Omicidio Desirée, pene ridotte nell’Appello bis: niente ergastolo per tre imputati

29 Mag 2024 18:28 - di Redazione

Condanne ridotte nel processo di Appello bis per l’omicidio di Desirée Mariottini, la sedicenne di Cisterna di Latina, trovata morta il 19 ottobre del 2018  in un immobile abbandonato di via dei Lucani nel quartiere San Lorenzo di Roma, dopo essere stata abusata. I giudici della Corte di Assise d’Appello di Roma hanno emesso tre condanne per tre cittadini di origine africana.

Desirée Mariottini, ridotte le pene nell’Appello bis

Niente ergastolo: per Mamadou Gara 22 anni di carcere , 18 e 26 anni per Brian Minthe e Alinno Chima, con accuse a vario titolo di omicidio, violenza sessuale e spaccio. La Procura generale, lo scorso 15 maggio, aveva chiesto la conferma dell’ergastolo, con isolamento diurno per un anno, nei confronti di Gara. E quella delle condanne a 24 e 27 anni per Minthe e Chima. Per una quarta persona, Yousef Salia, è già definitiva la condanna all’ergastolo.

Niente ergastolo per tre imputati

Una riduzione importante rispetto alla richiesta della procura generale, che si inserisce nelle ragioni per le quali si è arrivati al processo di Appello bis. Infatti, nell’udienza dello scorso 20 ottobre, la Cassazione aveva fatto cadere alcune dei capi di imputazione nei confronti degli imputati. Yousef Salia, quarto imputato del processo Mariottini, che era stato condannato all’ergastolo nei giudizi di merito, è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale. È stata invece confermata l’accusa di spaccio, condanna diventata definitiva. Per Gara i giudici hanno riqualificato il reato da omicidio volontario a morte in conseguenza di un altro reato, che non prevede l’ergastolo.

Le motivazioni della sentenza del 20 ottobre

Nelle motivazioni della sentenza del 20 ottobre, i giudici scrivono che la ragazza è morta “a conclusione di una lunga sequenza di eventi criminosi, che si sviluppava lungo diverse ore. Gli uomini, scrivono ancora i giudici, erano consapevoli della debilitazione psico-fisica della minore, essendone stati loro la causa con la somministrazione della droga.

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