
Incubi fiscali al cinema
Pagare le tasse pure nei sogni. Cosa ci racconta l’onirico e distopico Strawberry Mansion
Strawberry Mansion è un mix di generi dove si incrociano il romantico, la distopia, l’onirico e la fantascienza. Il risultato è un film surreale dove lo Stato si intromette nei sogni per tassarli e i privati ne approfittano per inserirci annunci pubblicitari
Cultura - di Andrea Moi - 8 Giugno 2025 alle 07:00
Avete presente quei film che, una volta visti, vi lasciano attoniti, sgomenti e anche un po’ turbati? Beh Strawberry Mansion (in Italia La casa di fragola) è uno di questi. La pellicola presente sulle piattaforme digitali è un mix di generi. Si incrociano il romantico, la distopia, l’onirico e la fantascienza. Il risultato è un curioso groviglio surreale. Vi chiederete perché mai dovreste guardare questo film con tali presupposti. Risposta. Se un film ci scuote, evidentemente è riuscito a parlarci.
Una distopia “vicina”
Partiamo dal primo stravagante elemento, quello della distopia. Il film è ambientato nel 2035, in un futuro dove anche i sogni sono sotto controllo. Il protagonista è un agente del fisco costretto a effettuare ispezioni nelle case delle persone che non hanno dichiarato allo Stato i propri sogni. Ma ad interessare ai burocrati non sono i contenuti politici o sentimentali, bensì gli elementi tassabili che di volta in volta si presentano nelle dimensioni oniriche. Ogni oggetto che può essere rendicontato, deve essere segnalato al fisco. La presenza di un bue? 30 centesimi. Il passaggio di una mongolfiera? 80 centesimi, e così via.
Dalla ribellione dei robot allo Stato dentro i sogni
È se non altro curiosa la lettura dei registi Kentucker Audley e Albert Birney. Portando sullo schermo un futuro dove l’intrusione del potere politico è rivolta all’aspetto fiscale, i due americani si discostano dai grandi classici orwelliani e asimoviani. Viene abbandonata la solita rappresentazione di un futuro apocalittico dove i robot si ribellano all’umanità e si intraprende la strada di un contesto ancora più intimo e sottile: l’intrusione nel segreto mondo dei sogni. Trovare l’invadenza dello Stato e del mercato nei meandri della psiche dormiente è una visione inquietante. Immaginare che i nostri pensieri più profondi possano diventare un prodotto analizzato, controllato e commercializzato appartiene una delle peggiori ipotesi sul tema del progresso tecnologico.
Neanche nei peggiori incubi
Quello che appare ancora più terribile nella pellicola è la comparsa degli annunci pubblicitari nel sonno. Infatti, accade che alcune società private riescano a inserire spot personalizzati modificando le trame oniriche. La coprotagonista del film costruisce un marchingegno artigianale per disattivarli. Un casco con luci e interruttori scherma i consigli per gli acquisti scatenando una lotta contro la pervasiva réclame che interrompe il flusso di pensieri ma, su questo, preferiamo non dilungarci. Meglio evitare troppe anticipazioni per chi volesse godersi le sorprese che riserva la pellicola.
Produci, consuma, crepa
Da dove prende spunto l’angosciante rappresentazione di Strawberry Mansion? Dalla realtà. Una realtà, esasperata, che però attinge dal mondo della profilazione dei dati. Basti ricordare che grazie al controllo dei nostri comportamenti digitali (acquisti, ricerche, utilizzo delle applicazioni) l’algoritmo disegna una profilazione che definisce la nostra identità. Attorno a questa identità gravitano gli annunci e i contenuti che ritroviamo nel web e, da poco, anche in tv. Le pubblicità di Netflix, ad esempio, sono personalizzate e si basano su questa profilazione.
Un film eterico e indecifrabile
Un altro elemento che colpisce è la capacità di immergersi nell’atmosfera onirica. Chi lo guarderà verrà spiazzato da alcune immagini ed eventi bizzarri, dalla luce tenue, dall’ambiente etereo e dalla follia di alcune scene ma, d’altronde, è esattamente quello che accade nei sogni. Non tutto è decifrabile e il fondersi del razionale con l’irrazionale contraddistingue proprio l’ambiente che conosciamo nei nostri sonni profondi. Possiamo definire sicuramente Strawberry Mansion un’opera stravagante e provocatoria ma la volontà degli autori di fondere sogni, amore, libertà, tasse e distopia è stata senza dubbio una sfida coraggiosa.
di Andrea Moi