Nuovi raid su Rafah, ma Hamas rifiuta un’altra proposta di tregua di Israele. E a Tel Aviv si riunisce il gabinetto di guerra

30 Mag 2024 18:47 - di Redazione
Rafah

Rafah epicentro di un conflitto su cui non si riesce a trovare un accordo per il cessate il fuoco. E mentre i carri armati israeliani proseguono gli attacchi nella città a sud della Striscia di Gaza, dal sito israeliano Ynet arriva la notizia secondo cui è prevista per oggi stesso una riunione del gabinetto di guerra israeliano, seguita da un’altra del gabinetto di sicurezza. Sul tavolo ci sono l’operazione militare israeliana a Rafah, e i timori per il programma nucleare iraniano.

Intanto, fonti palestinesi sostengono che alcuni depositi di aiuti sono stati dati alle fiamme. Secondo la Cnn, munizioni prodotte negli Usa sono state utilizzate domenica nell’attacco israeliano contro il campo profughi a Rafah. Attacco che, come drammaticamente noto, ha provocato 45 morti. E mentre sul fronte di Gaza la guerra continua, il Consiglio di sicurezza dell’Onu si riunisce per esaminare la proposta di risoluzione dell’Algeria. Nel frattempo, da Hamas arriva la notizia del rifiuto di una proposta di tregua avanzata da Israele.

Nuovi raid su Rafah. Tregua a Gaza, Hamas ha rifiutato la nuova proposta di Israele

Ma a che punto sono i negoziati egiziani? In una estenuante alternanza di proposte e rifiuti, annunci e smentite, oggi una fonte di Hamas ha riferito che «il movimento ha informato i mediatori che non intende accogliere» la nuova proposta per un accordo consegnata al Cairo nei giorni scorsi da Israele. Lo riporta l’emittente saudita all-news Al-Sharq, secondo cui la fonte ha affermato: «Ci rifiutiamo di riprendere i negoziati prima della fine delle operazioni militari». Accusando il premier Benjamin Netanyahu di «usare i negoziati come copertura per continuare i massacri a Gaza».

A confermare l’esistenza di una proposta di Tel Aviv, provvede invece il sito di notizie Axios, di cui dà conto l’Adnkronos, che ha rivelato che Israele ha consegnato ai mediatori – Qatar, Egitto e Stati Uniti – una proposta ufficiale. Scritta e aggiornata, riguardo un possibile accordo che porti al rilascio degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dall’attacco 7 ottobre in Israele, in cambio del cessate il fuoco.

Israele agli Usa: «Informazioni concrete sugli ostaggi prigionieri a Rafah»

E proprio sul fronte degli israeliani rapiti e ancora nelle mani di Hamas, ci sarebbero intanto «informazioni concrete» secondo cui gli ostaggi sarebbero tenuti prigionieri a Rafah. Lo ha confermato nelle scorse ore il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, che ha avuto un colloquio telefonico con il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, durante il quale ha «sottolineato l’importanza di operare» a Rafah.

Secondo la nota diffusa da parte israeliana, Gallant ha aggiornato Austin sugli «sviluppi nella guerra contro Hamas e per garantire il ritorno dei 125 ostaggi trattenuti a Gaza». Austin ha sentito Gallant, ha precisato il portavoce del Pentagono Pat Ryder, per parlare delle «operazioni israeliane a Gaza. Della necessità di sostenere un aumento delle consegne di aiuti umanitari. E dell’importanza urgente di aprire il valico di Rafah». Austin, da parte sua, ha ribadito l’appello per il rilascio immediato di tutti gli ostaggi ancora trattenuti a Gaza.

La Jihad palestinese pubblica un secondo video di un ostaggio

Nel frattempo, la Jihad Islamica palestinese ha diffuso un nuovo video dell’ostaggio Sasha Trufanov, tenuto prigioniero nella Striscia di Gaza. Lo riferisce il sito di notizie israeliano Ynet, due giorni dopo il filmato di circa 30 secondi diffuso martedì dalla stessa fazione attiva nella Striscia di Gaza. Trufanov, evidenzia il Times of Israel, fornisce questa volta una prova del fatto che il video è stato girato di recente. Dura circa tre minuti e l’ostaggio, spiega la testata, fa riferimento alla decisione di Israele di “spegnere’ al-Jazeera”. Lo stop alle trasmissioni della tv satellitare risale al 5 maggio scorso.

Trufanov è stato rapito il 7 ottobre scorso dal kibbutz di Nir Oz insieme alla madre Yelena, alla nonna Tati e alla fidanzata Sapir Cohen. Tutte e tre sono state rilasciate nell’ambito dell’accordo dello scorso novembre. Il padre, Vitaly Trufanov, è invece morto nell’attacco di Hamas in Israele di oltre sette mesi fa.

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