Meloni disegna il futuro di FdI: “Un partito conservatore moderno ma con valori antichi”

3 Giu 2024 8:45 - di Marta Lima

Voglio sapere dagli italiani se sono soddisfatti del lavoro che stiamo facendo, sia a livello nazionale che europeo. L’ho fatto pure perché, oltre ad essere presidente di Fratelli d’Italia, sono presidente dei Conservatori europei e dare più forza a FdI e ai Conservatori significa avere la possibilità di cambiare le politiche europee. Ma l’ho fatto anche perché voglio che sia chiaro il messaggio che, votando Fratelli d’Italia l’8 e il 9 giugno, si voterà per dare ancora più peso all’Italia in Europa. Siamo alla vigilia di un voto decisivo, un vero e proprio bivio”. Non ama fare appelli al voto, Giorgia Meloni, ma ragionamenti sul voto sì, a giudicare dalla lunga intervista rilasciata al direttore del “Tempo Tommaso Cerno, nella quale si concentra, più che sulle beghe interne, sul futuro politico della sua operazione “europea” che va ben oltre i confini del partito che la sostiene in Italia.

Meloni al “Tempo” ironizza su “Elly” da scrivere sulla scheda

La rivalità con Elly Schlein viene liquidata in poche battute. “Per tanti anni sono stata criticata per le mie origini semplici. Mi è stato rivolto ogni tipo di insulto, ma quello che la sinistra, gli intellettuali organici al Pd e i salotti radical chic non capiranno mai è che io sono fiera di ciò che sono. Sono orgogliosa della mia provenienza e di essere una persona comune, a cui gli italiani potranno sempre dare del tu, senza formalità e senza distanze. Una persona come tante altre, che ogni mattina si alza, va al lavoro e ricopre con serietà e abnegazione il proprio incarico, cercando di costruire un’Italia migliore di quella che ha ereditato. Il Pd? Mi fa comunque molto piacere essere riuscita alla fine a far capire tutto questo anche al Pd, visto che dopo tante critiche per quel ‘scrivi Giorgia’ adesso anche la segretaria Schlein invita a votare solo Elly,,,”.

Il futuro di Fratelli d’Italia

” Il voto dell’8 e del 9 giugno sarà decisivo per costruire un’Europa diametralmente opposta a quella che abbiamo conosciuto finora”, dice Meloni al “Tempo“, e parla di “un’Europa forte e autorevole, che faccia meno cose ma le faccia meglio, che si occupi, cioè, dei grandi temi, come la politica estera, la sicurezza comune, le catene di approvvigionamento, il contrasto all’immigrazione illegale e le relazioni commerciali, insomma, che sia protagonista negli scenari di crisi e che poi lasci libertà alle singole Nazioni sui temi che riguardano la vita quotidiana dei cittadini, nell’ottica di quel principio di sussidiarietà stabilito dai trattati europei…”. Nessuna presa di distanza dalla Von der Leyen, anzi. “Ho costruito con Ursula una collaborazione istituzionale, come era doveroso fare nell’interesse dell’Italia, e sono fiera dei risultati che abbiamo ottenuto, anche grazie alla diversa postura che il Governo italiano ha avuto in Europa. Penso al nuovo approccio sulla gestione dei flussi migratori, ma anche al cambio di marcia che siamo riusciti ad imprimere alle varie eco-follie di questi anni, dalle auto al regolamento imballaggi”. Poi Meloni conferma: “Con Marine Le Pen abbiamo diversi punti in comune, su difesa dei confini, migranti…”.

I Conservatori moderni

Il futuro è diverso, però. “Come leader di Fratelli d’Italia e dei Conservatori europei, il mio obiettivo è molto semplice: creare in Europa una maggioranza alternativa a quella attuale, mandando finalmente le sinistre di ogni colore all’opposizione. Vogliamo fare, cioè, esattamente quello che abbiamo fatto in Italia il 25 settembre 2022. Per me ‘mai con la sinistra’ vale a Roma, come a Bruxelles. Noi siamo stati e saremo sempre con il popolo di centrodestra, e questo schema intendiamo portarlo anche in Europa… Sono convinta che si possa trovare una sintesi virtuosa tra Partito popolare europeo, Conservatori e altre forze politiche di destra»… Essere conservatori significa avere la consapevolezza che più sono profonde le radici di un albero più la sua chioma potrà tendere al cielo, così come che una pianta senza radici, per quanto possa essere rigogliosa, sarà spazzata via al primo colpo di vento. Vale per la natura e vale gli uomini. Quello dei conservatori è un progetto politico che si estende in tutta Europa, e non solo, e che ha nei Tories britannici una delle sue più antiche e migliori espressioni. Fatto di valori da proteggere, ma anche di curiosità per l’innovazione e di fiducia nella possibilità di piegare le tecnologie al servizio dei popoli e non viceversa. Essere conservatori vuol dire ancorare le scelte che verranno alla solidità delle nostre esperienze. Un patrimonio di cui siamo tremendamente gelosi, che ci impegniamo a trasmettere ai nostri figli e ai nostri nipoti. Il conservatorismo non è un movimento politico uguale in tutte le Nazioni, non è un monolite ma ha tante sfumature e declinazioni, e noi intendiamo costruire una via italiana”.

La “stronza”, slogan difensivo

C’è spazio per la difesa del premierato, della liberazione di Chico Forti, della questione Toti, della società che si sta islamizzando: “«Penso che stiamo vivendo un momento di grande complessità, e la nostra società si sta confrontando con un processo di integrazione di culture diverse dalla nostra che, non sempre, sta andando nella direzione giusta. Ma mi consenta anche di sottolineare la schizofrenia nell’approccio della sinistra, che da sempre invoca la laicità dello Stato contro la sedicente ingerenza della Chiesa cattolica, chiede la rimozione dei Crocifissi dagli uffici pubblici e cancella il Natale, ma poi si prodiga per chiudere le scuole in occasione della fine del Ramadan e rimane in silenzio davanti ad un signore che inneggia alla jihad in un’università pubblica”.

Infine, lo slogan ironico, “quella stronza della Meloni”. “Sono stata insultata, e mi sono semplicemente difesa. Ed è vergognoso il silenzio della sinistra, che non ha ritenuto di dire una mezza parola quando il Presidente della Regione Campania mi ha insultata e che ora si scandalizza perché ho osato difendermi. E si commenta da sé il silenzio della segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, che anche in quest’occasione non ha dimostrato il coraggio che ci si aspettava da lei, come leader di partito ma anche come donna, di condannare quello che è successo e di prendere le distanze da De Luca. Rifarei quello che ho fatto cento volte, non solo per me ma anche per tutte quelle donne che bulli e gradassi di ogni genere pensano di poter insultare liberamente. Io penso che una donna che viene insultata abbia il diritto di reagire. E mi piacerebbe sapere se la sinistra è d’accordo con me o se ha un’altra concezione della parità tra uomo e donna”.

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