Grillo randella di nuovo il “traditore” Conte: “Persone false che te lo mettono in c… due volte”
“Anche persone che pensiamo siano vere sono false”: nel post scriptum del primo novembre, contenuto nell’ultimo post pubblicato sul suo blog, arriva l’ennesimo attacco di Beppe Grillo diretto a chi, nel Movimento 5 Stelle, ha tradito la sua fiducia. Sembra infatti chiaro il riferimento alla guerra in corso tra il garante M5S e il presidente Giuseppe Conte,in particolare perché arriva poco dopo lo stato di whatsapp di qualche giorno fa, all’indomani delle elezioni in Liguria, in cui Grillo scriveva: “Si muore più traditi dalle pecore che sbranati dal lupo”.
Il post scriptum che arriva dopo le pecore e i lupi
Il post scriptum è inserito in coda a un post dal titolo ‘Certe idee sono false ma dovrebbero essere vere’, in cui il fondatore dei cinque stelle scrive: “Spesso crediamo a idee false. Sappiamo un po’ che sono false. Ma pensiamo che dovrebbero essere vere. Tutti. Siamo fatti così. Ero in una farmacia. Entra una signora. Compra un flaconcino di crema anti-vecchiaia-emolliente-idratante-nutriente-rassodante. 70 euro. 1400 euro al litro. Se si può credere che esista una crema anti-vecchiaia e comprarla a 1400 euro al litro, allora si può credere a tutto. Anche alla Terra Piatta. Queste credenze in prodotti miracolosi le abbiamo tutti. Anche noi uomini, quando crediamo che ci diano la felicità certe automobili da 1000 cavalli e 300 km/h, con le quali giriamo in città a 40 km/h. Allora è meglio credere nella crema anti-vecchiaia. Almeno non brucia benzina. E cosa facciamo tutti quando avanza mezza bottiglia di spumante? Tutti col cucchiaino… (la leggenda metropolitana del cucchiaino nello spumante sappiamo che non serve, ma facciamo finta di crederci). In ognuno di noi c’è un piccolo terrapiattista”, continua Grillo.
Grillo e la metafora della Aloe Vera per attaccare Conte
Il comico e blogger conclude: “Sono in un bar. Una ragazza dice: “Vorrei un panino vegano, senza glutine, senza lattosio, senza olio di palma, senza tracce di arachidi, con farina macinata a pietra.. E con la Aloe. Ma voglio la ‘Aloe vera’. In Italia la Aloe Vera è contenuta in migliaia di prodotti: i rasoi e la schiuma da barba, i detersivi, le crocchette per i gatti, la colla per le dentiere, nei chewing-gum. E tutti ci caschiamo. In questi prodotti non serve assolutamente a niente, se non ad alzarne il prezzo. Da secoli l’Aloe Vera è usata per alcune probabili proprietà terapeutiche. Ma è usata come medicina e cosmetico. Non come strumento di marketing. Nel marketing della Aloe Vera la parola chiave è “Vera”. Se una cosa è ‘Vera’ già nel nome, la sua efficacia non può essere falsa. Elementare. La credenza alla Aloe è falsa. Ma la Aloe è “Vera”. Eppure ci crediamo un po’ tutti a queste cose. Ognuno, in fondo in fondo crede a quella ‘terrapiattina’ che ha dentro. Ma se questa Aloe è vera, dove è quella falsa? Ho cercato in google. Non c’è. Allora basterebbe che l’Aloe si chiamasse Aloe. Senza ‘Vera’. Te la mettono nel culo due volte. Prima la pianta, poi la parola. Fra poco sui prodotti esclusivi scriveranno ‘Senza Aloe Vera'”