima alla lista delle cause di morte e ripeto, a fronte del fatto che la mobilità automobilistica è Come Noi Viviamo, dalla nascita.

    3.
    Negli anni ’70 le morti/anno erano 11.000, oggi le abbiamo ridotte del 75%.

    Pensare di azzerarle è una idea che può soltanto essere partorita da una ideologia utopistica e del tutto scollegata non soltanto dalla realtà ma dalla logica più elementare: è la follia ideologica “woke”, che spero finalmente in declino dopo averla noi maggioranza di persone normali subita per oltre un quarto di secolo.
    Ogni attività umana ha dei costi in termini di vite, figuriamoci un sistema che tiene in piedi (non lascia a piedi) intere nazioni, una complessa vastissima civiltà contemporanea.
    Per trasformazioni di questo genere serve altro che qualche sindaco e qualche politicante, serve avanzare la civiltà di qualche decade almeno, servono grandissime trasformazioni organiche complessive multidisciplinari (in primis sociali!) di lungo periodo e di grande respiro.

    Occorre ostacolare questi fondamentalisti che ci stanno imprigionando come criceti riducendo le nostre libertà in nome di obiettivi utopici, che ci stanno rendendo impossibile la vita, facendoci soffrire con vincoli e orizzonti di speranza sempre più stretti.

  2. Maxo ha detto:

    Nessuno lo dice ma il vero problema dei 30 all’ora non sono i tempi di percorrenza, il vero loro problema è che le automobili non sono progettate per procedere a 30 km/h, rispettare i 30 all’ora è anti-istintivo perciò introduce un fattore di stress e di frustrazione che , quello pure, non fa bene alla salute, ma proprio per nulla!

    Ma la vera impostura sono le statistiche farlocche, che statistiche non sono.
    Dai fautori dei 30 all’ora si fa tutto un parlare di statistiche per giustificare la loro autoritaria imposizione: si forniscono dati (numeri secchi) senza riferirli ad alcun campione totale e li si spaccia per statistica!

    Parliamone.
    Intanto negli anni ’70 i morti all’anno erano 11.000, oggi li abbiamo ridotti del 75%, a 3000, e non basta????

    3000 morti l’anno sono considerati intollerabili?

    E quanti ne muoiono di ritardi nella sanità? Di pensioni irraggiungibili e stress lavorativi?

    Non esiste la società senza morti, dove c’è attività si muore, anche: si moriva facilmente nelle caverne e duemila anni fa, oggi si muore meno ma le morti zero sono la nuova sconcertante follia woke.

    Guardiamo ora questa benedetta statistica, ma con sguardo onesto.

    Al popolino infagottato dal furbo teoreta il numero 3000 sembra grande perché non sa nulla di statistica.

    Ma se proprio dobbiamo andare sui freddi numeri (che questo fanno i woke) allora andiamoci fino in fondo;
    rapportiamoli alla nostra popolazione complessiva di 60 milioni di abitanti:

    3000 morti/anno su 60 mln abitanti sono 1/20.000 all’anno !!!!

    Vuol dire che ogni anno una persona su 20.000, ripeto una su ventimila, muore di incidente stradale.

    È davvero una cifra inaccettabile?

    Una cifra per la quale gettare nel water tutta la mobilità intorno alla quale sono state progettate e costruite (non dimentichiamolo) le nostre città e di conseguenza le nostre vite??

    Ed estendiamo pure questa probabilità al singolo individuo.

    3000 morti/anno su 60.000.000 di abitanti x una vita media di 80 anni fa 1/250.

    Vuol dire che una persona su 250 nell’arco di una intera vita muore di incidente stradale.

    È davvero questa l’emergenza morti in Italia?
    Non il fumo, l’alcool, la droga, il cibo, lo stress, la sanità lenta? No?

    Ripeto che per abbassare ulteriormente questo dato di 3000 noi non stiamo mettendo in discussione il gioco dell’oca, stiamo disintegrando un sistema di vita totale, immenso, progettato e costruito da un secolo pieno.

    Ma basta! Basta.
    È ora di mandare a casa questi guru pieni di soldi.
    Basta. Suffit.

  3. Maxo ha detto:

    No ai 30!!
    La maggioranza dei cittadini è automobilista e non li vuole ma sui media si dà voce solo agli estremisti ideologie delle Smart City.
    Non si costruisce una smart city se prima non si realizza una città a dimensione di giustizia sociale!

    I 30 all’ora sono una follia ma non perché fanno perdere tempo, sono una follia perché è impossibile condurre una macchina a quella velocità senza averne danni psicologici!!!!!

    Le auto non sono progettate per procedere di eterna seconda come idioti, è anti-istintivo per chiunque sappia guidare, di 30 all’ora ci si muore, di tumore al fegato.

    Bisogna continuamente stare attenti a non superare limite, si ha un accumulo inverosimile di frustrazione e stress che NON fanno bene alla salute, ma proprio per niente!
    Ma degli automobilisti a nessuno interessa, sembra nemmeno agli automobilisti stessi che sono maggioranza ma pare chiedano (in radio, in TV) continuamente di essere puniti, ostacolati, fustogati; sono i martiri di questo regressivo terzo millennio, devono estinguersi, morire, loro, si.

    Se si vogliono i 30 all’ora si sia coerenti e si introducano politiche per produrre automobili all’uopo. Le si adegui alla follia woke dei 30 all’ora. Saranno probabilmente inutilizzabili per i grandi viaggi ma…che ce frega!
    Se ne compreranno due, se ne produrranno il doppio, alla faccia dell’inquinamento, tanto al sedicente progressista l’inquinamento interessa solo nella sua bella cittadina.
    Diversamente , l’alternativa è che le città sono questo, questa roba qui con le automobili, e a chi non piace l’auto o ne ha paura, vada a vivere altrove, in un borgo, in campagna.

    Ma la vera impostura è un’altra.
    Sono le statistiche farlo che, anzi nemmeno statistiche, qui parliamo Er numeri secchi senza riferirlo a un campione totale e le si spaccia per statistica!

    Parliamone.
    Intanto negli anni ’70 i morti all’anno erano 11.000, oggi li abbiamo ridotti del 75%, a 3000, e non basta????
    3000 morti l’anno sono considerati intollerabili?

    E quanti ne muoiono di ritardi nella sanità? Di pensioni irraggiungibili e stress lavorativi?
    Non esiste la società senza morti, dove c’è attività si muore, anche: si moriva facilmente nelle caverne e duemila anni fa, oggi si muore meno ma le morti zero sono la nuova sconcertante follia woke.

    Guardiamola questa benedetta statistica.
    Al popolino infagottato dal furbo teoreta il numero 3000 sembra grande perché non sa nulla di statistica.
    Ma se proprio dobbiamo andare sui freddi numeri (che questo fanno i woke) allora andiamoci fino in fondo;
    rapportiamoli alla nostra popolazione complessiva di 60 milioni di abitanti:
    3000 morti/anno su 60 mln abitanti sono 1/20.000 all’anno !!!!
    Vuol dire che ogni anno una persona su 20.000, ripeto una su ventimila, muore di incidente stradale.
    È davvero una cifra inaccettabile?
    Una cifra per la quale gettare nel water tutta la mobilità intorno alla quale sono state progettate e costruite (non dimentichiamolo) le nostre città e di conseguenza le nostre vite??

    Ed estendiamo pure questa probabilità al singolo individuo.
    3000 morti/anno su 60.000.000 di abitanti x una vita media di 80 anni fa 1/250.
    Vuol dire che una persona su 250 nell’arco di una intera vita muore di incidente stradale.
    È davvero questa l’emergenza morti in Italia?
    Non il fumo, l’alcool, la droga, il cibo, lo stress, la sanità lenta? No?
    Ripeto che per abbassare ulteriormente questo dato di 3000 noi non stiamo mettendo in discussione il gioco dell’oca, stiamo disintegrando un sistema di vita totale, immenso, progettato e costruito da un secolo pieno.
    Ma basta! Basta.
    È ora di mandare a casa questi guru pieni di soldi.
    Basta. Suffit.

  4. Margherita Versari ha detto:

    Chi fa è sempre criticato. A Bologna si stanno facendo lavori importanti, bisogna avere la pazienza di vedere i risultati. Il comune si preoccupa dei cittadini su vari fronti, ultimamente offrendo rifugi per il caldo. Il limite di velocità è sacrosanto. Per quanto riguarda il caro affitti: vogliamo dirci che sono le persone (i proprietari) a non avere una morale civile? Detto questo, so che Fabbri a Ferrara è apprezzato, e dunque, al di lá del colore politico, contano le persone, e basta con destra e sinistra.

  5. Luigi D'Amato ha detto:

    Ma perché questo sindaco non si dimette?A ridotto Bologna a zero è diventata una fogna a tutti gli effetti. Che vado a casa ,oppure ci si metta lui a pulire Bologna dal tutto il marcio che lui a creato.Andasse a lavorare come fanno tutti per guadagnarsi un pezzo di pane con il sudore anziché di stare a sedere e non fare nulla alle spalle di noi cittadini.

  6. Alberto Filippelli ha detto:

    Uno dei peggiori sindaci a Bologna, da cittadino confermo questo DISASTRO

  7. Tiziana ha detto:

    Cosa si aspettava la sinistra di continuare a tutelare chi non rispetta le leggi, essere troppo accogliente non immigrati spesso irregolari e violenti, non proteggere il suo popolo per proteggere chi fa’ quello che vuole e di tutto e di più. Questo spero sia l’ inizio dell’ affondi di un partito che per ideali e altro non rappresenta più l’ Italia che la gente vuole.

  8. Angelo di Dio ha detto:

    Finalmente i bolognesi si sono accorti dello scempio che sta combinando in città questa specie di sindaco e la sua giunta costituita solo da incapaci, naturalmente lui compreso.

di Angelica Orlandi - 7 Luglio 2025