L’Italia si astiene su von der Leyen, no a Kallas e Costa. Meloni: “Nomine sbagliate nel metodo e nel merito”

28 Giu 2024 9:42 - di Sara De Vico

Nella notte il Consiglio europeo ha dato il via libera all’accordo confezionato dal Popolari, socialisti e liberali sulla triade della nuove cariche apicali della Ue. Charles Michel ha ufficializzato su X le nomine dei cosiddetti top jobs, decise a maggioranza qualificata rafforzata, necessaria intorno al tavolo dell’Europa building. Ursula von der Leyen alla Commissione europea per il suo personalissimo bis, Antonio Costa al Consiglio europeo e Kaja Kallas Alto rappresentante per la Politica estera.

Ue, via libera all’accordo sulla triade

Giorgia Meloni, su cui erano puntati tutti i riflettori, ha confermato la linea della fermezza. Si è astenuta sulla riconferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione e ha bocciato la designazione del socialista portoghese Costa e della liberale estone  Kallas. Al termine dei lavori, prima con un tweet e poi in un punto stampa, la premier ha ribadito la posizione del governo italiano. “La proposta formulata da popolari, socialisti e liberali per i nuovi vertici europei è sbagliata nel metodo e nel merito. Ho deciso di non sostenerla per rispetto dei cittadini e delle indicazioni che da quei cittadini sono arrivate con le elezioni”.

L’Italia si astiene su von der Leyen e boccia Costa e Kallas

Parole che confermano le pesanti critiche della vigilia all’accordo a scatola chiusa Ppe-socialisti-liberali, espresse nelle comunicazioni al Parlamento. Chi si aspettava cambiamenti dell’ultima ora (dopo il pressing di tanti leader)  della premier su sbagliava. L’Italia, con il voto sulle nomine dei vertici Ue, dice no alle logiche del caminetto che vorrebbero commissariare il responso delle urne. In attesa del pronunciamento del Parlamento europeo, che dovrà esprimersi sulla nomina di von der Leyen, i riflettori sono puntati sulle trattative per l’assegnazione dei commissari: “Continuiamo a lavorare per dare finalmente all’Italia il peso che le compete in Europa”, scrive Meloni. Che, a tarda notte, ribadisce la linea davanti ai cronisti.

Meloni: l’Italia deve far valere il suo ruolo

Penso che l’Italia debba far valere il suo ruolo, il suo peso e l’indicazione dei suoi cittadini. All’Italia verrà riconosciuto quello che le spetta, non per le simpatie espresse dal governo ma perché è un Paese fondatore ed è la terza economia europea. È una necessità per l’Europa lavorare bene con l’Italia. Io mi sono guadagnata il rispetto tra i miei colleghi perché sono abituata a dire le cose come le penso. Sono rispettata perché non ho una doppia faccia”.

Nessuna ipotesi di ritorsione, sarebbe vergognoso

La premier dice poi di non credere all’ipotesi di una ritorsione nei confronti dell’Italia. “Se fosse così sarebbe vergognoso. Lo escludo”. Un eventuale sostegno in Parlamento al bis di Ursula, spiega, dipenderà dai provvedimenti che il capo dell’esecutivo Ue intenderà mettere in campo e dal peso che verrà riconosciuto all’Italia: “Il tema non è Ursula von der Leyen ma quali sono le politiche che intende portare avanti”. Calato il sipario sul primo Consiglio europeo della nuova legislatura, Palazzo Chigu ora aspetta di conoscere “le linee programmatiche” di von der Leyen e “aprire una negoziazione sul ruolo dell’Italia”. Un ruolo che Roma intende far valere chiedendo una vicepresidenza della Commissione e un commissario con deleghe pesanti: tra i nomi in pole c’è quello ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto.

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