Rocca promuove il decreto Sanità: “Così il governo rafforza il sistema sanitario, nel 2024 investimenti record”
“Al netto della retorica del centrosinistra, il governo Meloni e il ministro Schillaci stanno investendo molto sul Servizio sanitario nazionale. Il decreto varato dall’esecutivo non posso che giudicarlo positivamente: è in sintonia perfetta con le politiche per la salute che la nostra giunta ha varato in questo primo anno alla guida del Lazio”: a dirlo il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca in un’intervista al quotidiano Il Foglio. “In primo luogo – prosegue – la volontà di affrontare il problema dei problemi che ha compromesso, in questi anni, la dignità di molti cittadini: mi riferisco, ovviamente, alle liste d’attesa”.
“Penso che su questi temi, come la sanità pubblica, che riguardano la vita delle persone, ci si dovrebbe astenere dalla demagogia e dalla contrapposizione muscolare” dice ancora Rocca nell’intervista. “La verità è che nel 2024 il finanziamento al Servizio sanitario nazionale toccherà i 134 miliardi di euro, il valore più alto mai raggiunto prima, unitamente ai 500 milioni di euro destinati all’abbattimento delle liste d’attesa”. In rapporto al Pil “ci attestiamo al 6,88 per cento, conseguendo un risultato importante se lo confrontiamo con gli anni passati. Si tratta di un segnale importante da parte del governo, che ha operato un’inversione di tendenza rispetto al passato e sta andando nella giusta direzione. Confido che anche nella prossima legge di bilancio il Ssn sarà ulteriormente valorizzato”.
Rocca: “La Regione Lazio ha ereditato un debito gigantesco di 22 miliardi”
Sul fronte della Regione Lazio, “avevamo chiaro, fin da subito, che dovevamo rimettere al centro la programmazione in sanità come in ogni altro ambito dell’amministrazione. Del resto, la situazione che abbiamo ereditato dopo un decennio del centrosinistra è sotto gli occhi di tutti: un debito gigantesco di oltre 22 miliardi di euro e un Servizio Sanitario Regionale in piano di rientro. Noi abbiamo immediatamente dato avvio a una riforma complessiva del Recup. Dal primo gennaio 2024, come prevede il decreto del governo, è l’unico punto di accesso alle prestazioni sanitarie, grazie ad una nuova piattaforma regionale che sta integrando le agende pubbliche con quelle delle strutture private accreditate. Questo permette un’analisi dei fabbisogni, realistica e completa, premessa necessaria per una corretta programmazione. Naturalmente, come per tutte le riforme, soprattutto in campo sanitario, ci vorrà tempo per vedere i risultati. I primi dati a nostra disposizione, frutto dell’inserimento nel Recup delle agende del privato accreditato, fotografano una complessiva riduzione delle liste d’attesa per molti esami. La strada è ancora lunga, ma la direzione è quella giusta ed è nel solco di questi provvedimenti varati dal governo Meloni”.
Il piano della giunta di centrodestra sulle liste d’attesa
”Con questa misura si renderà meno stringente il tetto di spesa per l’anno corrente – ha aggiunto – Dal 2025 verrà abolito e sostituito con un meccanismo non vincolante ma legato alla programmazione delle aziende sanitarie sulla base di un fabbisogno standard. Si tratta di un provvedimento auspicato da molti colleghi presidenti di Regione. Uno dei cardini della riforma è il monitoraggio e il controllo da parte di Agenas sul corretto funzionamento del sistema di gestione delle liste d’attesa e dei piani operativi per il recupero delle liste. Una misura che, nel Lazio, abbiamo introdotto attraverso il cruscotto unico di monitoraggio delle liste d’attesa che, insieme all’integrazione delle agende dei privati e alla revoca dell’accreditamento per le strutture che non aderiscono consentirà di tenere sotto controllo, in tempo reale le liste, riducendo le attese”.
”La Regione Lazio ha fatto moltissimo – ha spiegato ancora Rocca – Innanzitutto, un piano di assunzioni mai visto negli ultimi vent’anni: quasi 14 mila assunzioni per un investimento di oltre 661 milioni di euro. Il Servizio Sanitario Regionale passerà così dai 53 mila del 2023 a oltre 62mila del 2025, anche per far fronte all’importante appuntamento del Giubileo. Abbiamo, poi, valorizzato le prestazioni aggiuntive degli operatori sanitari, con particolare riguardo al sistema dell’emergenza-urgenza. Abbiamo aumentato fino a 1000 euro al mese la retribuzione dei medici che operano in Pronto Soccorso stanziando ben 13 milioni di euro, oltre ad aver previsto – in linea con il decreto- l’erogazione di prestazioni ambulatoriali il sabato e la domenica. Dal primo weekend di maggio, ad esempio, il San Camillo-Forlanini eroga Tac e risonanza magnetiche nel fine settimana. Nel Lazio è il primo ospedale a farlo, grazie all’arrivo di nuovi macchinari e, soprattutto, alle nuove assunzioni autorizzate dalla mia Giunta”.