Tomba di Berlinguer profanata, Pd e Fratoianni ci ricamano su: atto politico. Mollicone fuga i dubbi: basta odio

17 Giu 2024 18:04 - di Chiara Volpi
Fratoianni e Pd su tomba Berlinguer profanata

L’atto vile e spregevole si è ripetuto ancora: la tomba di Enrico Berlinguer è stata profanata ancora: per la terza volta in due mesi. Ma al danno di quanto accaduto si unisce anche l’ombra della sua stigmatizzazione ad opera della sinistra di Vaccari (Pd) e Fratoianni secondo i quali, derubricando la matrice vandalica del gesto, il vilipendio non sarebbe altro che il risultato si un atto politico. Ma procediamo con ordine. A dare notizia dell’ennesima vandalizzazione, come dato conto sul nostro sito, un post sui social dei figli dello storico segretario generale del Pci: Bianca, Maria, Marco e Laura, che denunciano: «Per la terza volta nell’arco di appena due mesi la tomba di nostro padre, nel cimitero di Prima Porta, è stata profanata, sei giorni dopo l’anniversario della sua morte. L’azione vigliacca di alcuni mascalzoni rivela che non si tratta dell’atto di uno squilibrato, bensì di un gesto dal contenuto chiaramente politico. Ci auguriamo che vengano adottate le necessarie misure per evitare ulteriori oltraggi».

L’indignazione per l’accaduto – che si ripete ormai da settimane – è unanime e assolutamente bipartisan. Eppure a sinistra c’è chi prova a cavalcare l’onda del risentimento e dello sconcerto, declinando e attualizzando quanto avvenuto al recente caos registrato nelle aule parlamentari. E stigmatizzando un ignobile gesto vandalico come un atto volutamente politico. Vediamo come.

La tomba di Enrico Berlinguer profanata per la terza volta in due mesi

Profanare la tomba di Enrico Berlinguer è un atto vigliacco e ignobile. Un oltraggio che al deprecabile atto vandalico aggiunge lo sfregio alla memoria di una delle personalità politiche da sempre rispettata e stimata anche dagli avversari politici. E su questo nessuno eccepisce, anzi. L’indignazione, come anticipato in apertura, è immediata e assolutamente bipartisan. Eppure tra le voci che più di altre si fanno sentire, spicca quella di un deputato del Pd che alza i toni più degli altri per asservire la vicenda alle polemiche degli ultimi giorni, che nulla hanno evidentemente a che fare con il vilipendio appena reiterato da ignoti vigliacchi. La voce a cui facciamo riferimento è quella del deputato democratico, Stefano Vaccari, segretario di presidenza della Camera.

E l’esponente del Pd ci vede legami intrinsechi e misteriosi con le risse in aula degli ultimi giorni

L’esponente del Pd, riallacciando arbitrariamente e assai forzosamente il nuovo oltraggioso episodio inferto alla tomba di Enrico Berlinguer e la bagarre indegnamente registrata nelle aule di Camera e Senato trasformate in ring nei giorni scorsi, durante quello che avrebbe dovuto essere un confronto civile e un democratico dibattito parlamentare sulle riforme, dichiara: «Nulla avviene per caso, anche l’ennesima profanazione della tomba di Enrico Berlinguer. I vandali si sentono coperti da chi fa fatica a dirsi antifascista. E da chi utilizza metodi squadristi anche in Parlamento. È il momento di parole chiare e non ambigue da parte di tutte le forze politiche».

Anche Fratoianni cavalca l’onda: atto politico. E annuncia un’interrogazione in Parlamento

Una esternazione che decisamente spariglia le carte e utilizza schemi e fatti ad usum delphini per tornare a riattivare il solito allarme antifascista che poco c’azzecca con l’ignobile atto della profanazione da cui siamo partiti e che non può non tenere conto del rispetto, sempre dimostrato dagli stessi avversari politici di Berlinguer, e tributato negli anni – anche dopo la sua morte – a uno tra i protagonisti della storia politica e sociale del Novecento italiano, e alla sua memoria. Un rispetto che da sempre non ha mai mancato di manifestarsi in gesti concreti e parole chiare.

Un dato che rende nulle le allusive esternazioni di Vaccari. E che, al tempo stesso, vanifica e svuota di ragion d’essere anche le parole di Fratoianni che sulla denuncia odierna dei figli di Berlinguer, ha allertato, preannunciando contestualmente un’interrogazione parlamentare: «Abbiamo saputo che ancora una volta la tomba di Enrico Berlinguer è stata profanata. È la terza volta in meno di due mesi. È chiaro che non si tratta di un gesto individuale, ma di un atto politico. Possibile che nessuno abbia fatto in modo che questo scempio non si ripetesse?».

Pure Faraone (Iv), si dice “preoccupato”…

Parole, dubbi, sospetti, che persino il presidente dei deputati di Italia Viva Davide Faraone prova sommessamente a cavalcare, dichiarando: «Indigna e preoccupa la profanazione della tomba di Enrico Berlinguer, l’ennesima. Gesti ripetuti che sono il segno di un clima politico violento e arrogante che si ripercuote anche nel Paese». Un tentativo, tutt’altro che mistificato e maldestramente mimetizzato, quello della sinistra, di far emergere dal vile gesto di ignori vandali e sabotatori, un inesistente segnale di contingenza con l’attualità politica.

Profanata la tomba di Enrico Berlinguer, Mollicone (FdI): «Solidarietà alla famiglia, basta odio»

Esternazioni gratuite e infondate a cui ha risposto indirettamente il presidente della Commissione Cultura della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, che sulla triste vicenda ha sottolineato: «Solidarietà alla famiglia Berlinguer per l’ennesima vergognosa profanazione della tomba nel cimitero di Prima Porta dell’ex leader del Partito Comunista. Il nuovo tentativo – il terzo nell’arco di pochi mesi – è la testimonianza del clima di odio e di violenza politica che continua a perseverare a Roma e in tutta Italia. Auspichiamo che il Comune e le autorità individuino l’esecutore quanto prima». E non serve davvero aggiungere altro…

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