Scuola, Valditara: il Pd si rassegni. Il modello imposto dal ’68 ha fallito e noi le ridaremo dignità

23 Apr 2024 12:45 - di Bianca Conte
Scuola

La scuola torna a essere una realtà performante e un luogo aperto a iniziative per studentesse e studenti, finalizzate allo svolgimento di attività sportive, musicali, teatrali, ricreative e, più in generale, di iniziative che favoriscano l’aggregazione, l’inclusione, la socialità, l’accoglienza e la vita di gruppo. Una vera palestra di vita, fabbrica dell’impegno, e perché no? Fucina di talenti in erba in grado di aprire la strada a futuri professionisti che andranno a comporre la classe dirigente di domani. La rivoluzione del merito e dell’educazione viaggia sulle strade parallele di studio e comportamento. Rendimento scolastico e disciplinare, che diventano parametri e strumento contro gli atti di violenza e bullismo. E volano di apprendimento e maturazione a tutto campo. Coordinate che portano il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a dire in un’intervista al quotidiano Libero che «quella che stiamo riformando è una scuola che riconosce i talenti e li valorizza. Ma che, al contempo, responsabilizza i giovani. Che pretende da loro impegno e responsabilità nell’interesse dello studente stesso».

Scuola, Valditara: «Il Pd si rassegni. Le ridaremo dignità»

Un messaggio netto e chiaro, sulle dichiarazioni d’intenti alla base della riforma in atto, con cui il titolare del dicastero di Viale Trastevere alla sinistra a rumore ribadisce anche: «Forti del mandato ricevuto dagli elettori, stiamo realizzando un cambiamento culturale. Il Pd e la sinistra si rassegnino: il modello che ci hanno imposto dal ’68 in poi, che non prevede si parli di autorevolezza del personale scolastico, che confonde rispetto verso l’autorità con autoritarismo, che predilige la responsabilità sociale a quella personale, che non sopporta la valutazione, che ha tanti diritti e pochi doveri, ecco quel modello lì a noi non piace e lo stiamo cambiando».

«Il modello che la sinistra ci ha imposto dal ’68 in poi a noi non piace: e lo stiamo cambiando»

Il voto in condotta avrà più importanza nella valutazione complessiva di uno studente, verrà ripristinato alle medie e inciderà sui crediti per l’ammissione all’Esame di Stato. E la sinistra, a corto di proposte, ma prodiga di bocciature su quelle governative, scalpita e recalcitra. Recriminazioni a cui il ministro replica netto: «Ci sarà un cambiamento radicale e diventerà centrale ai fini del giudizio finale, perché con un 5 in condotta lo studente verrà bocciato, e questo accadrà già a partire dalle scuole medie. Mentre con il 6 verrà rimandato a settembre…. Dovrà comporre un testo nel quale dovrà dimostrare di aver capito dove ha sbagliato. In quel contesto sarà interrogato sui valori costituzionali e sui fondamenti dell’educazione civica».

Scuola, il ministro: «Realizzeremo il cambiamento culturale»

E ancora. In merito alle nuove valutazioni Valditara spiega che «anche questa polemica della sinistra è mistificante. I giudizi analitici resteranno perché servono a costruire il portfolio dello studente. Solo che saranno più semplici rispetto a quelli spesso incomprensibili di oggi. E resteranno a disposizione dei genitori. Sostituiremo le valutazioni sintetiche con ottimo, buono, discreto, sufficiente, insufficiente. Facciamo una operazione di chiarezza che servirà a far capire anche allo studente a che punto è la sua preparazione». E con le nuove regole sulle sospensioni, ricorda il ministro, «chi prenderà più di 2 giorni non se ne starà a casa… Ma dovrà svolgere attività socialmente utili per imparare, e nei casi più gravi la scuola potrà chiedere un risarcimento che va da 50 a 10mila euro alle famiglie. Col nuovo voto in condotta si potrà essere bocciati o rimandati a settembre». Si potrà capire se si è pronti ad affrontare le sfide della vita e le dinamiche relazionali al netto di nozionismo e sei politico…

 

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