Scuola, al via il protocollo firmato da Valditara e Uto Ughi per l’ascolto della musica classica, strumento di crescita e inclusione

15 Giu 2024 18:48 - di Redazione
musica classica a scuola

Musica classica a scuola, al via il protocollo firmato dal ministro Valditara con la Fondazione Uto Ughi per promuoverne ascolto, valorizzazione e potenziale inclusivo. Ancora un’iniziativa che va a migliorare l’offerta scolastica non solo dal punto di vista della didattica e come importante occasione di inclusione e di alfabetizzazione di giovani e giovanissimi ai diversi linguaggi culturali, ma anche nel segno dell’educazione al nutrimento dell’anima: il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato il Protocollo d’Intesa con la Fondazione Uto Ughi per promuovere la conoscenza e l’ascolto della musica classica nelle scuole di ogni ordine e grado.

Scuola, al via il protocollo per promuovere ascolto e valorizzazione della musica classica

«Con la firma di questo Protocollo – ha spiegato allora il titolare del dicastero di Viale Trastevere riconosciamo e valorizziamo la musica come elemento chiave per la crescita dei giovani. Abituarsi all’ascolto sin da piccoli significa aprirsi a una dimensione straordinaria dello spirito umano, avvicinarsi a un’arte che non conosce confini e che è in grado, con un linguaggio davvero universale, di abbattere ogni barriera, divenendo importante occasione di inclusione».

«La musica è elemento chiave per la crescita dei giovani, strumento fondamentale di inclusione»

Non a caso, nelle sue dichiarazioni a riguardo il ministro non manca di sottolineare come, «con questo accordo, avviamo una collaborazione che sarà certamente proficua. Contribuire a diffondere la conoscenza della grande tradizione musicale classica nelle scuole significa riscoprire anche l’importanza che la musica ha avuto nella storia e nella cultura dei popoli», ha anche aggiunto significativamente Valditara.

Cosa prevede il Protocollo d’Intesa siglato dal ministro Valditara con la Fondazione Uto Ughi

Il Protocollo, della durata triennale, prevede la promozione di attività e progetti formativi volti a diffondere la conoscenza delle varie potenzialità espressive degli strumenti musicali e lo sviluppo di iniziative in cui la musica diventi un’esperienza di ricerca, creatività, aggregazione e inclusione. Pertanto, indicano da viale Trastevere, il Ministero si impegna a diffondere il Protocollo attraverso i competenti Uffici scolastici regionali, favorendo l’adesione degli istituti. E per garantire il coordinamento e il monitoraggio delle attività previste, sarà istituito un Comitato paritetico, composto da due membri del Ministero e due membri della Fondazione Uto Ughi.

Uto Ughi: «La musica è un dono prezioso a cui tutti possono e devono accedere»

Proprio il celebre violinista, allora, ha indirizzato parole di elogio e di gratitudine al ministro Valditara per il progetto al via: «Ringrazio il Ministro Valditara – ha affermato il Maestro Uto Ughi – per la sua disponibilità e il suo interessamento su questi temi dell’educazione musicale a me particolarmente cari. La musica è un dono prezioso a cui tutti possono e devono accedere. Per questo ho costituito la mia Fondazione. Desidero che i giovani conoscano il grande patrimonio culturale musicale di cui il nostro Paese è ricco, e che possano amare la musica. È fondamentale che abbiano quindi la possibilità di studiare uno strumento e di apprezzare quanto di più bello abbiamo nella vita: la cultura».

«Solo facendo conoscere i grandi capolavori, possiamo arricchire il loro percorso di crescita»

E infine. «La nostra Fondazione ha un obiettivo chiaro: rendere la musica classica accessibile a tutti, ma soprattutto ai giovani, che sono il nostro futuro», ha spiegato Natascia Chiarlo, vicepresidente della Fondazione Uto Ughi. «Con questo protocollo – ha aggiunto – vogliamo rendere la musica sempre più presente nel percorso formativo ed educativo delle nuove generazioni. Solo facendo conoscere i grandi capolavori, possiamo arricchire il loro percorso di crescita e, nello stesso tempo, coltivare una nuova generazione di appassionati e sostenitori della musica classica».

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