Orrore a Caserta, badante killer va dai carabinieri e confessa 4 omicidi: li ho uccisi coi farmaci perché soffrivano

23 Ago 2024 19:57 - di Filomena Auer
badante killer

Che si sia costituito e abbia confessato di sua sponte 4 omicidi nulla toglie alla portata di orrore della notizia che arriva da Caserta, dove il 48enne Mario Eutizia, è stato arrestato su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere dopo essersi autoaccusato della morte di quattro anziani di cui si occupava come badante. Così come forse poco potranno attenuare il dolore il dolore dei familiari delle vittime le parole dei difensori dell’uomo che hanno tenuto a sottolineare quanto il loro assistito si sia dimostrato «estremamente collaborativo spiegando il perché della sua condotta».

Badante reo-confesso: ho ucciso i 4 anziani che dovevo curare perché soffrivano

Sì, perché agli atti restano i 4 omicidi firmato dall’angelo della morte che, in Cilento, a Casoria e a Latina, di quegli anziani affidati nelle sue mani doveva prendersi cura per gestirne i bisogni e alleviarne le pene, ma non certo rimpinzandoli di farmaci in dosi massicce per arrivare alla morte come via di fuga non richiesta da sofferenze e difficoltà patite da chi doveva assistere. E invece è proprio quanto ha confessato di aver commesso il badante che avrebbe rivelato ai carabinieri di aver somministrato dosi massicce di sedativi agli anziani che assisteva, fino a quattro volte in più di quelle prescritte, con lo scopo di portarli «dolcemente» verso la morte, «spinto – a sua detta – da una profonda compassione e pietà degli stessi», essendo le vittime tutte persone molto anziane e gravemente malate.

Il badante killer avrebbe somministrato agli anziani farmaci in dosi massicce

Dunque, questa la versione resa dal reo confesso ai militari, che ieri mattina si è presentato presso il comando provinciale dei carabinieri di Caserta. E che poi è stato sentito dai pm, ai quali ha raccontato di aver aumentato il dosaggio dei medicinali che somministrava agli anziani per lenire il dolore. Che pensa che questo possa averli portati alla morte. Supplicando finanche gli inquirenti di aiutarlo a «non uccidere più» – riporta il Tgcom24 sulla vicenda – perché, nel caso si fosse trovato nelle stesse condizioni, «a suo dire avrebbe potuto uccidere ancora. Ben conscio di non poter reggere una sofferenza tale».

Due dei decessi, peraltro, a quanto si apprende, risalirebbero al 2014. Mentre altri due a quest’anno. Non solo. A quanto rende noto sempre il Tgcom24, sembra che contattando i parenti di due delle vittime del badante killer, sarebbe emerso che nel Salernitano (a Vibonati per l’esattezza), l’uomo abbia a suo carico anche una denuncia per aver rubato l’auto di un’anziano che assisteva dopo la sua morte.

La confessione: «L’ho fatto per per lenire le loro sofferenze»

E allora: «Siamo in attesa che la procura termini le proprie indagini per fare chiarezza su questa vicenda – spiega all’Adnkronos l’avvocato Antonio Daniele che difende Eutizia insieme al collega Gennaro Romano –. Il nostro assistito si è costituito ed stato estremamente collaborativo spiegando il perché della sua condotta. Alla luce di quello che emergerà faremo le valutazioni del caso». Nel frattempo l’uomo, colpito da resipiscenza – e chissà, forse in preda a dubbi e rimorsi –ora si trova in carcere, detenuto nel penitenziario di Santa Maria Capua Vetere.

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