Pompei, sequestrati otto milioni di euro in contanti a un medico: erano nascosti in un caveau

19 Ago 2024 15:35 - di Giulio Fioretti
Pompei

A Pompei i tesori nascosti non solo solo negli scavi. Quasi 8 milioni in contanti sono stati trovati dai finanzieri del comando provinciale di Napoli all’interno dell’abitazione di un medico, residente a Santa Maria la Carità e che svolge la sua attività a Pompei. Il professionista, che opera nel settore previdenziale, non è riuscito a giustificare la provenienza del denaro che è stato così sequestrato.

I soldi trovati in mazzette da 20, 50 e 100 euro

in particolare, i militari del Gruppo Torre Annunziata, in fase di apertura di una verifica fiscale nei confronti del medico, mediante accesso domiciliare autorizzato dalla procura oplontina, hanno trovato un locale nascosto dietro un armadio, adibito a caveau, all’interno del quale è stata scoperta l’ingente quantità di denaro in contanti, suddivisa per lo più in “mazzette” da 20, 50, 100 e 200 euro, avvolte in buste con scritte e annotazioni varie. Si è così proceduto al sequestro non solo dell’ingente somma di denaro contante, sproporzionata rispetto al reddito dichiarato dal medico e anomala sia per quantità sia per le modalità di conservazione, ma anche di tutta la documentazione attinente alla sua attività professionale.

Convalidato il sequestro al medico di Pompei

Il sequestro preventivo del denaro contante è stato successivamente convalidato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Torre Annunziata, “considerata la più che ragionevole provenienza illecita dello stesso, ricorrendo concreti e specifici indizi del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato e comunque del reato di ricettazione”.

Una cifra senza precedenti

I quasi otto milioni di euro ritrovati nell’abitazione del medico sono una cifra sproporzionata e con pochi precedenti se relativa a una persona fisica. Ci si chiede come sia stato possibile che il professionista abbia accumulato una cifra così ingente e in quanto tempo. Una somma chiaramente non giustificabile e ora a disposizione dell’autorità giudiziaria che farà le indagini del caso.

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