Premierato, l’economista: ecco perché garantisce “certezza” politica e fiducia agli investitori
Un approccio multidisciplinare che guardi agli aspetti politici e «all’impatto socio-economico di una riforma di questo tipo sia sul piano nazionale e internazionale. Sia in una logica di breve e medio-lungo periodo»: questi visuale e metodo che Gian Luca Gregori, professore ordinario di Economia e Gestione delle imprese all’Università Politecnica delle Marche e presidente di Webuild indica in un’intervista di oggi a MF come necessari per affrontare il dibattito in corso. E per valutare a tutto tondo la riforma all’esame del Parlamento che, stante questa ottica, è destinata ad assicurare maggior stabilità politica. Con effetti positivi in termini finanziari ed economici anche per le pmi. Ma vediamo come argomenta l’economista.
Premierato, l’intervista di Gregori a MF
In un serrato domanda e risposta, dalle pagine di Milano Finanza Gregori chiarisce subito il raggio d’azione della riforma in discussione. E affrontando la questione dell’impatto economico non manca di sottolineare come «sotto questo profilo, la stabilità politica risulta fondamentale per diversi aspetti. In una logica di breve-brevissimo periodo è nota la relazione tra stabilità politica e risultati del mercato borsistico: cambiamenti repentini, di solito, provocano un deprezzamento dei titoli. In una prospettiva, sempre domestica, di medio-lungo periodo, invece, va preso in considerazione il tema degli investimenti, che le aziende realizzano solo in condizioni di certezza politica, alla quale si collega quella economica e finanziaria».
La riforma lega a fil doppio certezza politica e fiducia degli investitori
Un principio logico, prima ancora che politico o partitico, quello enucleato dall’accademico, di cristallina evidenza. E che, rimarca Gregori, pone la «certezza» come « fattore determinante per le pmi». Perché «lì a investire sono famiglie che molto spesso si giocano tutto». Ma, si evince dall’intervista e dalle osservazioni dell’esperto di settore su prospettive in nuce ed effetti premierato alle prese con un’analisi omnicomprensiva quanto dettagliata nell’esame delle sue specifiche angolazioni. Compresa, dunque, la visione sul punto di vista delle ricadute internazionali della riforma in oggetto. In merito alle quali l’economista afferma con nettezza: «Da questo punto di vista va osservato che una situazione di stabilità consente di accrescere la competitività in termini di attrattività da parte di investimenti esteri. È ovvio che gli investitori esteri vengono in Italia solo se hanno la certezza di trovare un quadro stabile».
Premierato: stabilità politica con effetti positivi in termini finanziari ed economici anche per le pmi
Ne consegue, pertanto, un auspicabile effetto positivo anche sui mercati, «soprattutto quelli finanziari – puntualizza Gregori – che vivono ragionando in termini di aspettative. Dare una certezza per un periodo piuttosto lungo, nel quale non si modificano determinate condizioni, può essere uno dei fattori di tranquillità per consentire di realizzare operazioni che altrimenti non si sarebbero poste in essere». In fine, nell’intervista l’economista e professore non manca di menzionare il frutto “sociologico” che la riforma del premierato consentirebbe di raccogliere e far maturare al sole della trasparenza e al netto di un coinvolgimento elettorale a cui la norma punta.
Quanto accaduto nelle precedenti legislature con maggioranze arcobaleno non potrebbe più ripetersi
Con il premierato, infatti, è l’elettorato a scegliere il Presidente del Consiglio anziché il Parlamento. E nel caso in cui le maggioranze vangano meno motivazioni disparate, sarà chi è stato investito del mandato elettorale a decidere se proseguire o meno con l’esperienza di governo. Pertanto, come ribadito ancora ieri e più e più volte dall’esecutivo e dalla stessa premier, con questo sistema non potrà più verificarsi quanto accaduto nelle passate legislature quando l’impossibilità di formare maggioranze, ha portato a governi “arcobaleno” su cui gli elettori non si erano mai espressi. Per esempio, con i 5 Stelle che in governi giallo-verdi prima e giallo-rossi poi, hanno governato con tutti. Governi a cui Fratelli d’Italia, per coerenza, non ha mai preso parte.
Premierato, una garanzia anche dal punto di vista “sociologico”
E allora, conclude Gregori soffermandosi sul concetto di «comportamento unanime verso determinati obiettivi», «anche in una logica di breve periodo – spieg – il coinvolgimento della popolazione elettorale può fare ottenere dei risultati di maggior coinvolgimento rispetto ai numeri che registriamo attualmente. L’impatto della riforma può diventare dunque interessante anche sul piano sociologico se si fa comprendere – come accade nei processi decisionali – che si interviene. Si è coinvolti. E si possono modificare le scelte rispetto a situazioni in cui queste vengono prese da altri». Ovvero: si può partecipare attivare al processo democratico. Non serve davvero aggiungere altro…