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Catania, “Baby gang” di nuovo nei guai: indagato dopo la telefonata in diretta con il trapper Niko Pandetta in carcere

È successo ad un festival

Catania, “Baby gang” di nuovo nei guai: indagato dopo la telefonata in diretta con il trapper Niko Pandetta in carcere

Cronaca - di Gabriele Caramelli - 7 Maggio 2025 alle 14:20

Nuovi guai in vista per il trapper italo-marocchino 24enne Zaccaria Mouhib, noto al pubblico con lo pseudonimo di «Baby gang», come il terribile fenomeno delinquenziale in voga tra i giovani. Nei suoi confronti, la Polizia della Questura di Lecco, in raccordo operativo con quello della Questura di Catania, ha dato esecuzione a Calolziocorte a un decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla stessa procura distrettuale della Repubblica. Perché tutto questo? In base agli elementi investigativi al momento raccolti dalla Squadra Mobile di Catania, mentre Baby gang si esibiva il 2 maggio scorso sul palco della manifestazione «One Day Music» presso uno stabilimento di Catania, avrebbe effettuato una videochiamata al cellulare e connettendosi con il rapper Niko Pandetta, attualmente detenuto nella Casa circondariale di Rossano.

Ora Zaccaria Mouhib è indagato per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti, aggravato dall’associazione mafiosa per aver violato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale e le cui prescrizioni gli inibivano di raggiungere il Capoluogo.

Baby gang di nuovo nei guai per la videochiamata a Niko Pandetta

Durante l’attività di perquisizione portata a termine dagli agenti della Polizia a Lecco nei confronti di “Baby gang”, è stato sequestrato uno smartphone che nei prossimi giorni sarà sottoposto agli accertamenti forensi ritenuti adatti al caso. Nel corso dell’assolvimento delle attività di ricerca, all’indagato è stato notificato il “Foglio di via” obbligatorio emesso dal questore di Catania, che proibisce a Zaccaria Mouhib di poter abitare nella città catanese per quattro anni.

Intanto, secondo  Tgcom24, dopo una perquisizione portata a termine dalla polizia penitenziaria il 3 maggio all’interno della cella di Pandetta, è stato ritrovato e sequestrato un telefonino. Ora è indagato per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti. Il cantante neomelodico siciliano è detenuto in Calabria dal 2024 per spaccio di sostanze stupefacenti.

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di Gabriele Caramelli - 7 Maggio 2025