Arrestato il figlio di Nicolas Cage, l’ultima vittima della maledizione dei rampolli delle star. Il drammatico elenco

16 Lug 2024 18:53 - di Giulia Melodia
figlio Nicolas Cage

Arrestato Weston Cage, rampollo di Nicolas: è l’ultimo caso di maledizione dei figli di… Una lunga lista di precedenti che da sempre punteggia una letteratura hollywoodiana che, tra gossip e cronaca, nutre la curiosità di curiosi e cultori del genere… E allora, dai guai giudiziari ai problemi mentali, all’abuso di droghe e alcol a morti premature, spesso suicidi, la maledizione di essere “figlio di” torna a colpire. E l’ultimo in ordine di tempo di quello che sembra essere un interminabile elenco è Weston Cage, figlio del popolare attore Nicolas, arrestato dalla polizia di Los Angeles per aggressione a mano armata.

Cinema, arrestato il figlio di Nicolas Cage: torna la “maledizione” che colpisce i figli di…

Una maledizione, quella dei figli vip, che spesso l’opinione pubblica fatica a comprendere, almeno nella pienezza dei suoi risvolti. Ma tant’è: la cronaca ci restituisce più spesso di quanto penseremmo casi e esempi di prole illustre alle prese con problemi di giustizia.

Il figlio di Nicolas Cage arrestato dalla polizia di Los Angeles per aggressione a mano armata ai danni della madre

E allora, venendo al caso del rampollo del più popolare genitore, lo scorso aprile il ragazzo – che soffre di disturbi psichici e che non è nuovo a problemi con la legge, oltre che con dipendenze da sostanze stupefacenti – colpì infatti la madre Christina Fulton, procurandole gravi contusioni. L’accusa svetta in cima al casellario d’oltreoceano, tamponata – ma solo temporaneamente – dal pagamento della cauzione da 150mila dollari per scagionarlo a cui sembra abbia provveduto il padre Nicolas che, adducendo non meglio precisati «motivi personali», non sarà, come inizialmente annunciato, al Taormina Film Festival, per la prima del film di cui è protagonista: The Surfer.

Con il figlio di Nicolas Cage si allunga l’elenco dei rampolli delle star finite nei guai con la giustizia (e non solo)

Ma la vicenda di Weston Cage non è certo un caso isolato, anzi: è solo una delle tante che riguardano figli di star internazionali, spesso essi stessi artisti sulle orme dei genitori, finiti sulle pagine di cronaca nera o sui tabloid scandalistici perché alle prese con guai giudiziari o problemi mentali, dipendenze da droghe e alcol. Se non addirittura vittime in giovane età, spesso per suicido. In molti, per esempio, ricorderanno il caso di Cameron, il 32enne figlio di Michael Douglas e di Diandra Morrel, da sempre interessato a seguire le orme del padre e del nonno Kirk nel mondo del cinema, arrestato almeno tre volte per possesso di droga e condannato nell’aprile del 2010 a 5 anni di carcere per spaccio.

Da Robert Downey Jr a Tatum O’Neal, passando per Kiefer Sutherland

Come non menzionare, poi, le vicissitudini di Robert John Downey Jr., attore e produttore cinematografico, oggi acclamata star di Hollywood, Premio Oscar per il suo ruolo da non protagonista nel film Oppenheimer e grande protagonista di nuovo auge grazie ai supereroi della Marvel e alle loro rivisitazioni cinematografiche a puntate sul grande schermo. Ebbene il classico figliol prodigo di Robert Downey, al fianco del quale fece la sua prima parte in un film all’età di cinque anni, tra il 1996 e il 2001 è stato arrestato diverse volte con accuse legate al possesso e al consumo di droga.

Un continuo dentro e fuori con la prigione

È stato al centro di una vorticosa girandola di fuori e dentro in prigione, e spesso facendo seguire all’uscita dal penitenziario l’ingresso in diversi centri di riabilitazione, dove ha seguito programmi e terapie, non sempre con successo. Le accuse a suo carico, nel tempo, sono state molteplici: possesso di droghe e armi; violazione di domicilio; aggiramento dei test antidroga.

Accuse, sentenze e centri di riabilitazione

Non si è lasciato sfuggire l’occasione di inserirsi nella lista dei figli di con problematiche socio-giuridiche neppure Kiefer Sutherland, figlio di Donald Sutherland, che nel 2007 è stato arrestato per la quarta volta (le precedenti nel 1989, 2003, 2004) per guida in stato di ebbrezza. Un fermo a cui seguirà la condanna a 30 giorni di carcere, che l’attore ha scontato aggiungendo alla pena altri 18 giorni, allungandola allo scopo di renderla più flessibile. Successivamente ha anche dovuto seguire un programma di disintossicazione dalle droghe e di riabilitazione.

E che dire di Tatum O’Neal, figlia dei vip Ryan O’Neal e Joanna Moore, la più giovane attrice ad aver mai vinto un Oscar (a 10 anni per l’interpretazione in Paper MoonLuna di carta?). Nonostante il successo ottenuto da giovanissima, la figlia d’arte è nota alle cronache per i suoi problemi con l’eroina e per la sua autobiografia, Una vita di carta, in cui l’attrice rivelò di essere stata molestata da un amico del padre da piccola, e che se non bastasse, Ryan O’Neal era solito picchiarla.

La “maledizione dei figli di…” che divora esistenze e normalità

Vite, casi di cronaca, speculazioni ai margini dei report hollywoodiani. E sicuramente storie di vite non facili, complicate da esistenze al limite e fragilità caratteriali sempre pronte e a esplodere sicuramente disponibili a deflagrare nel tempo e nello spazio dei gossip e delle speculazioni. Andando solo un po’ più indietro nel tempo, allora, ci si ritrova alle prese coi numerosi i casi di figli di personaggi famosi divorati da morti precoci, spesso inaspettate, spesso assurde. Come nel caso dei decisamente sfortunati figli di Marlon Brando, protagonisti di una vera e propria tragedia familiare.

I figli di Marlon Brando, l’erede di Paul Newman

Christian, il maggiore del noto attore, uccise a colpi di pistola il fidanzato della sorellastra Cheyenne, nata dal matrimonio di Brando con la sua terza moglie. Cinque anni dopo l’omicidio del fidanzato, per il quale Christian sarà ritenuto colpevole, Cheyenne si suicidò a soli 25 anni, dopo una vita alle prese, già dai 16 anni, con droghe, fumo, alcol. E dopo che, rimasta incinta, le era stata tolta la custodia del bambino perché affetta da disturbi mentali.

Altra tragedia familiare, quella di Paul Newman, il cui figlio Scott che aveva tentato, senza successo, di seguire le orme del padre, salvo poi morire di overdose a soli 28 anni. Il padre, scosso, decise di aprire un centro contro le droghe. Morta giovanissima, a soli 25 anni, anche la figlia di Bob Geldof, rockstar irlandese nota ai più soprattutto per aver organizzato il Live Aid nel 1985, un concerto in favore dell’Africa: Peaches, modella, conduttrice tv, giornalista. Il giorno prima di morire, aveva pubblicato una sua foto, da piccola, con la madre, Paula Yates, morta nel 2000 per overdose da eroina. Di quella morte, la ragazza ricordava: «Quando successe, non provai dolore, perché mio padre voleva che facessimo finta di nulla. Intorno ai 16 anni ho iniziato a soffrire davvero».

Una dura, imperscrutabile realtà

E dal nuovo al vecchio continente, resta ancora molto vivida nella memoria anche la storia di Guillaume Depardieu, figlio maggiore del più noto attore francese Gerard. Celebre soprattutto per i suoi problemi con la droga e con l’alcol, vittima di un incidente automobilistico, che gli causerà l’amputazione di una gamba, è morto di polmonite nel 2008, a soli 37 anni. Infortuni, tragedie come inevitabili epiloghi di un male di vivere, o di un disagio esistenziale, che come detto in apertura, in molti faticano a comprendere nel profondo. Ma che la cronaca continua ad attestare nel tempo, come una dura, imperscrutabile realtà…

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