
Dazi, pronto l’accordo tra Unione Europea e Stati Uniti: 10% stabile e salvaguardia dei prodotti strategici
Dovrebbe essere perfezionato a luglio l'accordo fra Trump e von der Leyen per calibrare le misure che la Casa Bianca aveva imposto il 2 aprile scorso
Potrebbe avvicinarsi l’accordo tra Usa e Ue sul fronte dei dazi. La Commissione Europea sarebbe, infatti, pronta ad accettare un dazio fisso del 10% sugli scambi commerciali con gli Stati Uniti, a patto che l’intesa sia definita con criteri chiari e condivisi.
L’obiettivo è contenere i danni su alcuni settori fondamentali
Il possibile accordo viene riportato dal quotidiano economico tedesco Handelsblatt. L’obiettivo è evitare tariffe più elevate su settori strategici come automobili, farmaceutica e componenti elettronici. Washington non ha ancora confermato la volontà di limitare al 10% le tariffe sulle auto europee. In cambio della rinuncia a tariffe più severe, la Ue sarebbe disponibile a ridurre i suoi controdazi sulle auto importate dagli Usa e a riconoscere alcuni standard tecnici americani.
Dazi al 10% in cambio di garanzie da Trump
Bruxelles, sempre secondo l’Handelsblatt, ha chiarito che potrà accettare un’aliquota fissa Usa del 10% soltanto a condizioni precise e trasparenti, e comunque non come misura permanente. Anche con la Cina è stato trovato un accordo analogo la scorsa settimana.
Incontro con von der Leyen il 9 luglio
Nel pacchetto negoziale in fase di elaborazione, l’esecutivo di Ursula von der Leyen starebbe valutando anche il divieto totale sulle importazioni di gas russo, con l’obiettivo di favorire le esportazioni di gnl statunitense.
Da Bruxelles per ora non sono arrivate conferme ma una portavoce dell’esecutivo Ue ha riferito che “la presidente ha parlato con Donald Trump” e “hanno concordato di proseguire i lavori per raggiungere un’intesa sui dazi entro il 9 luglio”.
L’Italia ha avuto un ruolo di mediazione importante sui dazi
Ad inizio aprile la Casa Bianca annunciò dazi del 20%( e del 50 per acciaio e alluminio) per l’Unione Europea con la conseguenza di un crollo delle Borse. Sin da subito il governo Meloni predicò calma, candidandosi a un ruolo di mediazione che oggi vede i suoi frutti. Già dopo alcuni giorno Trump congelò la misura riportando la percentuale per l’Europa al 10% che ora potrebbe diventare stabile. Il presidente Usa aveva minacciato di portare la percentuale al 50%. A differenza di Francia e Germania l’Italia non è andata in panico ma ha favorito un dialogo che ha contribuito alla revisione del piano dei dazi.
Leggi anche


Proseguono i negoziati