
La sentenza
Ferrara “liberata” dalla mafia nigeriana: cent’anni di pena ai “vichinghi” africani che la sinistra tollerava…
Per la sinistra, negli anni scorsi, erano gruppi da tollerare, da integrare, compreso quella specie di dj, tale “Boogye”, che nei testi ammiccava a violenze e sopraffazioni. Con la giunta di destra, il quadro è cambiato: denunce, processi, sentenze di condanna per la mafia nigeriana di Ferrara. Oggi la Cassazione ha rigettato i ricorsi e confermato le condanne agli ‘Arobaga Vikings’, i membri della cosca africana: quindici gli imputati per circa cento anni di pena complessiva. Una volta espiata, data la pericolosità, spiega il Comune ferrarese, saranno tutti espulsi dal territorio italiano. Il Comune, assistito dall’avvocato Giacomo Forlani, era parte civile e presente, in rappresentanza dell’amministrazione, l’assessore Cristina Coletti.
Mafia nigeriana a Ferrara, la battaglia del Comune di centrodestra
Il Comune in secondo grado aveva ottenuto il diritto a un risarcimento pari a 100.000 euro. “Il vero valore di questa sentenza è simbolico e civico: la pluricondanna emessa oggi dalla Cassazione non è che il riconoscimento formale e giuridico di quanto già sapevamo fin dall’inizio di questa battaglia. È il riconoscimento di una verità che per troppo tempo è stata ignorata”, commenta il sindaco Alan Fabbri. “Se qualche esponente del Pd ancora nutrisse dubbi, oggi la giustizia pone la parola definitiva sul fenomeno che la sinistra al governo di Ferrara troppo a lungo ha ignorato: era mafia nigeriana”, ha aggiunto il primo cittadino. “Per anni il Pd che al tempo governava la città ha negato che la mafia nigeriana esistesse, parlando di percezioni soggettive; lasciando che nel nostro territorio il clan si radicasse a tal punto da far diventare Ferrara il suo quartier generale e monopolizzando completamente il quartiere GAD”.
Gli Arobaga Vikings, noti anche come Norsemen Kclub International, sono un‘organizzazione criminale di origine nigeriana attiva in Italia, con una presenza significativa a Ferrara. Questa organizzazione è strutturata in cellule locali chiamate “Decks” ed è coinvolta in attività criminali quali traffico di droga, sfruttamento della prostituzione e violenze contro gruppi rivali. Il gruppo è emerso come una delle organizzazioni mafiose più strutturate e aggressive in Italia, con una rigida gerarchia, linguaggio in codice e rituali di affiliazione violenti. La loro presenza è stata documentata in diverse città italiane, tra cui Ferrara, Parma, Padova, Vicenza, Venezia e Torino.
Nel 2020, un’operazione di polizia, a Ferrara, aveva portato all’arresto di 73 membri dell’organizzazione, compreso il leader Emmanuel Okenwa, noto come “Boogye”, (nella foto in alto) un DJ afrobeat e autoproclamato “Re di Ferrara” .