Calcio e razzismo, l’altolà del prefetto a Roma e Lazio: “Al primo segnale sospendo le partite”
Il connubio tra calcio e razzismo è un problema datato e non riguarda solo l’Italia(la Spagna ne è proprio flagellata): ululati contro i calciatori di colore, frasi e cori antisemiti, per non parlare delle espressioni di discriminazione territoriale che riguardano le squadre del sud. La Figc e la Lega si stanno muovendo, pur tra mille contraddizioni, ma il prefetto di Roma, Lamberto Giannini. ha deciso di usare il pugno di ferro: è pronto a far sospendere le partite di Roma e Lazio in presenza di fenomeni razzisti.
La riunione in prefettura
Nella riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza, Giannini è stato chiaro: il prefetto ha disposto che gli episodi di razzismo e antisemitismo dovranno essere contrastati con massimo rigore e fermezza, arrivando anche a interrompere il match in corso laddove necessario. Erano presenti anche i rappresentanti delle due società capitoline. Da Roma e Lazio è arrivato l’impegno a divulgare questi messaggi e a far rispettare il codice etico.
Calcio e razzismo, non è solo Roma
L’interventismo del prefetto di Roma, certamente apprezzabile, dovrebbe essere imitato in tutta Italia e fatto proprio dalle federazioni calcistiche. Non solo simboli nazisti sono apparsi nelle curve, ma anche evidenti richiami ad Hamas e frasi di odio contro Israele. Nel passato addirittura si inneggiava a Totò Riina, si contestava il 41 bis e si esibivano sconcezze di ogni genere. In molti stadi italiani e certamente non solo a Roma.
Gli ululati ai calciatori di colore
Un’altra cosa insopportabile sono gli ululati ai calciatori di colore avversari. Dal caso Koulibaly a quello Lukaku, sono ancora troppi e tanti gli idioti “buuh” che si odono negli stadi. In Spagna, il campione brasiliano Vinicius Jr. è stato letteralmente preso di mira.
I cori contro il Vesuvio
Puntualmente quando il Napoli gioca in trasferta patrono cori: “Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta”, “Sarà un piacere quando il Vesuvio avrà fatto il suo dovere”. Anche qui la Lega calcio se la cava con piccole ammende alle società.
Individuare i responsabili
Le società di calcio spesso sono ostaggio di questi delinquenti. Punirle con squalifiche e sconfitte non sembra equo. Piuttosto, grazie alle telecamere interne, oggi è possibile individuare i razzisti. E dasparli e sanzionarli in maniera esemplare.