Elly prepara “l’autunno militante” ma il suo campo largo non esiste più: la landinizzazione della Schlein

30 Ago 2024 17:36 - di Diego Corti
Elly

Elly Schlein è tornata da una lunga vacanza(e nessuno si è interrogato giustamente dove fosse, a differenza dell’allarme scatenato per due giorni assenza di Giorgia Meloni…); la segretaria nazionale del Pd al primo dibattito pubblico ha lanciato la, “campagna di autunno” e ha svicolato abilmente sulla morte del “campo largo”. A lei non interessano i problemi dei partiti potenzialmente alleati ma solo, “battere Meloni”. E soprattutto ha completato la sua osmosi con Landini: ottobre, del resto, non sarà mai un mese banale per una (un)post-comunista.

In trenta minuti ha nominato solo Meloni

Ad Abbadia San Salvatore, in Toscana, dove il nonno materno nel dopoguerra difese i sindacalisti, Elly Schlein, davanti a circa 250 persone, in mezz’ora ha parlato solo di Giorgia Meloni. Non un accenno ai Cinquestelle, dilaniati dallo scontro Grillo-Conte, non una parola su Matteo Renzi, che nessuno del suo partito vuole in coalizione, non una parola sulla Liguria, dove il campo largo è defunto e dove, dopo il giacobinismo su Toti, rischia di perdere una partita importante.

In realtà sulla Liguria si è limitata a dire che, “si lavora per costruire una coalizione forte per battere le destre”, ma senza specificare se passerà la candidatura di Andrea Orlando, che ai Cinquestelle non piace, se Italia Viva farà parte della coalizione che intanto perde importanti pezzi.

Caccia a “ottobre rosso”

La Schlein landinizzata già si prepara a contrastare la manovra finanziaria del governo, ovviamente ignota a tutti.

Lo farebbe anche se, per ipotesi, l’esecutivo inserisse tutti i punti che la sinistra chiede, dal salario minimo ad altre questioni.

Se, sempre per ipotesi lunare, il governo facesse debito e portasse le pensioni minime a mille euro, aumentasse tutti gli stipendi e potesse prevedere qualsiasi cosa fantascientifica, Schlein direbbe(come Maurizio Landini) comunque no.

Perché ottobre(il mese in cui Lenin rovesciò lo Zar e portò il comunismo nel mondo) è un totem irrinunciabile. Bisogna scendere in piazza, qualsiasi cosa accada.

Ottobre-aprile-agosto, la triade di Elly

La sinistra si agita ogni quattro mesi: ad ottobre per la manovra finanziaria, ad aprile per ribadire che in Italia ci sono i fascisti(durante i giorni della liberazione e quando il centrodestra è al governo) e ad agosto, in concomitanza con l’anniversario della terribile strage di Bologna, per dire la stessa cosa. Nel resto dell’anno vive di rendita e di silenzi, più che altro vivacchia.

Un grande avvenire…dietro le spalle

Il ritorno di Schlein sulla scena politica preannuncia il solito refrain della sinistra, chiamata innanzitutto a dimostrare senso di responsabilità sulla vicenda Fitto. Il Pd vira sempre più a sinistra e non ha il centro dalla sua parte. Un grande avvenire per Elly ma, come avrebbe scritto il grande Vittorio Gassman, dietro le spalle.

 

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