Roccella contestata, la telefonata di Mattarella: “E’ contro la civiltà”. E Bonelli difende le urlatrici

9 Mag 2024 14:35 - di Alberto Consoli

“Lo spettacolo ignobile” delle transfemministe che hanno impedito ad Eugenia Roccella di parlare non poteva lasciare indifferente Sergio Mattarella. Il Presidente della Repubblica ha telefonato alla ministra per esprimerle tutta la sua solidarietà  per quanto accaduto agli Stati Generali della natalità. “Voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione”, ha detto. La gravità assoluta di quanto accaduto è stata sottolineata da tutto il centrodestra e anche di alcune forze delle opposizioni come Iv e Azione.

Mattarella: “Mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con la nostra Costituzione”

Manca all’appello quel Pd (tranne alcuni casi isolati) e quegli “intellettuali” che Roccella aveva nominato nel suo post ironico non appena lasciato il convegno: “Sono sicura che non mancheranno di darmi solidarietà”, aveva scritto con sarcasmo. Intanto, molto duramente si è espresso il capogruppo alla Camera di FdI, Tommaso Foti: “Non è la prima volta che al ministro Roccella viene impedito di parlare in occasione di un evento pubblico”, riferendosi alla pagina incresciosa del Salone del Libro di Torino . “È successo di nuovo oggi agli Stati Generali della Natalità, dove accese contestazioni da parte di un gruppetto di studenti hanno impedito al Ministro di esprimere le proprie idee. Questi episodi sono vere e proprie forme di censura inaccettabili. La libertà di espressione è fondamento della democrazia e nessuno può essere ostacolato nel parlare”.

Bonelli il peggiore: “Presidente Meloni, io non condanno”

La palma del peggiore spetta ad Angelo Bonelli che si abbandona a dichiarazioni sconsiderate. Così si è espresso infatti rivolgendosi alla premier che aveva parlato di “spettacolo ignobile” a proposito delle contestazioni.  “Presidente Meloni, io non condanno. Contestare è alla base della democrazia. Dopo che avete occupato ogni spazio pubblico dell’informazione con i suoi comizi a reti unificate; dopo che avete consentito l’ingresso delle organizzazioni integraliste religiose nei consultori per sabotare la Legge 194, io sto dalla parte delle studentesse che hanno esposto dei cartelli con scritto ‘Sul nostro corpo, decidiamo noi”. Da sinistra dunque si è intervenuti solo per plaudire all’intolleranza e alla “vera” censura. Quella da loro operata.

Bernini: “Forza Eugenia, il tuo silenzio sta facendo rumore”

“Forza, Eugenia. Il tuo silenzio sta facendo rumore – scrive su X il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini- e non saranno le urla di contestatori incapaci di confrontarsi a soffocare i diritti di tutte le persone libere. Solo nelle dittature il dissenso si esprime mettendo a tacere gli altri. Difendendo te, difendiamo la democrazia”. Ad affermarlo in un post su ‘X’ è il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

Tajani: “Roccella educata e tollerante”

Il ministro Tajani non è da meno: “In democrazia bisogna sempre rispettare le idee degli altri, contestare chi ha un’idea diversa è segno di mancato rispetto nei confronti dei valori della democrazia. Perché contestare chi la pensa in maniera diversa? Insultare non è una dimostrazione di rispetto della democrazia”. “Roccella non è una persona violenta. Io sono un suo compagno di scuola, è sempre stata educata alla tolleranza e al rispetto. Credo sia giusto rispettarla”.

Varchi: “I violenti stanno gettando la maschera”

“Siamo noi a gridare ‘vergogna’ contro chi ha impedito al ministro Roccella di esprimere il proprio pensiero”. Lo dichiara Carolina Varchi, deputato di Fratelli d’Italia. “In Italia, evidentemente,- aggiunge – se non aderisci al pensiero unico della sinistra, qualche violento interviene togliendoti la possibilità di parlare. Magari sono gli stessi gruppi che lamentano nella nostra Nazione scarsa libertà di pensiero e di parola. Almeno, stanno gettando la maschera. Anche Matteo Renzi esprime solidarietà a Roccella: “Chi ha impedito alla ministra Roccella di parlare ha offeso la libertà di tutti e si è dimostrato quello che è: un violento. Solidarietà alla ministra”, scrive su X il leader di Iv.

Pro Vita: “La violenza colpisce chiunque parli di vita  famiglia al di fuori dei dogmi progressisti”

“L’episodio di oggi – sottolinea Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus – dimostra che l’odio abortista non risparmia nessuno. E non prende di mira eventi e associazioni a seconda di quanto siano più o meno esposti sul tema dell’aborto. Ma colpisce indistintamente chiunque osi parlare di vita e famiglia senza allinearsi ai dogmi progressisti del pensiero unico politicamente corretto”.

 

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