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“Senza mutande su ordine della polizia” (video). Fango sugli agenti, Schlein si unisce alle “gretine”

“Senza mutande su ordine della polizia” (video). Fango sugli agenti, Schlein si unisce alle “gretine”

Cronaca - di Leo Malaspina - 15 Gennaio 2025 - AGGIORNATO 15 Gennaio 2025 alle 16:42

Denunce legittime o accuse tirate a casaccio? Nel video diffuso dalle ambientaliste di “Extinction rebellion” ciò che normalmente viene effettuato durante le perquisizioni, peraltro su donne con vigilanza di personale femminile della polizia, viene spacciato dalle “ribelle” filo-Greta Thunberg, come una richiesta violenta, inopportuna e perfino a sfondo sessista o sessuale. “Mi hanno chiesto di spogliarmi, di togliermi le mutande e di fare tre squat mentre ai i maschi non è stato chiesto di spogliarsi e togliersi i vestiti. Siamo stati dentro quasi sette ore”, è la denuncia di una delle attiviste di Extinction rebellion un un  video realizzato dopo lo sgombero del piazzale antistante la sede bresciana di Leonardo per dire no alla guerra e contestare l’azienda “che fornisce armi che consentono a Israele di bombardare la popolazione palestinese, i bambini, gli ospedali”. Fango, o giù di lì, nei giorni delle aggressioni alle forze dell’ordine da parte dei militanti di sinistra, ma anche ignoranza normativa, come ha spiegato la polizia stessa in una nota.

Il video della denuncia dei presunti abusi subiti dai poliziotti

La smentita categorica della Questura di Brescia

”Sulle perquisizioni’ eseguite in questura a Brescia sono circolate ricostruzioni infondate: in ogni momento è stata salvaguardata la riservatezza e la dignità delle persone e sono state seguite le corrette procedure operative”, ha precisato ieri una nota dela questura di Brescia. ”Nella mattinata di ieri – spiega la questura di Brescia – il personale della questura di Brescia è intervenuto, alle ore 08.30 circa, presso la sede della Leonardo Defence Spa in quanto militanti del sodalizio Extinction Rebellion avevano improvvisato un’iniziativa nei pressi dell’ingresso dello stabilimento produttivo in parola. In particolare, 22 esponenti del sodalizio, dopo aver oltrepassato le barre veicolari poste come limite della proprietà all’esterno del sito, davano corso ad un presidio, taluni formando una catena umana ed incatenandosi tra loro allo scopo di bloccare i camion in entrata e in uscita dalla fabbrica, altri imbrattando con scritte le mura dell’azienda, mentre una militante si era arrampicata con imbracature tecniche su un pennone portabandiera in acciaio”.

Perquisizioni ordinarie fatte da personale femminile

Gli attivisti ”sono stati liberati dalle catene grazie all’ausilio dei Vigili del Fuoco intervenuti per quanto di specifica competenza – si legge nella nota della questura – Al fine di salvaguardare l’incolumità e la sicurezza dei soggetti incatenati, il personale operante richiedeva l’intervento dei vigili del fuoco e del 118. Tenuto conto delle ripetute condotte illecite poste in essere, che minavano costantemente l’ordine e la sicurezza pubblica della zona prospicente al citato stabilimento e al fine di ripristinare la viabilità cittadina ed il regolare svolgimento delle azioni produttive dello stesso, 22 manifestanti sono stati accompagnati in questura per gli adempimenti di polizia, consistiti nella redazione di numerosi atti quali: elezione di domicilio, verbali di perquisizioni personali, verbali di sequestro materiale, nomina di difensore, notifica dei provvedimenti amministrativi”. ”Si è proceduto alle perquisizioni personali tenuto conto delle azioni poste in essere dai manifestanti e per salvaguardare l’incolumità degli operatori di Polizia – continua la questura di Brescia – Nel corso delle singole perquisizioni, svolte da personale femminile per le donne, è stato chiesto di effettuare piegamenti sulle gambe al fine di rinvenire eventuali oggetti pericolosi. In ogni momento è stata salvaguardata la riservatezza e la dignità delle persone e sono state seguite le corrette procedure operative. Ai soggetti è stata consentita la consumazione del pasto e ai vari interlocutori, tra cui un avvocato ed un consigliere comunale, richiedenti notizie sulla situazione dei manifestanti, in modo trasparente ed esaustivo sono state fornite notizie. Atteso il numero dei manifestanti presenti in Questura nonchè l’atteggiamento poco collaborativo degli stessi la stesura degli atti si è conclusa alle 18,30 circa. L’autorità giudiziaria è stata costantemente informata dell’attività di polizia posta in essere. Dunque è sempre stata tutelata la dignità delle persone e le procedure sono state rispettate”.

La Schlein in difesa delle ambientaliste

Quanto avvenuto a Brescia penso “sia molto grave, abbiamo già depositato interrogazioni su questo espiodio e su altri analoghi che sono avvenuti a Padova, bisogna fare piena luce su questo, perché non è accettabile, molto spesso questo governo dietro alla parola sicurezza fa propaganda per fare altro: punire il dissenso o nascondere problemi sociali dietro nuovi reati”. Elly Schlein, a DiMartedì di Giovanni Floris, ha preso posizione senza tenere in benché minimo conto le precisazioni della polizia, sul racconto di alcune attiviste di Extinction Rebellion.

 

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di Leo Malaspina - 15 Gennaio 2025