Meloni da Mentana: “Ora anche a voi diranno TeleMeloni. La verità è che qualcuno vorrebbe che sparissi”

5 Giu 2024 21:29 - di Redazione
meloni mentana

A conclusione dell’intervista realizzata al Tg delle 20, Enrico Mentana è sembrato quasi giustificarsi: “Non le ho regalato niente, era lo spazio che le spettava” per la campagna elettorale, ha detto il direttore sorridendo e scherzando sul fatto che comunque un regalo alle signore è sempre un bel gesto. La signora in questione era Giorgia Meloni. E questo spiega il perché di quella che è suonata quasi come una excusatio non petita. “Glielo diranno, lo sa” che anche La7 è diventata TeleMeloni, aveva scherzato prima il premier. “TeleMeloni Cairo”, aveva rilanciato Mentana. “La verità è che questo è un mondo nel quale si vorrebbe io sparissi, ma non accadrà”, è stato il modo in cui il premier ha chiuso lo scambio di battute per lasciare spazio ai temi: occupazione, sanità, immigrazione, guerre. Il lavoro svolto dal governo e quello che sta portando avanti.

Il premier e Mentana scherzano su TeleMeloni: “Ora lo diranno anche a lei, lo sa?”

“Non c’è mai un problema tra me e le persone che non la pensano come me: qualcuno” nel video elettorale della scorsa settimana mandato proprio sugli schermi di La7 “ci ha visto un attacco ma io mi sono limitata” a rivolgermi “ad alcuni conduttori di La7, penso che sia un mio diritto. Se si vuole costruire il racconto del mostro non si può pensare che io faccia il mostrino addomesticato. La mia presenza qui dimostra che sono sempre disponibile a parlare”, ha detto Meloni, rispondendo alla prima domanda di Mentana, che poi le ha chiesto di quanto avvenuto oggi in Albania con il segretario di +Europa Riccardo Magi. Il premier ha raccontato di averlo vista seduto nel corso della conferenza stampa e di essere rimasta “colpita” dal fatto che abbia deciso di realizzare la sua protesta non lì, dove per altro lo avrebbero riconosciuto, ma quando si è trovato solo tra albanesi “che non potevano sapere che è un parlamentare” e che si sono legittimamente allarmati, bloccandolo, quando si è lanciato verso l’auto prima di Edi Rama e poi sua. “Io fatto tante campagne elettorali, anche dure, ma mai mi sarei sognata di fare una piazzata quando il premier italiano era impegnata con un omologo, ma questo – ha quindi commentato Meloni – è un tema che la sinistra non si pone molto spesso”.

Opposizione o governo non cambia: “Io dico sempre la verità”

Mentana quindi le ha chiesto la differenza tra trovarsi all’opposizione ed essere al governo e Meloni ha risposto che c’è una costante tra i due ruoli: “Dire sempre la verità”. “I cittadini sono molto più intelligenti” di come qualcuno li racconti e lo capiscono. “Io oggi dico le stesse cose di quando stavo all’opposizione”, ha rivendicato il premier, rivendicando il diritto a raccontare anche in queste settimane di campagna elettorale quanto il governo sta realizzando. Sul tema del lavoro e dei salari Meloni ha risposto alle domande di Mentana ricordando che “in Italia si trascina da anni. Per questo noi appena arrivati abbiamo concentrato tutte le poche risorse che c’erano a rafforzare i redditi delle famiglie”. “L’Istat – ha aggiunto – dice che da ottobre 2023 i salari hanno ricominciato a crescere più dell’inflazione, nel 2023 sono cresciuti del 3%. È un cambio di passo. Non si può pensare che in una anno risolviamo la situazione, ma si è invertita la tendenza. Vuol dire che spendere risorse sulle cose più importanti invece di gettarle dalla finestra dà i suoi frutti”. Così come l’aumento dell’occupazione, che ha introdotto la domanda sul decreto flussi e la denuncia all’antimafia per il sospetto di infiltrazioni criminali nel meccanismo.

Lavoro, migranti, sanità: i temi dell’intervista

“Fermo restando che noi siamo il primo governo che ha fatto un decreto flussi triennale, quindi non di anno in anno, si figuri se non capisco questo problema, però i dati non dicono questo”, ha risposto Meloni a proposito delle considerazioni del governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta sulla necessità di un ingresso di immigrati regolari molto più ampio di quelle che sono le stime dell’Istat. “Almeno non quelli che io ho reso pubblici ieri, perché quando noi abbiamo fatto il decreto flussi, particolarmente quello triennale, abbiamo previsto anche un sistema di monitoraggio di questi flussi. I dati che sono emersi e ho denunciato ieri sono obiettivamente raccapriccianti. Dicono, punto primo, che in alcune regioni, in una in particolare, la Campania, c’è una richiesta esorbitante di ingressi per motivi di lavoro rispetto a quello che il tessuto produttivo locale può drenare, può raccogliere”. Una fotografia che fa pensare a una infiltrazione di organizzazioni criminali.

Il siparietto: “Non vorrei accusassero anche lei di incontinenza”; “Io mi tengo nana, lei si tenga questo…”

Sanità. Mentana ha riportato a Meloni le accuse dell’opposizione sulla mancanza di fondi. “Le opposizioni fanno il loro lavoro”, ma “per quanto riguarda le risorse non è vero: questo è il governo che ha messo sul fondo sanitario più soldi in assoluto, 134 miliardi non erano mai stati messi da nessuno, in più 500 milioni per le liste di attesa, altri 750 milioni con la revisione del Pnrr” e “abbiamo stanziato altri 500 milioni con questo decreto nelle regioni del Sud per comprare i macchinari”, ha detto il premier, che poi ha dato vita a un altro siparietto con il direttore del Tg La7 sulla durata dell’intervista, che stava andando oltre i tempi previsti. “Non vorrei che arrivi anche a lei l’accusa di incontinenza…”, ha detto Mentana al premier. “No, io mi tengo nana e tutte le altre ma incontinente gliela lascio…”, ha replicato Meloni.

Nessuna lezione della sinistra su Mattarella

E dopo aver parlato di Ucraina e Israele, l’inevitabile domanda sul Colle, alla luce delle polemiche sollevate il 2 giugno dalle dichiarazioni del leghista Claudio Borghi. “Io non lo avrei fatto, non sono d’accordo. Però è anche legittimo criticare, poi sono contenta che Salvini abbia detto una parola chiara su questo, da una parte è legittimo criticare dall’altra io non avrei fatto quella critica”, ha detto il premier, ribadendo però di non essere disposta ad accettare su questo tema lezioni dalla sinistra che a sua volta nel continuo “tirare per la giacchetta Matterella, come per esempio sul premierato” non dimostra un particolare rispetto istituzionale.

Guarda qui l’intervista di Enrico Mentana a Giorgia Meloni

 

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