Visibilia, la procura di Milano chiede il rinvio a giudizio per Daniela Santanché e il compagno
La procura di Milano ha richiesto il rinvio a giudizio della ministra del Turismo Daniela Garnero Santanchè e di altre due persone; nonché di due società, tra cui Visibilia, per presunte irregolarità nella fruizione della cassa integrazione in deroga Covid 19, per un totale di 13 dipendenti.
La richiesta di rinvio a giudizio per l’ipotesi di truffa ai danni dell’Inps riguarda oltre alla ministra Santanchè, anche il compagno dell’esponente di FdI, Dimitri Kunz D’Asburgo e Paolo Giuseppe Concordia, responsabile delle tesorerie del gruppo. Mentre le due società sono Visibilia Editore spa e Visibilia Concessionaria srl. Nell’indagine, coordinata dalla procuratrice aggiunta di Milano Laura Pedio e dai pm Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, risultano coinvolti 13 dipendenti delle due società indagate. I quali sarebbero stati messi in cassa integrazione a zero ore senza saperlo – e quindi continuando a lavorare – causando un ‘danno’ di oltre 126 mila euro versati dall’ente pubblico.
Le indagini dal maggio 2020 al febbraio 2022
Le indagini della Guardia di finanza riguardano il periodo tra il maggio del 2020 e il febbraio del 2022. Il fascicolo – ricostruisce Adnkronos- era nato dalle dichiarazioni di Federica Bottiglione, ex dirigente di Visibilia Editore: la quale aveva registrato le conversazioni con Kunz e aveva raccontato di aver continuato a lavorare quando, dal marzo 2020 fino a novembre 2021, era invece ufficialmente in cassa integrazione per la pandemia. Uno schema che sarebbe stato replicato per sei ex dipendenti di Editore e altri sei di Concessionaria. Accuse da cui la senatrice si era difesa, lo scorso luglio, in Parlamento.
Nella chiusura indagine la ministra (ex amministratrice sia di Visibilia Editore che di Concessionaria) e il compagno (che l’aveva sostituita come ad di Editore) risultano indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato. Insieme a Concordia, responsabile della gestione del personale di entrambe le società – che devono rispondere per la legge 231 sulla responsabilità amministrativa degli enti – per aver indebitamente percepito dall’Inps, secondo l’ipotesi accusatoria, somme a titolo di cassa integrazione per 126,4 milioni di euro: pari a oltre 20mila ore complessive per i 13 dipendenti.
All’ufficio gip spetterà decidere se processare o archiviare gli indagati.
Dopo l’interrogatorio di Concordia dello scorso 24 aprile in procura, davanti ai titolari dell’indagine, oggi, venerdì 3 maggio- la procura trae le sue conclusioni sul caso. E lascia la questione all’ufficio gip cui spetterà decidere se processare o archiviare gli indagati. C’è la conclusione indagine, ma non il rinvio a giudizio, invece, per l’altro filone d’indagine che coinvolge la senatrice con riguardo all’accusa di falso in bilancio di Visibilia. La richiesta di rinvio a giudizio scatena le reazioni a catena della sinistra, che urla alle dimissioni del ministro del Turismo, invocando direttaemnte la premier Meloni. Si piomba come un falco sulla vicenda la segretaria Schlein in persona per chiedere alla premier di far dimettere la ministra del Turismo dal suo incarico. Gela i bollenti spiriti il vicepremier Antonio Tajani parlando all’Auletta dei gruppi di Montecitorio.
Tajani: “Sono garantista e lo sono con tutti”
Il caso Santanchè non costituisce “alcun problema politico. Non è un tema politico. Il governo va avanti”’ . “Le opposizioni le chiedono ogni due minuti le dimissioni – aggiunge- . C’è una richiesta e quando ci sarà la decisione ne parleremo. Non crea nessun imbarazzo al governo, è una questione di sensibilità personale, spetterà alla ministra Santanchè decidere. Io sono un garantista, lo sono con tutti e lo sono stato anche quando c’è stata la vicenda Decaro. Non vado mai ad accanirmi contro le persone. Credo che i cittadini oggi vogliano le soluzioni, non liti personali e strumentalizzazioni”. “La segretaria del Pd Elly Schlein non ne azzecca una: parla di Santanchè rinviata a giudizio mentre la nuova/vecchia notizia è solo la preannunciata e scontata richiesta di rinvio del Pm in attesa della fissazione dell’udienza preliminare; la grande differenza la conoscono anche i sassi. Chiede rispetto per le istituzioni quando è la prima a tacere e non esprimere solidarietà di fronte alle offese sessiste rivolte al presidente Meloni. Si vede che non sa proprio a cosa attaccarsi per recuperare consensi che non ha”. E’ il commento di Salvatore Tramontano, portavoce del Ministro del Turismo Daniela Santanchè.