Raid di Israele in Yemen, bombardato il porto di Hodeida: è la risposta al drone Houthi su Tel Aviv
Ci sono ”morti e feriti” nei raid aerei dei caccia di Israele sferrati sulla città portuale di Hodeida sul Mar Rosso, nello Yemen occidentale, in risposta al drone lanciato ieri dai miliziani sciiti Houthi contro Tel Aviv, che ha causato la morte di un cittadino israeliano. Lo rende noto il ministero della Sanità dello Yemen guidato dagli Houthi senza indicare un bilancio.
“L’entità sionista pagherà un prezzo per aver preso di mira strutture civili e risponderemo all’escalation con l’escalation”, il post sui social media di un membro dell’ufficio politico degli Houthi, Mohammed al-Bukhaiti, in risposta al raid israeliano di oggi.
I raid hanno colpito il porto di Hodeida, riporta Al-Masirah Tv, la televisione vicina ai miliziani yemeniti. L’emittente Al Arabiya ha riferito che nei raid è stato colpito un deposito di carburante e raffinerie di petrolio. L’azione sarebbe stata condotta da 12 aerei israeliani, tra cui F-jet 35. L’attacco ha preso di mira anche la centrale elettrica di Ras Khatib, utilizzata per generare elettricità per la città di Hodeida.
“Caccia dell’Idf hanno colpito obiettivi militari del regime terroristico degli Houthi nell’area del porto di Al Hudaydah in Yemen, in risposta alle centinaia di attacchi condotti contro lo stato di Israele in questi mesi”, ha detto un portavoce delle forze israeliane che ha confermato i raid compiuti dai caccia israeliani in Yemen.
Secondo quanto rivela Channel 12, ripreso da Times of Israel, Israele ha informato prima dei raid contro lo Yemen gli Stati Uniti e altri Paesi, tra i quali “presumibilmente” l’Egitto e altri della regione. Viene precisato anche che i piani di attacco, preparati in precedenza, sono stati applicati dopo l’attacco di ieri a Tel Aviv. L’operazione è stata approvata oggi dai ministri del gabinetto di sicurezza durante una riunione convocata, in via eccezionale, durante lo shabbat.
Israele sul raid in Yemen: “Gli Houthi ci hanno attaccato 200 volte”
“L’incendio che sta bruciando a Hodeida si vede per il Medio Oriente e ha un chiaro messaggio: gli Houthi ci hanno attaccato oltre 200 volte, per la prima volta hanno messo in pericolo cittadini israeliani, e noi li colpiamo. E lo faremo in qualsiasi posto sia necessario”. E’ quanto ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, parlando del raid condotto da Israele oggi in Yemen in risposto di quello di ieri a Tel Aviv, in cui una persona è rimasta uccisa ed altre 10 ferite.
Fonti del governo italiano sottolineano che non c’è stata alcuna partecipazione italiana ai raid di Israele in Yemen. Una smentita alle notizie che circolano sui social in Libano e nei Paesi arabi su un coinvolgimento di assetti italiani nelle operazioni militari in Yemen sono “informazioni false”.
Gli Stati Uniti “non sono stati coinvolti” negli attacchi odierni in Yemen ma “riconoscono e accettano pienamente il diritto di Israele all’autodifesa”. Lo ha dichiarato un portavoce della Casa Bianca