Sanità, in Campania tutti in fuga da De Luca per curarsi altrove. I conti non tornano e smentiscono attacchi e annunci

17 Ago 2024 17:54 - di Redazione
De Luca

Fuga dalla sanità campana e da De Luca: non è il titolo di un film apocalittico ambientato in futuro distopico, ma la realtà che proprio oggi Il Giornale denuncia in un servizio sulla spinosa situazione di Napoli delle altra quattro province, documentando quanto asserito con dati e numeri che, nel denunciare lo stato dell’arte delle strutture pubbliche locali, non solo evidenziano una tendenza sempre più massiva dei residenti in Campania a rivolgersi ad ospedali fuori regione.

Ma contestualmente smentiscono gli annunci, gli allarmi e le invettive plasticamente sostenuti (negli ultimi mesi soprattutto) dal governatore. Testimoniando che, contrariamente a quanto pervicacemente asserito tra provocazioni e insulti contro il governo dallo “Sceriffo”, l’autonomia differenziata ha poco a che fare con la debàcle in corso…

Sanità in Campania, residenti in fuga da De Luca: si spostano per curarsi in altre regioni

E allora, scrive Il Giornale, il sunto è presto fatto: «I campani bocciano la sanità di De Luca e scappano a curarsi fuori Regione. È fuga dagli ospedali di Napoli e delle altre quattro province, con costi esorbitanti per le casse dell’ente guidato dal governatore dem. I numeri parlano chiaro e soprattutto sono bollinati dalla Ragioneria generale dello Stato. Tecnicamente è definita “mobilità sanitaria passiva”». Il che, fuori da termini tecnici e burocratichese, sta a significare semplicemente che i residenti in Campania non si fidano del loro apparato sanitario e di come viene gestito.

I conti non tornano: e le cifre non collimano con gli annunci trionfalistici di De Luca

O meglio, come spiega il quotidiano milanese, «la mobilità sanitaria è attiva quando si accoglie il paziente di un’altra regione. E il sistema diventa anche indicatore della qualità dell’assistenza sanitaria locale». Perché – prosegue il sito citato – «il meccanismo di compensazione del servizio sanitario nazionale consente alla Regione che accoglie il paziente «straniero» di chiedere poi alla Regione di provenienza (la Campania) il rimborso della prestazione sanitaria. Siano esse visite mediche, interventi chirurgici o esami diagnostici: tutto ciò che è garantito dal sistema nazionale».

E neppure con gli attacchi sferrati a profusione contro il governo

Se ne deduce, allora, che le trionfalistiche affermazioni di De Luca del gennaio scorso, quando il governatore – a guerra aperta sull’autonomia differenziata – dichiarava: «Posso dire senza tema di smentita che siamo la regione all’avanguardia in Italia nella sanità» sono da rivedere e correggere. Alla luce dei numeri snocciolati dal quotidiano milanese, infatti, le cifre rivelano una realtà di segno assolutamente opposto. Eccole, riprese dal servizio citato: «Nel 2023 la Campania ha speso per i cittadini che sono andati a curarsi fuori Regione 403.733.891,52 milioni. Alla voce mobilità sanitaria attiva invece la Campania ha incassato 175.261.463,31 milioni. Il saldo è negativo è pari a 228.472.428,21 euro».

I cittadini si rivolgono alle strutture di altre regioni

Cifre che, tradotte a parole, stanno a significare che ogni anno la Campania spende «mediamente 250 milioni per pagare gli ospedali di altre regioni che assistono i campani». Soldi che si potrebbero risparmiare se la sanità locale funzionasse e fosse un punto di riferimento per i residenti. E abbiamo preso in considerazione l’ultimo anno. Ma anche guardando a quanto riportato dal servizio giornalistico citato «nel 2022 il dato è in linea. I numeri, come nel caso delle spese folli, sono recuperabili dal portale Siope del ministero dell’Economia».

E la Campania «perde 250 milioni all’anno»

Insomma, stupire con effetti speciali e frasi sensazionalistiche non fa tornare i conti. Cambiando l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia. E neppure la figura di riferimento, che è sempre la stessa visto che, come ricorda lo stesso Giornale, da ormai quattro anni De Luca ha avocato a sé la delega in oggetto, ed è presidente e assessore regionale della Campania alla Sanità. Serve trovare una quadra, perché numeri e parole non collimano.

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