Assegno unico: in cinque mesi distribuiti oltre otto miliardi di euro alle famiglie italiane
L’assegno unico funziona e il governo sta impegnando risorse importanti. Nei primi cinque mesi del 2024 sono stati erogati alle famiglie assegni unici per 8,1 miliardi di euro, distribuiti a 6.158.863 i nuclei famigliari che hanno ricevuto l’Assegno per il 2024, per un totale di 9.756.844 figli. E’ quanto rileva l’aggiornamento dell’Osservatorio Statistico sull’Assegno unico Universale (AUU) che contiene al suo interno anche i dati relativi a quanto destinato ai nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC). Con riferimento al mese di maggio 2024, l’importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili si attesta su 167 €, e va da circa 56 € per chi non presenta Isee o supera la soglia massima (che per il 2024 è pari a 45.574,96 €), a 224 € per la classe di Isee minima (17.090,61 € per il 2024).
Cos’è l’assegno unico
L’Assegno unico e universale è un sostegno economico per le famiglie con figli a carico attribuito per ogni figlio: fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili. L’Assegno unico e universale spetta alle famiglie in cui ricorrono le seguenti condizioni: per ogni figlio minorenne a carico, per i nuovi nati decorre dal settimo mese di gravidanza; per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni, che: frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, o un corso di laurea o svolga un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui, oppure sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego o che svolga il servizio civile universale.
Come richiederlo
Per richiedere la misura dell’assegno unico essendo in possesso dei requisiti succitati è sufficiente rivolgersi ad un Caaf. La domanda viene inoltrata direttamente all’Inps che poi verificherà la legittimità. E’ importante che chi aspetta un figlio sappia che dal settimo mese di gravidanza si ha diritto al beneficio e quindi ne chieda immediatamente l’applicazione.