Travaglio, attacco livoroso a Mentana per l’intervista a Meloni: “Sketch imbarazzante. Complicità tra compari”
L’attacco al direttore del Tg di La7 Enrico Mentana arriva da Marco Travaglio. C’era da aspettarselo. A 48 ore dall’intervista del premier Meloni al termine del telegiornale della rete di Cairo, il direttore del Fatto quotidiano inveisce: Enrico, perché? -. Ecco, se c’è una persona che ha preso malissimo la presenza del premier su La 7 e giovedì da Vespa a Porta a Porta è Travaglio. Il titolo a tutta pagina del quotidiano da lui diretto oggi in edicola riassume le due interviste con toni livorosi: “Meloni, le televendite dell’impar condicio”. “Parla da sola”. “Mente”: questi, in sintesi, i giudizi nei sommari di prima pagina. La premier era stata buona profeta, mercoledì, quando scherzando – ma non troppo- aveva avvertito Mentana: “Lo sa che anche a voi diranno TeleMeloni”?
Travaglio sbeffeggia Mentana per l’intervista a Meloni
E infatti Travaglio parte all’attacco contestando non solo l’intervista alla premier ma sbeffeggiando anche Mentana per la postura dell’intervista. Orrore, scrive, i suoi estimatori “sono basiti per lo spettacolino inscenato mercoledì sera al posto del Tg La7: un monologo di Giorgia Meloni detta Giorgia intervallato da assist e battutine del conduttore a tre giorni dalle elezioni. Il fatto che Mentana si giustificasse ogni due per tre spiegando che era tutto normale, un atto dovuto, nessun regalo, dimostra che era imbarazzato anche lui”. In realtà Travaglio non la dice tutta.
Travaglio di fiele contro Mentana: “sketch imbarazzante”.
L’intervista alla premier in quanto capolista di FdI alle Europee è stata solo anticipata poiché la premier non può essere presente stasera – venerdì- per impegni istituzionali col Capo dello Stato. L’”atto dovuto” di cui ha parlato Mentana non era una excusatio non petita, è la motivazione della intervista anticipata di due giorni. “Non le ho regalato niente, era lo spazio che le spettava” per la campagna elettorale, ha detto il direttore del tg. Forse Travaglio avrebbe invece trovato più giusta l’assenza della Meloni da questo ciclo di interviste pre-elettorali con tutti i leader. L’impar condicio sarebbe stata da lui apprezzata, probabilmente, in questo caso. Anche in questo caso la premier Meloni era stata buona profeta: “La verità è che questo è un mondo nel quale si vorrebbe io sparissi, ma non accadrà”.
La pugnalata: “Subito dopo ad Otto e mezzo è tornata la normalità”
Travaglio si esplica in una quantità di insulti a Mentana, toccandolo nell’onore della professionalità: parla di “sketch imbarazzante, per lui e per la Meloni”. Poi, il colpo di grazia che riacuisce una polemica con la Gruber: “Subito dopo, a Ottoemezzo, è tornata la normalità – scrive Travaglio-. Con Salvini bersagliato da Gruber e Giannini con domande vere”, con contestazioni. “Un trattamento detto anche giornalismo”. Scrivere che Mentana non ha fatto giornalismo è un’accusa grave, esprime tutto il risentimento possibile immaginabile. In preda a furore scrive che Meloni “ha preteso e ottenuto il piedistallo del tg, sostituendolo quasi in toto”.
Il direttore del “Fatto” la prende male: “Trono regalato alla Meloni”
Travaglio parla di “trono regalato alla Meloni” e di “silenzio sugli attacchi della premier ad altri conduttori di La7”. Non si trattiene, arriva a scrivere di “clima di complicità fra compari che avrà senz’altro stupito chi ricorda un ben altro Mentana ai tempi del Covid; quando si scagliò contro il premier Conte”. Ecco dove vuole andare a parare. “In questa campagna elettorale Giorgia detta Giorgia si è scelta quattro intervistatori: Vespa, Porro, Del Debbio e Mentana”. Travaglio emnette la sentenza finale. Sì, decisamente l’ha presa molto male.