Antisemitismo rosso, Boldrini costretta a scrivere alla Segre per l’ospite “imbarazzante” al convegno della Camera
Nuovo capitolo nella polemica che riguarda la conferenza stampa annunciata per martedì dall’intergruppo parlamentare per la pace tra Palestina e Israele, che annovera al tavolo l’ex magistrato e avvocato Nicola Quatrano, autore di un tweet sulla “psicopatia biblica di Israele” con tanto di foto di Liliana Segre a corredo del suo commento. Dopo la denuncia di Fratelli d’Italia, che invitava Pd e Avs a prendere le distanze, Quatrano ha fatto un passo indietro: non ci sarà. Mentre Laura Boldrini finalmente ha battuto un colpo.
Boldrini sull’antisemitismo rosso ammette il problema
Sabato sera, con una arzigogolata nota stampa, l’ex presidente della Camera ha scritto un messaggio alla senatrice Segre rinnovando stima e solidarietà. “Ho appena inviato alla senatrice Liliana Segre un messaggio per rinnovarle la mia stima e il mio affetto ed esprimerle solidarietà per le parole scritte, tempo fa, dall’avvocato Quatrano e di cui non ero in alcun modo a conoscenza”, riferisce Boldrini in una nota in cui afferma di prendere “nettamente le distanze da quanto espresso dall’avvocato Quatrano, che non conosco, la cui presenza, prevista alla conferenza stampa di martedi’ prossimo alla Camera, rimane incompatibile con la mia”. Come postilla, tuttavia, Boldrini aggiunge una considerazione gratuita sul responsabile organizzazione FdI: “Una solerzia, quella di Donzelli, che non abbiamo visto davanti alle inequivocabili immagini delle inchieste di Fanpage sui giovani del suo partito che inneggiavano a Mussolini e a Hitler con espressioni antisemite e razziste e sulle quali abbiamo atteso ben 15 giorni prima di sentire qualche parola di critica. Vede, onorevole? Davanti a certe rivelazioni non bisogna tentennare”. Insomma, la Boldrini anziché chiedere scusa senza se e senza ma, è scesa sul piano sterile e puerile del gioco a rimpiattino, come se l’antisemitismo rosso non fosse un problema.
La presidenza della Camera prende le distanze dal convegno
Sulla presenza dell’avvocato Quatrano è arrivata ieri sera anche la risposta dell’ufficio stampa della presidenza della Camera, che ha sottolineato come “la piena e unica responsabilità” sui contenuti e sui partecipanti alle conferenze stampa sia dei deputati o dei gruppi che ne curano la prenotazione. La presidenza – si precisa nella nota – “non svolge alcun sindacato di merito”. Ma coglie l’occasione “per esprimere completa vicinanza e assoluto rispetto per la senatrice Segre”.
Il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti definisce invece il Pd “Giano Bifronte” perché è “duro, inquisitoriale e fustigatore nei confronti di giovani che sbagliano”, mentre resta “indifferente, complice e accomodante se una propria esponente si accompagna in conferenza stampa ad un impresentabile avvocato, avvezzo ad attaccare frontalmente Israele”. Molto critico anche il capogruppo FdI al Senato Lucio Malan che attacca non solo Quatrano, ma anche un altro invitato: Shazam Jabarin, “la cui contiguità al terrorismo è stata più volte oggetto di sanzioni internazionali e certificata dalla Corte suprema israeliana”. Duro anche il commento del capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, Maurizio Gasparri che parla di “regresso antisemita del Pd” annunciando l’intenzione di “segnalare alle autorità competenti” questi episodi perché “la legge Mancino va applicata a 360 gradi”.