Alveare sterminato dai calabroni al ministero. E la sinistra attacca Lollobrigida pure sulle api morte

11 Set 2024 13:16 - di Giulia Desideri
Lollobrigida

Finanche su questo la sinistra riesce a fare polemiche. Purché ci siano di mezzo il ministro Lollobrigida e il governo Meloni. L’alveare con 50mila api fatto sistemare da Lollobrigida sul tetto del ministero, in via XX Settembre, è stato sterminato da vespe e calabroni. Lo ha scoperto Il Foglio e subito sono scattate le reazioni ilari e inopportune di chi ha sottovalutato l’iniziativa di Lollobrigida. Che, però, ha rilanciato, annunciando il ripristino dell’alveare.

L’importanza delle api e la decisione di Lollobrigida

Il ministro dell’agricoltura, di concerto con la Fai-Confagricoltura, ha deciso di ripristinare l’insediamento delle api inserendo una serie di dissuasori e di trappole contro vespe e calabroni. Ma perché Lollobrigida aveva messo un alveare sui tetti del Ministero? Per un capriccio? No. Tutt’altro. Per una questione ecologica seria che la sinistra ignora, nonostante parli mattina e sera di tutela dell’ambiente.

La finalità dell’iniziativa era quella di impollinare, biomonitorare e mappare la biodiversità di un ampio quadrante della Capitale.

Le api, pur vivendo poco, circa un mese, a parte l’ape regina che vive 5 anni, producono miele sin dal primo giorno, vivono in comunità, producono cera, sono operose e sentono il senso dell’appartenenza. Tutti elementi che caratterizzano questo insetto come un esempio.

Un insetto fondamentale nell’ecosistema, al punto che tutte le organizzazioni mondiali fanno una costante azione di sensibilizzazione per il loro ripopolamento. Ma la sinistra non ha perso occasione per fare scattare le batterie mediatiche contro Lollobrigida. Come se un evento naturale potesse essere addebitato a una sua colpa.

Le polemiche strumentali della batteria mediatica

Un ministro dell’agricoltura che impianta un alveare di queste proporzioni diventa, per la batteria mediatica della sinistra, il responsabile  “dello stillicidio di povere bestioline”, “dell’omicidio di insetti indispensabili per l’ecosistema”. Dimenticando che è stato Lollobrigida a pretendere l’insediamento delle api, in grado comunque di innescare elementi positivi sull’ecosistema romano.

Un ambientalismo strabico

L’ambientalismo di parte della sinistra è strabico o, vedi Bonelli, a tratti esilarante. Attaccano il governo Meloni su questioni globali, come il riscaldamento globale, invocano provvedimenti ideologici come quelli che inseguono i Verdi per l’agenda Timmermans, e poi accusano un esponente di governo che inserisce 50mila api in una città come Roma.

La siccità ha depotenziato ulteriormente la proliferazione dell’insetto e questo dovrebbe far preoccupare.

Ma Lollobrigida è tenace e non si ferma. Il ripristino dell’alveare, con le trappole e i dissuasori, è destinato comunque a continuare l’opera di impollinazione nella Capitale. E a migliorare nei fatti la questione ambientale. Con buona pace di chi fa ironia spicciola e poi attacca il governo, parlando di “eventi catastrofici verificatisi tra il 1980 e il 2022”: quando Lollobrigida e Meloni andavano a scuola o erano all’opposizione e a governare c’era la sinistra.

 

 

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